Comportamenti discriminatori o molesti: la Città Metropolitana integra
il Codice di Comportamento dei Dipendenti
In occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione
della violenza contro le donne, la Città Metropolitana di
Genova vuole dare un messaggio concreto, è infatti dello scorso 18
novembre l’approvazione del nuovo
Codice di Comportamento dei Dipendenti dell’ente, che si
arricchisce di una parte dedicata esplicitamente ai comportamenti discriminatori o molesti,
una modifica avvenuta con determinazione del Sindaco Metropolitano, condivisa
dai consiglieri delegati, ed anche da parte di tutta la struttura
amministrativa e della dirigenza.
Il nuovo regolamento ha voluto
esprimere in maniera chiara quelle
che possono essere le condotte moleste, non limitandosi a semplici
accenni a generici comportamenti censurabili, ma esplicitando quanto in passato
è stato omesso con falso pudore, sottolineando la gravità delle discriminazioni, spesso evidenziate con
comportamenti ed osservazioni verbali sessiste, mirate a trasmettere atteggiamenti offensivi che
implicano una concezione inferiore
dell’altro sesso, insinuazioni
e pressioni inappropriate, apprezzamenti, sguardi insistenti e gesti alludenti
ai rapporti sessuali.
La Consigliera Laura Repetto, delegata alle Pari Opportunità ha accolto con
entusiasmo le modifiche con la seguente dichiarazione:
“Sono molto soddisfatta
dell'approvazione del nuovo codice e dell'inserimento in esso di un articolo
specificamente mirato a sensibilizzare
tutti i dipendenti a porre grande attenzione al linguaggio e al comportamento
discriminatorio sul luogo di lavoro. Nell’articolo in questione si
specifica che ‘nessun dipendente deve approfittare della posizione di
superiorità gerarchica o di situazione di vantaggio personale, familiare e
sociale, per porre in essere atti o comportamenti discriminatori o molesti’.
Ciò può accadere purtroppo, sui luoghi
di lavoro ed il rischio di comportamenti lesivi cresce in ogni struttura gerarchizzata;
Città Metropolitana ha voluto inserire tale assunto anche per indicare una strada giusta e doverosa a tutti
gli enti e le istituzioni che non hanno ancora inserito questo
principio nei loro regolamenti e, contestualmente, per sensibilizzare l'opinione pubblica sulla
necessità di mantenere alta l'attenzione sulle discriminazioni, non solo di
genere, ma di ogni tipo, sui luoghi di lavoro.
La discriminazione va combattuta alla radice, non solo
nei casi limite della violenza efferata, ma soprattutto nella corretta ed attenta gestione dei rapporti in ogni
ambiente in cui si vive, studia e lavora; è una questione di dignità umana.
Ringrazio la dottoressa Concetta Orlando,
Direttrice Generale dell’Ente, che si è fatta promotrice della
iniziativa, e tutto il personale per la disponibilità e la sensibilità
dimostrata.
Spero che questo sia un esempio seguito
anche da altri, in ogni luogo di lavoro, perché ritengo che scrivere nero su bianco principi condivisi
come questi dia forza e gambe a una vera cultura della parità.”
In allegato:
immagine di una riunione in Città Metropolitana di Genova
Nessun commento:
Posta un commento