RUGBY: RICHIESTO COLLOQUIO CON IL
SINDACO
All’alba della nuova stagione
agonistica, mentre fervono i preparativi in vista della prima domenica di
campionato, la Corgom ASD Rugby Corato torna a dover affrontare l’ormai annoso
problema dell’impossibilità di poter rappresentare la propria città all’interno
delle mura cittadine.
In virtù di ciò in data Martedì 13 Ottobre è stata fatta domanda da parte della società di un incontro con il neoeletto sindaco riguardo la gestione e l’utilizzo degli impianti sportivi di Corato.
Chi pratica sport considerati “minori” è
costretto a far fronte alle insufficienze delle strutture messe a disposizione,
che non garantiscono l’utilizzo a tutte le società del movimento sportivo
coratino.
La palla ovale in particolare è costretta
ormai da anni a disputare partite di campionato lontano da Corato pur
vestendone i colori e portandone il nome.
Già dalla stagione 2017/18, anno
d’inizio della diaspora, la Corgom ASD Rugby Corato è stata costretta a
disputare le 8 gare casalinghe a Trani e a effettuare due allenamenti
settimanali in campi da calcio a 7 privati.
Dopo l’aumento dei costi dovuti
all’utilizzo di strutture private nelle stagioni 2017/18 e ‘18/19 (nella quale
la squadra è stata costretta a disputare le gare casalinghe tra Trani e Ruvo),
nella stagione 2019/20 dopo un ulteriore
diniego alla richiesta scritta e regolarmente protocollata per la disputa delle
gare di campionato a Corato, per contenere il livello dei costi, si è reso
necessario spostare uno dei due allenamenti settimanali, sia per il settore
senior che per quello u18 e u16, sul campo comunale di “terra battuta”, mentre
il secondo allenamento si è tenuto presso il campo di calcetto a 7 della
struttura privata “Serrone”, che ad oggi, all’inaugurazione della stagione
sportiva 2020/21 ancora ospita under 18 e seniores, mentre gli u14 continuano
ad allenarsi presso il campetto della Parrocchia “Sacra Famiglia”.
Menzione a parte meritano le gare di
campionato della stagione ‘19/20 che la Corgom ASD Rugby Corato è stata costretta
a disputare presso un centro sportivo privato di Modugno
a oltre 50 km dalla propria città.
Ad oggi il campo comunale in “terra
battuta”, per il cui utilizzo la società ovale ha a lungo combattuto,
nonostante i previsti lavori di ammodernamento non rispetta i requisiti tecnici
e di omologazione per renderlo fruibile per la pratica di tutti gli sport
presenti nella nostra città.
Da regolamento FIR il campo da gioco
deve rispettare le misure di almeno 66 metri di larghezza compreso il recinto
perimetrale, la distanza invece tra il traliccio di corrente sito in “Via
Prenestina” e il tracciato della pista di atletica si arresta a soli 62 mt.
Nella speranza di un cambio di rotta,
perché si volti realmente una pagina triste dello sport coratino, si auspica
che si possa trovare una soluzione alla questione.
Un invito all’ascolto non solo della
palla ovale, ma di tutte le società sportive “minori” che annaspano al di sotto
del livello della notorietà del calcio e della pallacanestro, affinchè si
permetta a tutti coloro che praticano sport di poter usufruire pienamente, e
nel pieno rispetto, delle strutture pubbliche, democratiche, messe a
disposizione dall’amministrazione comunale della propria città.
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