Il 2020 sarà sicuramente ricordato come
un anno molto difficile sotto tutti i punti di vista e di certo lo sport,
soprattutto quello dilettantistico e di contatto, ha subito un forte shock. Il
blocco delle attività a marzo, la lenta ripresa nei mesi estivi delle attività
seguendo scrupolosi protocolli ma soprattutto la nuova impennata di contagi
nelle ultime settimane e il susseguirsi di vari DPCM, hanno messo in seria
difficoltà tutte le realtà sportive, anche qui nel capoluogo.
(in foto Biagio Sampogna, Presidente Potenza Rugby)
Ciò che proprio non va bene con l’attuale situazione è il contatto fisico tra le persone ma vi sono sport che fanno del contatto il loro carattere distintivo, come il rugby. Ciò che contraddistingue appunto il rugby è proprio il “placcaggio” che implica quindi un contatto tra atleti.
(nella foto Giovanni Passarella, coach della seniores lucana)
La decisione è stata presa alla luce della difficile situazione regionale ma soprattutto interregionale a cui si sta assistendo per la pandemia da Coronavirus. Infatti, il Potenza Rugby essendo l’unica squadra a disputare campionati seniores della Basilicata, avrebbe avuto non poche difficoltà (dai mezzi di trasporto, alle normative differenti tra regione e regione, ecc.) a disputare un campionato come lo si è fatto sino all’anno scorso, ovvero nella vicina Puglia.
In assenza delle condizioni di sicurezza a cui il rugby e tutto lo sport dilettantistico è soggetto, si è optato quindi per una scelta di buon senso al fine di non esporre nessuno a rischi inutili per la salute e l’incolumità pubblica, senza dimenticare che il rugby è un momento di gioia e condivisione che va vissuto con tifosi ed appassionati e che in mancanza di questo requisito, è ancora più inutile rischiare sulla pelle di atleti e famiglie.
Affrontare, come detto, trasferte fuori regione con i focolai in atto, sia in Basilicata che nelle regioni limitrofe, sarebbe stato un rischio troppo grande che si è deciso di non poterci permettere, avendo come principio cardine un forte senso di responsabilità verso i ragazzi prima e per tutta la comunità potentina poi.
La decisione di fermarci è stata maturata anche alla luce di ciò che sta vivendo il bacino principe della famiglia del Potenza Rugby, ovvero l’Unibas. Le lezioni per i rugbisti universitari presenti e futuri, saranno in gran parte a distanza e ciò non permette ai ragazzi di poter seguire gli allenamenti presso il Campo Scuola di Macchia Romana.
Nonostante tutto, coloro che da sempre ci sostengono, ovvero Unibas e BCC di Basilicata resteranno al nostro fianco supportandoci in questo difficile periodo e pronti a darci una mano quando questa emergenza sarà finita e si potrà tornare a giocare più forti e più motivati di prima.
“È sicuramente una decisione dolorosa
quella che è stata adottata – ha dichiarato il coach Giovanni Passarella – Dopo
un’attenta analisi e riflessione ci si è resi conto che fermarsi è una
decisione dettata dalla ferma convinzione che ad oggi il rugby non può essere
una priorità in una situazione di emergenza sanitaria e sociale a cui
quotidianamente assistiamo e da cui dobbiamo cercare di uscire tutti insieme
con il rispetto delle regole ed il senso di responsabilità che abbiamo sempre
avuto in questi mesi”.
“Ci saranno tempi migliori in cui la dirigenza della società non esiterà come sempre a fare la sua parte per garantire lo spettacolo e la gioia dello sport più bello del mondo – ha dichiarato infine il presidente Biagio Sampogna – Siamo consapevoli che il nostro apporto come sodalizio sportivo al tessuto sociale dell’Università e della città di Potenza è importante ma attualmente è prevalso il forte senso di responsabilità che ci contraddistingue e che ci guida da quando il leone nero verde è nato ed ha rappresentato la palla ovale potentina in tutti i campi d’Italia”.
Un arrivederci dunque quello del Potenza Rugby che spera di poter tornare letteralmente ad abbracciare tutta la grande famiglia ovale potentina nel più breve tempo possibile.
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