Terminata
venerdì la terza settimana di Speed Camp, oggi pomeriggio pronti a ripartire
con la quarta settimana ascoltiamo quali sono le impressioni dei due
preparatori atletici Giulio Zecca e Francesco Farina.
𝘾𝙞𝙖𝙤 𝙂𝙞𝙪𝙡𝙞𝙤, 𝙘𝙖𝙢𝙥 𝙞𝙙𝙚𝙖𝙩𝙤 𝙚 𝙧𝙚𝙖𝙡𝙞𝙯𝙯𝙖𝙩𝙤 𝙙𝙖 𝙫𝙤𝙞, 𝙘𝙤𝙨𝙖 𝙫𝙞 𝙝𝙖 𝙨𝙥𝙞𝙣𝙩𝙤 𝙖 𝙘𝙧𝙚𝙖𝙧𝙚 𝙦𝙪𝙚𝙨𝙩𝙤 𝙥𝙚𝙧𝙘𝙤𝙧𝙨𝙤?
Ciao, sono
molti anni che studio l'allenamento della velocità per la preparazione degli
sport di squadra. L'idea mi è venuta guardando Italia - Inghilterra U19 al
Fattori il 6 aprile... Si è vista una differenza enorme nella velocità e
tecnica di corsa. Non solo nel rugby, ma negli sport di squadra si tende a dare
per scontato, erroneamente, che gli atleti sappiano già correre.
𝘼𝙧𝙧𝙞𝙫𝙖𝙩𝙞 𝙖 𝙢𝙚𝙩à 𝙙𝙚𝙡 𝙥𝙚𝙧𝙘𝙤𝙧𝙨𝙤 𝙦𝙪𝙖𝙡𝙞 𝙨𝙤𝙣𝙤 𝙡𝙚 𝙩𝙪𝙚 𝙞𝙢𝙥𝙧𝙚𝙨𝙨𝙞𝙤𝙣𝙞 𝙚 𝙘𝙤𝙢𝙚 𝙨𝙞 è 𝙨𝙫𝙞𝙡𝙪𝙥𝙥𝙖𝙩𝙖 𝙦𝙪𝙚𝙨𝙩𝙖 𝙥𝙧𝙞𝙢𝙖 𝙥𝙖𝙧𝙩𝙚?
La prima parte
è iniziata con dei test fisici sia in campo che in palestra per avere un
profilo completo di ogni atleta (test di corsa con encoder lineare e curva
forza-velocità allo squat). Abbiamo poi diviso i ragazzi in cinque gruppi per
dare a ciascuno gli stimoli allenanti di cui ha realmente bisogno.
Alla fine
della terza settimana posso già dire di essere soddisfatto della partecipazione
al camp sia in termini di presenze che di impegno.
𝘾𝙞𝙖𝙤 𝙁𝙧𝙖𝙣𝙘𝙚𝙨𝙘𝙤, 𝙥𝙤𝙘’𝙖𝙣𝙯𝙞 𝙥𝙖𝙧𝙡𝙖𝙫𝙖𝙢𝙤 𝙘𝙤𝙣 𝙂𝙞𝙪𝙡𝙞𝙤 𝙨𝙪 𝙦𝙪𝙚𝙨𝙩𝙖 𝙥𝙧𝙞𝙢𝙖 𝙥𝙖𝙧𝙩𝙚, 𝙖 𝙩𝙚 𝙘𝙝𝙚 𝙝𝙖𝙞 𝙖𝙫𝙪𝙩𝙤 𝙢𝙤𝙙𝙤 𝙙𝙞 𝙨𝙚𝙜𝙪𝙞𝙧𝙚 𝙞 𝙧𝙖𝙜𝙖𝙯𝙯𝙞 𝙥𝙚𝙧 𝙩𝙪𝙩𝙩𝙤 𝙡’𝙖𝙧𝙘𝙤 𝙙𝙚𝙡𝙡𝙖 𝙥𝙖𝙨𝙨𝙖𝙩𝙖 𝙨t𝙖𝙜𝙞𝙤𝙣𝙚 𝙖𝙡𝙡𝙤𝙧𝙖 𝙘𝙝𝙞𝙚𝙙𝙤, 𝙘𝙤𝙢𝙚 𝙨𝙩𝙖𝙣𝙣𝙤 𝙧𝙞𝙨𝙥𝙤𝙣𝙙𝙚𝙣𝙙𝙤 𝙞 𝙧𝙖𝙜𝙖𝙯𝙯𝙞 𝙚 𝙦𝙪𝙖𝙣𝙩𝙤 𝙨𝙩𝙖 𝙧𝙞𝙨𝙪𝙡𝙩𝙖𝙣𝙙𝙤 𝙞𝙢𝙥𝙤𝙧𝙩𝙖𝙣𝙩𝙚 𝙡’𝙞𝙣𝙙𝙞𝙫𝙞𝙙𝙪𝙖𝙯𝙞𝙤𝙣𝙚 𝙙𝙚𝙡𝙡𝙖 𝙥𝙧𝙤𝙜𝙧𝙖𝙢𝙢𝙖𝙯𝙞𝙤𝙣𝙚?
I ragazzi mostrano
come sempre grande spirito di sacrificio e voglia di capire quello che si sta
facendo, quando ci sono questi due fattori l’obiettivo diventa molto più
concreto e vicino.
Crediamo molto
nell’individualizzazione del lavoro, rispettando deficit e punti di forza di
ognuno e non tralasciando nulla al caso. Le prime impressioni sono molto buone,
ma l’ultima parola spetta ai test il 26 Luglio.
𝙑𝙞 𝙖𝙨𝙥𝙚𝙩𝙩𝙖𝙣𝙤 𝙖𝙡𝙩𝙧𝙚 𝙨𝙚𝙩𝙩𝙞𝙢𝙖𝙣𝙚 𝙙𝙞 𝙙𝙪𝙧𝙤 𝙡𝙖𝙫𝙤𝙧𝙤 𝙘𝙤𝙢𝙚 𝙡𝙚 𝙖𝙣𝙙𝙧𝙚𝙩𝙚 𝙖𝙙 𝙖𝙛𝙛𝙧𝙤𝙣𝙩𝙖𝙧𝙚 𝙚 𝙦𝙪𝙖𝙡𝙞 𝙨𝙤𝙣𝙤 𝙜𝙡𝙞 𝙤𝙗𝙞𝙚𝙩𝙩𝙞𝙫𝙞 𝙙𝙖 𝙧𝙖𝙜𝙜𝙞𝙪𝙣𝙜𝙚𝙧𝙚 𝙖𝙡 𝙩𝙚𝙧𝙢𝙞𝙣𝙚 𝙙𝙞 𝙦𝙪𝙚𝙨𝙩𝙤 𝙥𝙚𝙧𝙘𝙤𝙧𝙨𝙤?
Giulio ed io
monitoriamo costantemente quello che succede in allenamento per poi decidere
come affrontare la settimana successiva, non abbiamo schemi rigorosi da seguire
ma rispettiamo i bisogni individuali degl’atleti.
L’obiettivo di
questo percorso riguarda ovviamente il miglioramento della velocità lineare,
tuttavia lavoriamo anche in ambiente di caos e multidirezionale per far sì che
gl’atleti abbiano una maggior capacità di muovere velocemente il proprio corpo
in situazioni imprevedibili come richiede uno sport come il Rugby.
(FOTO - Maria La
Civita)
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