giovedì 15 ottobre 2020

CUS GENOVA RUGBY - Esordio con sicurezza allo stadio Carlini!

Sabato scorso allo stadio Carlini si è disputata una partita amichevole di rugby fra il CUS Genova e la franchigia piemontese del Monferrato.

    (foto archivio di Nando Murgia)

 La palla ovale è quindi ritornata a saltellare ed a volare nel “catino” di SanMartino e, considerando che a Genova non si giocava a rugby dalla fatidica domenica 16 febbraio, è immaginabile quanto sia stato rilevante per atleti e dirigenti cussini assaporare nuovamente questo evento.

    (Immagine di sabato scorso dal Carlini)

Un momento quasi storico per il club biancorosso, che per dovere di ospitalità sabato ha utilizzato una divisa di colore blu, ma che per poterlo sviluppare in modo legale ha dovuto seguire un certo protocollo ufficiale imposto e regolato oltre che dal Governo anche dalla F.I.R. Intanto in questo periodo si sono completati gli obbligatori test sierologici per tutti gli atleti, dirigenti ed allenatori del club, ed entro domani sera saranno completati dai test per i veterani. I dottori Loconte, Lorenzo Cavallari, responsabile medico Covid19, e  Cristiana Bartalucci, del Centro Medico Sportivo del CUS Genova, hanno seguito le vigenti norme  nei tempi e nei modi giusti, ed in ogni caso un’altro test sarà nuovamente effettuato a tutti almeno la settimana precedente alla prima gara del Campionato di Serie A con il Parabiago. 

Pertanto appuntamento per la prima gara alle 14,30 di  domenica 8 novembre 2020. Ovviamente le attenzioni del club universitario per poter ritornare in attività con una vera e classica partita di rugby, sono state rivolte ad altre particolari situazioni. Intanto tutti gli atleti sono arrivati allo stadio già vestiti con la divisa della propria squadra, recandosi direttamente verso la propria panchina, e depositando separatamente i propri borsoni sportivi. Lo spogliatoio è stato utilizzato solo a fine test con turni di nove giocatori. La partita si è giocata a porte chiuse, e probabilmente anche le altre amichevoli si svolgeranno in tal modo, ma il CUS sarebbe molto lieto se alla ripresa delle attività nazionali si potesse permettere al pubblico di accedere agli spalti, almeno con i classici 1.000 spettatori e mantenendo il giusto distanziamento.


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