Rugby ai ragazzi di Barra: l’A.P. Partenope e una comunità
intera sono in attesa di una risposta
Dicembre 17,
2025
Da due anni il
campetto della scuola Madre Claudia Russo/Solimena di Barra è chiuso e i
giovani del quartiere hanno dovuto interrompere tutte le attività di rugby
organizzate dall’A.P. Partenope. Una chiusura che non è dovuta a problemi
strutturali, a questioni di sicurezza o a lavori necessari, ma esclusivamente a
un blocco burocratico che continua a lasciare senza risposte famiglie,
educatori, atleti e istituzioni scolastiche.
Il campo era
stato ristrutturato e riqualificato nel 2016 dall’A.P Partenope in
collaborazione con il Comune di Napoli, all’interno di un progetto sportivo ed
educativo rivolto ai giovani del territorio. Al termine dei lavori, il campetto
fu concesso in comodato d’uso gratuito per nove anni alla scuola Madre Claudia
Russo/Solimena, con l’obiettivo di garantire alla comunità scolastica e al
quartiere uno spazio sicuro, regolamentato e destinato ad attività sportive e
formative.
Successivamente,
la scuola stipulò un protocollo d’intesa con l’A.P. Partenope, grazie al quale
il club offriva rugby educativo gratuito agli studenti dell’istituto e ai
ragazzi del territorio di Barra. Per anni il progetto ha prodotto risultati
incredibili, diventando un punto di riferimento fondamentale per tutti:
allenamenti regolari, tornei, iniziative sociali e percorsi educativi hanno
coinvolto decine di giovani, rafforzando la coesione sociale e offrendo
un’alternativa concreta a situazioni di disagio ed emarginazione.
Prima ancora
della scadenza naturale del comodato, la scuola, in pieno accordo con l’A.P.
Partenope, ha provveduto a inoltrare regolare richiesta di rinnovo agli uffici
competenti del Comune di Napoli. A quella richiesta, tuttavia, non è mai stata
data alcuna risposta ufficiale.
In assenza di
un atto formale di rinnovo, la dirigente scolastica dell’istituto si è vista
costretta, suo malgrado, a non consentire più l’accesso al campo, non avendo
più titolo giuridico per autorizzarne l’utilizzo. Da quel momento il campetto è
rimasto chiuso, nonostante fosse pienamente agibile e funzionante.
Sono passati
due anni e la situazione è rimasta immutata.
Le numerose
richieste di chiarimento presentate dall’A.P. Partenope si sono scontrate con
un continuo rimpallo di competenze tra assessorati. L’Assessorato allo Sport ha
indicato come competente l’Assessorato al Patrimonio, ma una richiesta formale
inviata lo scorso gennaio non ha ricevuto, ad oggi, alcuna risposta. Nessun
diniego scritto, nessuna indicazione operativa, nessuna tempistica: solo il
silenzio.
«Sono mesi che
aspettiamo che la situazione si sblocchi», dichiara Paola Gelormini, delegata
dall’A.P. Partenope, Ente Morale: «Quel campo aveva cambiato la vita di tanti
giovani del quartiere. Oggi, a causa di un vuoto amministrativo, rischiamo di
perdere un intero progetto educativo costruito in anni di lavoro».
Nel frattempo,
la Partenope continua a svolgere le proprie attività sportive in altri spazi,
mentre Barra resta privata di un presidio educativo e sportivo fondamentale per
i giovani del posto.
L’A.P.
Partenope chiede con forza che venga finalmente chiarita la situazione
amministrativa e che il campetto venga restituito alla scuola, ai ragazzi e al
quartiere, consentendo la ripresa immediata delle attività.
Lo sport,
soprattutto in contesti complessi come quello di Barra, non è un lusso ma uno
strumento essenziale di crescita, inclusione e prevenzione del disagio. Dopo
due anni di silenzio, la comunità merita risposte concrete.



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