giovedì 24 novembre 2016


LA VITTORIA DEGLI Azzurri sugli Sprinbok ha creato una vasta eco in seno al mondo del rugby nazionale ed internazionale, ed anche STEFANO BORDON, ex nazionale  degli anni 80/90, ha saputo apprezzare lo storico evento.
“Sono molto sorpreso per questa affermazione – dice il rovigino, che negli ultimi due anni ha allenato il CUS Genova in Serie A – in quanto si è evidenziata in poco tempo una certa crescita. Certo c’è stato il cambio di allenatore, e O’Shea ha potuto investire sui ragazzi giovani che sono partiti quasi tutti dallo stesso livello. La domanda che sorge spontanea è evidente: ma perchè non lo si è fatto prima? Visto i risultati negativi, e considerando che numerosi atleti continuavano a giocare nonostante avessero alle spalle cento partite. Meriti sportivi o altro non si sa, ma comunque resta il fatto che l’Italia ha fatto una grande prestazione, dopo una gara con gli All Blacks negativa. “

(Stefano Bordon ex nazionale azzurro - nella foto anni 90 - vanta anche grande esperienza da allenatore)

Gli Azzurri con gli Sprinbok hanno dominato in moltre situazioni, coprendo bene gli spazi nel campo, e sintomatica è stata poi la meta di forza di Venditti.
“Alcuni dicono che non è merito dell’Italia, ma colpa dei sudafricani – dice BORDON – in realtà non è così, io personalmente posso affermare che gli Azzurri hanno giocato bene, ad un livello che da molto trempo non arrivavano, e questo per tutti gli ottanta minuti di gioco.  Sono molto fiduciosi per il futuro in quanto questo allenatore  è molto preparato e sembra quasi aver riproposto dopo anni la stessa situazione che si era creata alcuni anni fa.”
A cavallo degli anni 80 e 90 prima con Bertrand Fourcade, poi con l’altro francese Georges Coste, la msquadra nazionale cambio’ volto, e oltre ad ottenere la sempre ambìta Coppa Fira europea riusci’ a superare la nazionale francese (16/9) a Treviso.

“ E fu la prima volta che ci riuscimmo – afferma STEFANO BORDON – io giocai in quello storico confronto e, raggiungendo quell’obiettivo cercato con tanta volontà per un decennio, demmo inizio ad una svolta importante per il rugby nazionale che piu’ in la approdo’ al Sei Nazioni. Eravamo una squadra composta da giovani sui ventidueanni di età, quasi come quella attuale di O’Shea, pertanto mi auguro che anche per questa nazionale ci saranno i risultati positivi che noi riuscimmo a raggiungere. Con questa nuova nazionale mi sembra di rivedere la formazione di quel periodo, e loro dovranno cercare di completare questo discorso magari raggiungendo lo scopo di poter gareggiare alla pari con tutte le altre potenze del rugby mondiale.”
Ora arriva la nazionale di Tonga, che qualche dispiacere ce lo dette in alcuni precedenti test, e questo lo sanno anche i MURI sfiudare le squadre dellemisfero sud è sempre difficile. E Stefano Bordon conclude ammettendo che:


(Stefano Bordon quando era al CUS Genova, qua di fronte a Palazzo Tursi, edificio storico della Superba e sede del Comune di Genova)


 “ Tonga cercherà ovviamente di controbattere gli Azzurri, una squadra che la settimana prima ha superato il Sud Africa. Per il XV della Polinesia sarebbe un grosso risultato da portare in patria, ma ritengo che fino che in squadra con gli Azzurri ci sarà Sergio Parisse, non c’è pericolo di ritornare indietro. Certo domani a Padova non ci sarà il capitano in quanto squalificato, che è un vero punto di riferimento, comunque ci sono gli altri giocatori, poi ci sarà Favaro a gestire la situazione. Averlo in campo sarebbe stato meglio, ma la sua assenza magari aumenterà la concentrazione degli altri ragazzi,  e quindi sarà una responsabilità in piu’ per gli altri, e la tensione e la concentrazione saranno anche maggiori. Sono convinto che durante questa settimana gli Azzurri lavoreranno piu’ sul lato psicologico che quello fisico.

 Conor O’Shea ha messo a posto la squadra, che ora sa difendere egregiamente, e lo ha dimostrato ampiamente a Firenze. “

(A Firenze è stato grande festa ora tocca a Padova)

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