giovedì 26 novembre 2020

RUGBY GIOVANILE - Davide Ferrari un'Under 18 del CUS Milano e la sua esperienza con il rugby.

 

PROGETTO #INSIEME: “DADO” FERRARI RACCONTA LA SUA ESPERIENZA “SALVAVITA” AL CUS MILANO


Intervista a Davide “Dado” Ferrari , giocatore under 18 CUS MILANO RUGBY, residente a Quarto Oggiaro (a cura di Mario Smedile)

Come sei arrivato a giocare al rugby a Quarto?
È iniziato tutto da un mio amico che mi aveva invitato a guardare i suoi allenamenti al campo di Quarto Qggiaro, chiedendomi di provare un allenamento, ma io ero molto dubbioso che mi potesse prendere poiché il rugby non mi era mai piaciuto granché come sport. Un giorno sono andato a trovare questo amico al campo, l’allenatore Beppe mi ha proposto di provare un allenamento e io ho accettato, vedendo che c’erano altri miei amici ad allenarsi. Alla fine mi è piaciuta come esperienza e ho continuato! È stato grazie agli allenatori e grazie alla voglia di fare nuove amicizie che mi sono iscritto!

Partendo dalla tua esperienza, com’è stato accolto il rugby a Quarto dai ragazzi e che effetto ha avuto nel tempo?


Il primo giorno di allenamento al campo di Quarto Oggiaro mi hanno accolto splendidamente, i ragazzi erano super accoglienti e sorridenti, eravamo tutti quanti molto vogliosi di imparare una nuova PASSIONE.

 

Oggi, a tuo parere, cosa pensano i ragazzi di Quarto del rugby?

Al di là del significato personale che ognuno può aver attribuito a questa esperienza, la cosa che ci ha accomunato tutti è stato sapere che il campo di Quarto Oggiaro di #INSIEME CUS MILANO era un posto dove ci si poteva divertire, sfogare, imparare e crescere. Ad esempio, quando andavo il lunedì e il giovedì ad allenarmi, stanco dopo sei ore di scuola e dopo i compiti, andare al campo di rugby era un modo per sfogarmi e divertirmi #INSIEME ai miei compagni. Devo dire che su di me il rugby ha fatto molto perché mi ha fatto crescere mentalmente in primis e poi mi ha fatto iniziare un percorso dove ho scoperto che questo sport è la mia vera passione!


Secondo te il rugby educa alla LEGALITÀ?
Sicuramente sì. Prima di iniziare col rugby, nonostante la mia giovane età, diciamo che ero molto “vivace” in giro. Non andavo di certo a rubare o a uccidere le persone, ma succedeva spesso che litigavo per strada. Adesso grazie al rugby, quindi crescendo mentalmente, ho capito che queste cose non servono nella vita e ti portano alla rovina. Mi sento di dire che il rugby è stato per me proprio un “salvavita”!

 

Quanto può influire il rugby per avere un comportamento corretto e rispetto per gli altri?
Esatto, mi ha fatto imparare il RISPETTO, una parola che ormai penso faccia parte di qualsiasi cosa noi facciamo. Il rugby mi ha insegnato ad avere rispetto per tutti: per amici, nemici e oggetti!

C’è un momento di gioco, partita o allenamento che ti ricordi particolarmente? Mi ricordo la mia prima partita, io e un mio compagno di Quarto, abbiamo iniziato in panchina, entrambi emozionati e pieni di grinta, siamo entrati agli ultimi 15 minuti, che sono diventati 15 minuti indimenticabili.

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