LIONS AMARANTO LIVORNO – PERUGIA
10-34
LIONS AMARANTO LIVORNO: Magni N.; Tedeschi (35’ st
Gregori), Pellegrini, Bernini N., Carniel; Mazzoni (30’ st Santana), Casalini
G.; Marchi G., Chiarugi G. (31’ pt Zaccagnini F.), Consani N.; Scardino,
Contini (28’ st Gaggini); Vitali G. (14’ st Bertini), Zingoni, Filippi (25’ st
Vernoia). All.: Michele Ceccherini – Francesco Consani.
PERUGIA: Paoletti; Faina, Pozzato,
Rossetti, Farinacci; Gioè (29’ st Masilla), Bevagna; Kruger, Carciani, Palugini
(29’ st Battistacci); Falcioni, Beshiri; Caruso, Alunni Cardinali, Pettirossi
(34’ st Cardinali). A disp.: Caneponi, Mugnani, Salvadori. All.: Jose Leandro
Poloni.
ARBITRO: Giulio Bargnani di Brescia.
MARCATORI: nel pt (10-10) 13’ cp Faina,
27’ m. Farinacci tr. Faina, 32’ e 39’ m. Scardino; nel st 14’ cp Faina, 19’ e
26’ m. Pozzato tr. Faina, 33’ m. Battistacci tr. Faina.
NOTE: nessun cartellino estratto
dall’arbitro. Calci piazzati: Magni N. 0/1, Faina 2/3. In classifica 0 punti
per i Lions Amaranto, battuti con un margine superiore alle sette lunghezze
(due mete all’attivo) e 5 per il Perugia, che ha vinto e si è assicurato il
bonus-attacco (quattro mete realizzate).
STAGNO (Livorno). Per oltre un tempo, i Lions
Amaranto si illudono di poter ribaltare il pronostico sfavorevole, di interrompere
l’imbattibilità stagionale di una ‘big’ in lotta per la promozione e di poter
così festeggiare in grande stile il proprio ultimo impegno agonistico del 2025.

Le due splendide mete del proprio capitano Luciano Scardino, messe a segno
nello scorcio finale della prima frazione, consentono di presentarsi
all’intervallo su una salomonica situazione di parità, 10-10. In avvio di
ripresa, i livornesi sprecano, con un piazzato di Nicola Magni, l’opportunità
di mettere per la prima volta il naso avanti. Da lì in poi, il Perugia, con le
sue dinamiche giocate, crea non pochi problemi agli antagonisti: gli umbri
effettuano, tra il 54’ e il 73’, un pesante break di 0-24, scavano il
definitivo solco (10-34 il risultato conclusivo) e, in virtù delle quattro mete
globalmente realizzate, raccolgono il massimo della posta (i fatidici cinque
punti, frutto del successo condito dal bonus-attacco). I perugini, alla loro
sesta vittoria in altrettante gare di campionato, restano sul secondo gradino
della classifica, sempre con un ritardo di una lunghezza dalla capolista Lions
Alto Lazio. I Lions Amaranto, invece, non ottengono punti e scivolano dal
quinto al settimo posto.

I risultati della 6^ giornata di
serie B, girone 4 (il
raggruppamento del centro Italia; tra parentesi i punti validi per la
classifica): Lions Alto Lazio – Gubbio 38-28 (5-1); Roma Olimpic cadetta – CUS
Siena 17-33 (0-5); Olbia – UR Firenze cadetto 48-10 (5-0); Cavalieri
Prato/Sesto cadetti – Colleferro 33-17 (5-0); Lions Amaranto Livorno – Perugia
10-34 (0-5). La classifica: Lions Alto Lazio 29 p.; Perugia 28; Olbia 24;
Gubbio 21; Cavalieri cadetti 15; CUS Siena 14; Lions Amaranto Livorno 11; UR
Firenze cadetto 8; Colleferro 4; Roma Olimpic cadetta 1. Promozione diretta per
la prima di ciascun girone e per le vincenti degli spareggi playoff, che
coinvolgeranno le cinque seconde e la miglior terza (in tutto otto squadre
saliranno in A2). Non sono previste retrocessioni. Nel prossimo turno, l’11
gennaio alle 12:30, dopo la lunga pausa da osservare in concomitanza con le
festività di fine anno, i Lions Amaranto Livorno renderanno visita all’UR
Firenze cadetto.
Bella
la cornice del confronto, giocato sotto un gradevole sole. Gli atleti under 10
Lions, protagonisti di un torneo/festa svoltosi sempre al ‘Priami’ di Stagno in
mattinata, accompagnano al centro del campo i giocatori seniores. L’incontro
fin dai primi minuti è piacevole e viaggia sui binari dell’equilibrio. I Lions
Amaranto, contro una ‘big’ del torneo, denotano difficoltà negli ingaggi delle
mischie ordinate, ma per il resto lottano realmente alla pari. Ancora una
volta, nelle fila labroniche, viene concesso ampio spazio a giovani e
giovanissimi: titolari i classe 2004 Tedeschi e Marchi, i classe 2005 Casalini,
Bernini e Zingoni e i classe 2006 Pellegrini, Consani e Contini. Nella ripresa,
in campo altri due elementi del 2006, Vernoia e Santana. Squadra dall’età media
decisamente bassa, chiamata ad aprire un nuovo ciclo. Perugia, nei primi
minuti, fa fatica e si affida, per muovere il tabellino delle marcature, solo
ai tentativi dalla piazzola del proprio cecchino, il trequarti ala Faina, che
sblocca il punteggio al 13’ con un agevole calcio da fermo: 0-3. Al 27’ gli
ospiti allungano, in azione di touche, con l’altra ala, Farinacci, a segno di
forza. Faina trasforma: 0-10. I Lions reagiscono con concretezza. Al 32’ è il
seconda linea classe ‘89 (nonchè storico capitano) Scardino a dimezzare le
distanze, con una meta frutto di una giocata di spessore: 5-10, con il
tentativo di trasformazione di Nicola Magni stoppata da Paoletti. In chiusura
di tempo, bella l’azione che permette sulla sinistra a Scardino di schiacciare
vicino alla bandierina. 10-10 al giro di boa del confronto. Le panchine,
nell’occasione piuttosto corte, delle due squadre, non consentono di trovare
variazioni sul tema. Il piazzato di Nicola Magni (49’) non va a bersaglio.
Centra i pali, invece (54’) Faina. Perugia nuovamente avanti, 10-13. Gli umbri
provano ad alzare i giri del motore e con il dinamismo dei propri trequarti
creano imbarazzi agli avversari. In velocità il valido centro degli ospiti
Pozzato segna due mete nel giro di una manciata di minuti (59’ e 66’). Faina
trasforma: 10-27. Il match rimane vivace fino al 73’, quando il neoentrato
Battistacci, dopo un attacco tirato dalla mischia, realizza, vicino alla porta
dei locali, la quarta meta dei biancorossi umbri, quella che consegna loro il
bonus-attacco. Faina trasforma, per il definitivo 10-34. Successo del Perugia
più che legittimo, ma divario conclusivo eccessivamente severo per gli
amaranto. Il percorso di crescita dei tanti giovani livornesi inseriti in prima
squadra passa inevitabilmente da questi incontri così duri. Solo affrontando
formazioni di spessore, si possono acquisire preziose esperienze e provare ad
alzare l’asticella.
(Fabio
Giorgi)