Gonzalo, che
cosa ti lascia questo anno tribolato?
«Sicuramente tanto rammarico. Sappiamo bene con quali ambizioni siamo partiti nell’estate 2020, purtoppo però la pandemia ha bloccato la stagione. Abbiamo così sviluppato un programma seguendo i protocolli, senza contatto fisico e con tanto lavoro fisico e atletico. Inizialmente ci siamo concentrati sulla preparazione fisica di adattamento dopo il lungo stop per il Covid, poi abbiamo inserito il rugby, con sedute divise in tre blocchi da trenta minuti, dedicati ad atletica, palestra e skills».
Come definiresti
il tuo ruolo nei “leoni” del rugby?
«Rivesto
ufficialmente quello di preparatore atletico, in generale cerco di mettere
tutto il mio entusiasmo al servizio della squadra. Mi piace essere un aiuto per
lo staff tecnico ma anche un riferimento per i nostri atleti».
Che immagino
abbiano tanta voglia di tornare a giocare partite vere...
«Sicuramente
quest’anno ai box ci ha caricati. C’è voglia ed entusiasmo di lottare per la
Serie A».
L’anno
prossimo l’altra certezza della squadra è la conferma di coach “Lupo”
Franchi...
«Lo chiamo
“papà del rugby”, vive per questo sport. E’ un onore essere al suo fianco in
quest’avventura».
In una
location, quella della Cittadella, sempre più bella...
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