giovedì 25 giugno 2020

ALESSANDRIA RUGBY in fase di costruzione.



Si sta costruendo nel migliore dei modi la formazione Senior dell’Alessandria Rugby, che parteciperà al prossimo campionato di Serie C2. Il progetto è nato dalla decisione di far nascere un progetto parallelo alla franchigia del Monferrato Rugby, soprattutto per dare un preciso punto di riferimento al settore giovanile alessandrino.



 

 (fo(8Dopo aver annunciato il ritorno del rugby “adulto” al mitico “Ferrovieri”, il direttore sportivo Diego Baldovino mette a segno un colpo  di mercato davvero importante. Si tratta di Jacopo Zucconi, apertura classe ’91 originario proprio di Alessandria, proveniente dal Monferrato, dove ha portato con capacità e onore anche i galloni di capitano. Oltre a scendere in campo, farà parte dell’Area tecnica collaborando soprattutto alla crescita del Settore giovanile.



 “Dopo questi anni al Monferrato, a dire il vero, le motivazioni sono inevitabilmente calate di intensità, per cui ho voluto ricercare ulteriori stimoli, che in questo caso riguarderanno sì la mia persona come giocatore, ma soprattutto come tecnico in formazione per impegnarmi a dare un futuro ai nostri tanti giocatori delle giovanili. Al Monferrato sono andato più volte vicino alla promozione in B? Vero, c’è mancata di un soffio, anche per la bravura dei nostri avversari, ma siamo stati capaci di fare vedere in tutta Italia un buon rugby” spiega Zucconi.



 

Nella sua carriera, iniziata proprio nell’Alessandria Rugby, Zucconi ha giocato nei Crociati Parma, nei Cavalieri Prato e nei Lyons Piacenza, ovvero ai massimi livelli del rugby italiano. Per lui oggi si tratta di un ritorno a casa.

 “Ogni squadra in cui ho militato, mi ha lasciato qualcosa di positivo e importante dal punto di vista tecnico e umano. Prato è stata l’eccellenza per quanto riguarda l’organizzazione della preparazione “ sottolinea Zucconi.



 

Allora furono quattro i “gioiellini” dell’Alessandria Rugby a spiccare il volo per il rugby che conta in Italia: Francesco Pepoli, Giuseppe Sciacca, Hamid En-Naour e Zucconi. Il primo da alcuni anni ha appeso le scarpe al chiodo, il secondo è reduce da una stagione in Serie A ad Alghero e proprio in questi giorni sta trattando il suo eventuale rinnovo di contratto mentre ci sono diverse squadre come il Recco, pronte ad accaparrarsi le sue prestazioni. En Naour continuerà nel Monferrato e Zucconi, che nell’ultimo anomalo campionato di B (annullato per l’epidemia) era stato tormentato da un fastidioso problema fisico, ha deciso di rimettersi in gioco ad Alessandria. Con lui in organico, la squadra che sta nascendo scopre da subito le carte.



 Nato l’11 luglio 1991 ad Alessandria (Cm175- Kg80), Zucconi è  giocatore di proposta (mediano di apertura e di mischia) e costituisce un lusso assoluto  per la categoria.

 

Per lui il rugby è tradizione di famiglia, rappresentando la terza generazione di rugbisti  alessandrini. Papà Daniele è stato apertura a Milano (quando Milano era la capitale italiana della palla ovale) ed oggi è il vicepresidente dell’Alessandria Rugby,  mentre il nonno  Ezio, “lo Zio”in mischia, è stato il protagonista assoluto degli albori del rugby alessandrino.

 

“Quando con il Monferrato, che in alcune occasioni ha giocato sul terreno di Alessandria, sono ritornato per la prima volta a calpestare l’erba del Dlf mi tremavano le gambe per l’emozione. Si tratta di una questione di cuore e di sentimento, qui è il mio vero mondo, c’è la mia famiglia. Pensate che non riuscivo nemmeno a realizzare i movimenti più semplici…”  confessa Jacopo Zucconi.

 

Nel corso della sua carriera ha sofferto un infortunio ai legamenti del crociato e collaterale e del menisco sinistri, che lo hanno tenuto fuori dai campi per lunghi periodi, ma ogni volta che è sceso in partita , per la sua classe e il suo grado di incidenza nel gioco, ha sempre suscitato l’interesse dei cosiddetti top clubs. Oggi ha scelto di rimettersi in gioco con la “sua” Alessandria con la volontà di ritornare in campo con nuovi stimoli in una società vitale e con programmi per il futuro. Soprattutto dei suoi tanti giovani, che dopo l’emergenza del Covid sono ritornati a far battere il cuore di quello spicchio d’erba sotto il cavalcavia. Il “Ferrovieri”. Da sempre il “Tempio del rugby alessandrino”.


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