giovedì 18 giugno 2020

LIVORNO RUGBY - Aneddoti biancoverdi


Dal giorno del suo esordio con la prima squadra biancoverde, a Roma contro le Fiamme Oro, sesta giornata di poule promozione di A2 edizione 1994/95, sono passati più di 25 anni. Di acqua sotto i ponti, in questi cinque lustri, ne è passata davvero tanta. Eppure Luca Battagello, classe ‘76, ha ancora l’entusiasmo di un ragazzino alle prime armi. Nella sua lunga carriera trascorsa interamente nel Livorno Rugby (per tante annate come atleta di spicco del reparto arretrato, e poi come dirigente) ha vissuto tante forti emozioni.
Momenti (sportivamente parlando) trionfali e momenti tristi. Nell’ordine (limitandoci alla sua carriera di giocatore): promozione dall’A2 all’A1 nel 1995, nuovo salto dall’A2 all’A1 nel 2000, doppia retrocessione dall’A1 alla B nelle due disgraziate annate 2000/01 e 2001/02, nuova promozione dalla B alla Serie A nel 2005, nuova discesa in B l’anno successivo e ancora doppio salto, dalla B all’A1, negli anni 2007 e 2008. Inizia l’attività a 10 anni e, dopo la classica trafila nelle under, appena maggiorenne, pur di continuare a giocare a rugby e poter debuttare in prima squadra, si sottopone ad un intervento chirurgico al cuore. Quando si dice ‘cuore biancoverde’… Nel 94/95 si mette subito in evidenza tra i seniores. L’allenatore Guglielmo Prima - con cui trova ben presto un grande feeling - gli dà fiducia nelle partite decisive per il salto in A1. A promozione raggiunta, ecco un episodio sfortunato. Genova, campo 'Sciorba', spareggio con il Piacenza (anch’esso già sicuro del salto in A1). In palio l’accesso alla fase scudetto. Chi vince deve presentarsi, quattro giorni dopo - in un turno infrasettimanale scomodissimo a livello logistico e tecnico, per una formazione composta da dilettanti… - a L'Aquila, per giocare contro i locali una gara impossibile (match valido per i quarti di finale playoff, dal pronostico chiuso a doppia mandata). Chi perde la sfida di Genova, chiude la propria (comunque eccellente) stagione. Ultimi minuti, piacentini avanti di sei. Luca Battagello è lanciato tutto solo sulla bandierina di destra ma non si accontenta della meta: vuole schiacciare vicino ai pali, per rendere più facile il compito del mediano di apertura neozelandese Shaun Bell, nella successiva trasformazione (che varrebbe il sorpasso). Dentro l’area di meta deborda, ma, spinto dagli avversari, perde l’ovale.








Finisce con il successo di misura dei piacentini. Per Livorno sfuma l’occasione di presentarsi allo stadio aquilano ‘Fattori’. Sarebbe stata (nonostante i disagi tecnici e logistici di cui sopra…) la ciliegina sulla torta di una stagione eccellente. “Un errore, il mio, ora in prescrizione” può ridere, ripensando all’episodio, Battagello. Un errore riscattato abbondantemente, nei campionati successivi, da tante marcature e da tante giocate di qualità. Il dato delle 27 mete (!) da lui siglate nel corso della stagione 2006/07 - l’annata dell’ultima promozione in A del Livorno Rugby - è fin troppo eloquente sulle sue doti. Chiusa la carriera di atleta, Battagello, sempre fedele ai colori biancoverdi, è ora dirigente della ‘storica’ società labronica. E’ il riferimento del club per il reperimento degli sponsor. “A ben guardare - precisa - nello staff dirigenziale e tecnico attuale, sono l’unico ad aver militato sempre e solo con il sodalizio biancoverde”. “Puntiamo ad una stagione da protagonisti. Puntiamo su una rosa di atleti che credono nel progetto, che combattono per il grande attaccamento ai colori sociali. La nostra è una formazione giovane, ma già affidabile. Il progetto è a media-lunga scadenza. Sappiamo che ci vorranno dai 3 ai 5 anni per raggiungere i migliori risultati. Siamo ambiziosi, vogliamo riportare la nostra squadra a quelle categorie che storicamente le competono, ma non vogliamo creare eccessive pressioni sugli atleti. Siamo tutti estremamente fiduciosi. Conosciamo da vicino le qualità del nostro allenatore Marco Zaccagna, che è tornato alla guida della squadra dopo un anno sabbatico”. Intanto è ufficiale il ritorno nel roster biancoverde di Tito Chiesa, classe ’91, il mediano di mischia (all’occorrenza estremo) che per vari motivi (fisici e personali) si era allontanato nell’estate del 2017 dal rugby giocato. Nei prossimi giorni prevista l’ufficializzazione dell’innesto di altri elementi che affiancheranno il cosiddetto ‘nucleo storico’.(FabioGiorgi)

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