GIORGIO ZUBLENA, Presidente del Comitato FIR del Piemonte, l’altra sera era ad Alessandria dove, in frazione Casalbagliano, si è sviluppata l’inaugurazione ufficiale del campo sportivo del CUS Piemonte Orientale. Uno dei numerosi impegni che il dirigente biellese ha espletato per il movimento subalpino, ed ai nostri microfoni, da noi sollecitato sull’attuale situazione della palla ovale della regione, che conta circa 4.600 atleti tesserati, ha presentato un’analisi alquanto interessante.
“ Tanti si ma come quasi tutti i comitati sportivi regionali dobbiamo contare una perdita annuale di tesserati dal 4 al 4,5 %. Così pero è non solo per il rugby, ma anche per tutti gli altri sport. Purtroppo a quanto pare i giovani preferiscono a dedicarsi ad altre cose piuttosto che ad una attività sportiva, e così non solo a livello agonistico, bensi anche a quello amatoriale.”
I numeri sono comunque alti, e questi numeri cosa comportano ad un Comitato come quello piemontese ?
“ Bisogna lavorare a tempo pieno – replica ZUBLENA – da volontario come
Presidente, comporta poi avere a
disposizione un segretario che fa molto di piu’ di quello che dovrebbe fare,
comporta avere tre tecnici pagati dalla
Federugby, ed anche loro si devono sdoppiare, insomma stiamo facendo un lavoro
da semidilettanti, con un impegno da veri professionisti.
Con tutte le
difficoltà che il dilettantismo porta in
quanto ti devi impratichire su certe questioni, del resto non sempre sei aggiornato su tutti tuoi impegni.
Personalmente tanto tempo dedicato al rugby lo passo per aggiornamenti di livello burocratico,
mentre questi momenti preferirei dedicarli al campo, a tentare di risolvere
eventuali problemi, sentire le varie esigenze delle Società, invece ci si deve
dedicare a queste problematiche, e
spesso tutto questo non è certo neppure colpa direttamente della Federugby che
si creano queste difficoltà.”
(in una foto da archivio da sin. Franz Mauthe Von Degherfeld, Marco Pastore e Giorgio Zublena)
Burocrazia, uno dei mali del secolo, ma intanto l’attività agonistica
scalpita ed in Piemonte il movimento sta raccogliendo comunque buoni frutti!
“ Abbiamo tre Società maschili in Serie A – dice GIORGIO ZUBLENA – altre
tre nella nuova Serie A femminile, e questo non è poco. Abbiamo raggiunto un
buon livello con queste performance e
possiamo dire che fra i comitati regionali di fascia media ci possiamo giocare
il primo posto con la Toscana. Davanti abbiamo dei Comitati irraggiungibili,
forti di un’attività storicamente e tecnicamente di prestigio, pero’ i nostri
esiti agonistici mi appaiono estremamente confortanti.”
Al di la dei campionati nazionali quali obiettivi si prefigge il
comitato piemontese ?
“ I principali nostri obiettivi sono
il fermare la moria di tesserati, infatti stiamo studiando un progetto
per il recupero dei ragazzi che nel tempo abbandonano il nostro sport. Tra
l’altro abbiamo fatto una statistica che teoricamente se noi partiamo con cento
ragazzi iscritti all’Under 14, nel tempo
riusciamo a conservarne solo dieci nella futura senior. In partica si sono
persi novanta ragazzi in questo particolare percorso. Enorme! Stiamo così analizzando
e predisponendo un progetto per cercare
di migliorare questa situazione. Anche altre federazioni molto piu’ radicate,
ed anche maggiormente strutturate della nostra, stanno cercando di venirne
fuori da questo problema. Importante per il nostro movimento ovviamente è il
non perdere le tre squadre maschili e le altre tre femminili in Serie A, ed
anche quelle di Serie B.”
Conservare la Serie A indubbiamente puo’ fungere da grande stimolo per i
ragazzi impegnati nelle squadre giovanili i quali, chiusi gli impegni in queste
categorie, rischierebbero di non avere piu’ obiettivi di un certo livello, con
la conseguenza di dedicarsi ad altre attività, e addirittura abbandonare
qualsiasi disciplina sportiva.
Giorgio Zublena conclude affermando inoltre che “ abbiamo un progetto
tecnico che noi tutti gli anni predisponiamo,
facendo in seguito pervenire a F.I.R.,
nel quale segnaliamo i nostri obiettivi futuri e quest’anno, forse anche
un poco troppo ottimisticamente, abbiamo previsto un aumento del 20% con le
attività delle Under 14. Credo proprio che questa sia la fascia di età piu’
importante e delicata. E’ la categoria semi-agonistica e pertanto penso che sia
l’età piu’ importante che potrebbe alleviare
i nostri problemi. Nel contempo pero’ sappiamo che soprattutto i club piu’
grandi dovrebbero possederne almeno due formazioni Under 14, per poi presentare
di conseguenza una Under 16 di buon livello, altrimenti diventa difficile
portare avanti queste attività. “ (rr)
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