domenica 14 giugno 2020

A MODUGNO, grande voglia di ricominciare con il Team Panthers!


VOGLIA DI RICOMINCIARE !
(A Modugno)
Urlo Unanime quello del Team Panthers.
Tutti gli atleti hanno una voglia infinita di ricominciare.
Tutti i genitori e mini atleti chiedono informazioni,togliere una passione come il Rugby a dei Rugbisti, significa privarli di ossigeno, di momenti felici, di libertà, di sport, di famiglia, significa togliere un pezzo importante della loro vita.









Il Presidente Mirko Cellamare racconta di una consueta e solita disorganizzazione nella fase di lockdown, ma di una peggiore gestione nella fase di riapertura.
Una continua farsa di comunicati copia/incolla, una finta proposizione di lavoro in quarantena, parlando di metodologia di attacco e difesa di alto livello, ma la domanda di noi Presidenti e Tecnici è:
Con chi faremo questo lavoro ?










Questo periodo sembra essere stato per alcuni, un facile rimedio ai tanti problemi, una ottima scusa per dire "cosa ci posso fare, è colpa del Corona Virus".
Per noi, la fine (ancora incerta) della Pandemia, il famoso ritorno alla normalità, sarà (per chi avrà ancora il coraggio e la forza di farlo) riaprire un argomento lavorato per decenni, reclutamento, insegnamento, recupero giovani, lotte con Sindaci, assessori, politici, strutture, compromessi e promesse. A tutto questo verrà messo un punto e via si ricomincia tutto daccapo, tutto il sacrificio fatto, buttato.











Ultime info parlano di "Riapriamo gli Sport di Squadra", ma chi lo dice probabilmente non ha assolutamente idea di cosa sia una SQUADRA.
Proviamo ad immaginare un Presidente che si impegna :
- Il Luogo : Struttura sportiva comunale o privata, se aperta ti dice che non è responsabile della disinfezione, ma la responsabilità e del Presidente che deve firmare documenti e dichiarazione dove si assume tutta la responsabilità. Anzi gli spogliatoi e docce non si possono utilizzare facciamo prima.
- Metodi di allenamento : scatola con palloni disinfettati diversa da quelli utilizzati, ogni volta un omino messo a posta, con guanti e mascherina deve sterilizzare i palloni con prodotti specifici, mentre le attrezzature come macchina da mischia, scudi etc. non possono essere assolutamente utilizzati. Distanziamento obbligatori tra atleti di almeno un metro, ma visto che fisiologicamente sudano... facciamo due metri.
Oggi facciamo corsa e rinforzo fisico, domani facciamo corsa e rinforzo fisico, dopodomani facciamo corsa e rinforzo fisico, il quarto giorno presenti sul campo l'allenatore, quello che disinfetta il pallone ed il custode del campo.
Questa è la parte positiva della storia, non parliamo della scuola o meglio minirugby, formata essenzialmente di Minori.
Quale genitore manderà il proprio figlio/a presso una scuola rugby senza una accurata ispezione dei luoghi, strutture, materiali, personale interessato, dpi, amuchina etc. ?
Domanda finale e con questo si conclude il nostro racconto,
Se un giorno un genitore o un atleta, si reca in ospedale e riscontra di aver contratto il Corona Virus, dichiarando che svolge un attività sportiva presso quel luogo, quella squadra, quella società, COME VA A FINIRE LA STORIA ?

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