CUS Ad Maiora ancora in casa
contro Piacenza. Il giovane CUS Ad Maiora Rugby 1951 si sta comportando bene nel campionato
di serie B e, dopo cinque giornate, ha nel mirino la zona playoff. Domenica nel
largo successo sull’Amatori Alghero (42-14), oltre al capitano Andrea Merlino e
al vicecapitano Sergiu Ursache, due volte, sono andati in meta i due 18enni
George Reeves, apertura/estremo, e Gregory Sacco, ala/centro, che sono stati
schierati nel XV titolare con le maglie numero 15 e 14 e sono rimasti in campo
per tutta la partita. Sono due dei quattro Under 18 (gli altri sono il mediano
di mischia Andrea Campagna e l’estremo/centro Gian Mattia Cisi), che coach
Lucas D’Angelo ha voluto in prima squadra fin dal primo allenamento dell’anno.
Domenica George, che frequenta il quinto anno del Liceo Scientifico
all’Istituto Sociale ed è fratello di Edward, anche lui cresciuto nel CUS e ora
in Eccellenza con il Lafert San Donà, ha anche calciato in mezzo ai pali un
piazzato e quattro trasformazioni, totalizzando 16 punti.
«Già a giugno – ricorda Reeves – mi avevano detto che
sarei stato inserito nel gruppo della squadra senior e che avrei dovuto
impegnarmi al massimo per conquistarmi un posto. Quella notizia mi ha dato una
spinta a lavorare più intensamente durante l’estate, anche sul fisico.
L’inserimento è stato facile e mi sono trovato bene fin dal primo momento,
perché ho trovato parecchi compagni di mio fratello, che infatti mi hanno
chiamato subito con affetto “il piccolo Eddy”. Nel ritiro di Oulx sono stato in
camera con Luca Bombonati, uno degli atleti più esperti, che mi ha aiutato un
po’ a entrare nella squadra e mi ha dato dei consigli utili».
George è partito in panchina contro il VII, entrando
nel secondo tempo, per poi fare l’esordio da titolare in casa del CUS Milano
come centro. Ha convinto D’Angelo, che l’ha confermato contro la capolista
Alghero. «Avevo un po’ d’esperienza del campionato dell’Accademia e ho trovato
la serie B molto più fisica. Mi sono ambientato bene, perché i compagni che
avevo attorno mi hanno subito messo a mio agio e trasmesso sicurezza. Sapevo
che in caso di difficoltà avrei trovato una mano da parte di chiunque. Fare la
prima meta, su passaggio di Federico Ferrari è stato bello, però a me piace
anche smarcare gli altri, come è accaduto con Sergiu. Con Bombo (Bombonati,
ndr) ci eravamo accordati che avrei calciato io e anche nel riscaldamento
mi ha confermato questa scelta. Ho sbagliato la prima punizione dopo solo un
minuto e non mi sono fatto condizionare nel prosieguo. L’ultima trasformazione,
proprio allo scadere era piuttosto decentrata e volevo a tutti i costi
realizzarla, essendo l’ultimo calcio della partita. Sarei stato molto deluso se
l’avessi sbagliata. Alla fine ci siamo fatti tutti i complimenti e assaporare
la sensazione della vittoria è stato fantastico».
Il gioco dei cussini ha funzionato sia in attacco sia
in difesa. «Il bel tempo – racconta Reeves – ci ha permesso di giocare
parecchio alla mano. Siamo anche riusciti a essere molto concreti in fase
conclusiva. In retroguardia abbiamo placcato bene e infatti nel secondo tempo
gli avversari non hanno marcato punti. Dopo la sconfitta di Milano volevamo a
tutti i costi riscattarci e negli spogliatoi ci eravamo detti di non
dimenticare l’amarezza che avevamo sentito per quella vittoria gettata via e di
fare il possibile per non provarla mai più. Dal primo all’ultimo minuto abbiamo
avuto l’atteggiamento giusto». Domenica i biancoblù avranno un altro match
casalingo e alle ore 14,30 ospiteranno lo Chef Piacenza Rugby Club. «È una
compagine di alta classifica e ha solo un punto meno di noi. Cercheremo di
sfruttare nuovamente il fattore campo. In un campionato equilibrato come questo
è la continuità dei risultati che può fare la differenza e vogliamo continuare
a muovere la classifica, rimanendo sempre umili e concentrati». Per quanto
riguarda il futuro, il giovane George ha un sogno nel cassetto:«Mi piacerebbe
giocare di nuovo con Eddy. Al Cus abbiamo fatto solo una partita insieme,
contro il VII in Under 18, ed è stato molto bello».
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