Una
delle facce nuove del Benetton Rugby è Edoardo Padovani,
estremo classe 1993 proveniente dalle Zebre Rugby. Il nuovo arrivo, che può
anche vantare 1 presenza e 1 meta con la maglia dell’Italrugby nel Mondiale
2019 tenutosi in Giappone, e 13 presenze azzurre nel Sei Nazioni, ha parlato
ai nostri microfoni.
Edoardo, benarrivato. Quando è nata la trattativa
per il tuo passaggio al Benetton Rugby?
“La trattativa è nata verso febbraio, marzo e c’erano in ballo alcune
cose. Però la voglia di tornare a casa si faceva sempre più forte e quindi ho
deciso di tornare a casa a Treviso“.
Dopo vari scontri in cui hai affrontato i Leoni
con la maglia delle Zebre, ora sarai dalla parte opposta. Che obiettivi ti
sei prefissato per questa nuova avventura biancoverde?
“Ovviamente è una cosa per me strana, vestire la maglia dei Leoni,
perché comunque anche da piccolo con Mogliano giocavo contro Treviso e li ho
sempre visti come avversari, quindi è un mix di emozioni strane, però è
interessante e intrigante. Sono super contento, l’obiettivo prefissato è
quello di poter puntare al titolo l’anno prossimo, perché il Benetton Rugby
ha dimostrato in questi anni che può veramente competere contro tutte“.
Sei nato a Venezia e fino a sei anni fa militavi
con il Mogliano Rugby. Possiamo dire che conosci bene la città di Treviso?
“Treviso è una città che conosco bene. Sono nato a Venezia ma ho sempre
vissuto a Mogliano, quindi negli anni ho sempre passato la vita in queste
zone. Sono davvero contento di poter rappresentare la mia provincia, la mia
città e non vedo l’ora di giocare a Monigo“.
Sei un estremo di ruolo, ma puoi ricoprire anche
altri ruoli fra i trequarti. Puoi parlarci della tua versatilità tattica?
“Sono partito come mediano di mischia in Under 18 e nei primi anni
d’Accademia. Poi per due, tre anni ho giocato mediano di apertura, ruolo in
cui sono arrivato alle Zebre. Dal secondo anno alle Zebre ho iniziato a
giocare da estremo, il ruolo che prediligo. Però al Sei Nazioni mi è capitato
di ricoprire il ruolo di ala quindi sono a disposizione nelle emergenze“.
Stai rientrando da un infortunio. Come procede il
tuo recupero?
“Sono stato operato all’anca sinistra a inizio marzo, sono stato molto
fortunato perché è stato prima della pandemia, quindi prima della quarantena.
Ho fatto un percorso di riabilitazione a casa e venivano a seguirmi anche i
fisioterapisti del Benetton Rugby. Ora sono all’interno del gruppo di
riabilitazione seguito da Giorgio Da Lozzo (preparatore fisico biancoverde
responsabile dell’area RTP). Direi che il percorso di recupero sta andando
molto bene e sono molto contento, speriamo di ritornare presto con la squadra“.
In Ghirada hai ritrovato diversi tuoi compagni
della Nazionale, quindi conoscevi già una buona parte del gruppo?
“Conosco già praticamente tutti, il clima qui è stupendo, mi trovo
davvero bene. I ragazzi mi hanno accolto come fossi già uno di loro, quindi
per questo sono veramente grato. Non è sicuramente stato facile passare dalle
Zebre al Benetton Rugby, adesso sono contento e voglio allenarmi con i Leoni,
non vedo l’ora“.
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