mercoledì 17 giugno 2020

RUGBY MERCATO - A Livorno riprende Tito Chiesa.


Tito Chiesa, mediano di mischia e all’occorrenza estremo, classe ’91, ha giocato, giovanissimo, in maglia biancoverde, anche in serie A. Ora, dopo tre stagioni ‘sabbatiche’, nel corso della quali - solo temporaneamente - le scarpette sono rimaste appese al chiodo, è carico e pronto a tornare nei ranghi del Livorno Rugby, squadra a sua volta desiderosa di puntare, nel campionato di B 2020/21, ai vertici della classifica.
 “Sarò - dice Chiesa -, insieme al pilone Giacomo Ciapparelli e al tallonatore Cristiano Bufalini, una sorta di ‘chioccia’ di una formazione dall’età media davvero bassa. Una squadra che sta crescendo, come hanno evidenziato le ultime tre annate, chiuse rispettivamente al terzo, al quarto e al secondo posto”. Chiesa ha vissuto tali stagioni solo in tribuna. “Alla vigilia del campionato 2017/18 - spiega - mi sono procurato un grave malanno al ginocchio. Mi sono sottoposto ad intervento chirurgico e, anche per alcune situazioni di lavoro e di vita personale, ho preferito fermarmi per un po’ con il rugby giocato. Ora mi sento pronto per tornare. Sono, al pari di tutti i miei compagni, fortemente motivato. Tutti quanti non vediamo l’ora di iniziare il nuovo torneo. Non credo che sarà per me un grosso problema tornare su buoni livelli atletici”. Chiesa ha iniziato a giocare a 9 anni. Guarda caso, il ‘9’ è anche il numero della maglia a cui è più affezionato, quello che caratterizza il delicato ruolo di mediano di mischia. Per lui, dopo la classica trafila nelle giovanili biancoverdi, il debutto, neppure maggiorenne, in prima squadra. “Ho mosso i primi passi a livello seniores nella stagione di A1 (il secondo torneo nazionale, ndr) 2009/10, sotto la conduzione di Guglielmo Prima. Pian piano, nelle stagioni successive, sono riuscito a ritagliarmi importanti spazi nel quindici titolare. 








Anche per necessità di squadra, sono stato poi impiegato, dagli allenatori Diego Saccà e Igli Borsato, in A prima e in B poi, come estremo”. E’ un atleta abile nell’inventare situazioni imprevedibili, non il giocatore che va a ‘limitarsi al compitino’. “Peraltro - assicura - le esperienze che ho vissuto come estremo mi hanno arricchito non poco. Ho potuto verificare, giocando alle spalle dell’apertura e dei centri, inserito cioè come vertice del ‘triangolo allargato’ con le due ali, alcune situazioni utilissime per perfezionare le giocate da mediano”. Senza giri di parole: il suo obiettivo è quello di farsi affidare da Marco Zaccagna la maglia numero 9… 

“Devo ancora trovare - dice - un rugbista che non desidera partire titolare nella sua formazione. Poi, come è giusto che sia, le scelte devono essere effettuate dall’allenatore. Mi metto a piena disposizione dei compagni e ovviamente del tecnico, con cui peraltro avevo iniziato la preparazione del torneo 2017/18. So che il nucleo della squadra è molto compatto e molto affiatato ed ha mezzi di tutto rispetto per la categoria. Tutti quanti sono disposti a sacrificarsi l’un l’altro. Rientro in gioco dopo tre anni, ma sono convinto di poter ritrovare lo stesso spirito e lo stesso ambiente che caratterizza da sempre la squadra biancoverde, con giocatori che si impegnano e si allenano solo per il grande attaccamento ai colori sociali”. (FabioGiorgi)

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