WADI GARBET è
l’allenatore della squadra femminile del CUS Torino, che paretecipa al
Campionato Naazionale di Serie A, nel Girone 1, quello con le Società
tecnicamente piu’ quotate. E’ nato a Casablanca, in Marocco, ma è tecnmico di
formazione italiana. Ma nsorge spontanea la domanda del perchè questa scelta:
“La decisione di allenare le ragazze dice GARBET - viene dopo una lunga
chiacchierata con Marco pastore, responsabile sezione rugby del CUS Torino, che
grazie alla collaborazione con il Rivoli rugby ha deciso di dare una identità
precisa e una progetto tecnico al movimento femminile. Ma il motivo che ha
spinto tanto questa mia decisione è stata la voglia di crescere e di migliorasi
delle ragazze. In Italia il movimento femminile è in grande crescita grazie
anche ai successi della nazionale italiana femminile .”
(nella foto a sin. il trainer Wadi Garbet)
Ma quali sono gli
obiettivi principali di un allenatore come WADI GARBET? “Questa esperienza è
molto stimolante per me, nel senso che ho sempre avuto dei responsabile
tecnici, dovevo seguire una linea guida tracciata da loro, invece ora sono
felice di dover seguire una linea guida mia, un mio modo ed un personale metodo
di allenamento. A livello umano non ho trovato nessuna differenza tra
allenare una squadra maschile ed una squadra femminile, perché per me sono
giocatori di rugby, mi trovo bene con loro con rispetto dei ruoli” . La Serie A
Femminile è torneo difficile in quanto proprio in questo girone c’è il fior
fiore del rugby in gonnella con le formazioni venete a farla da padrone, su
tutti Benetton Treviso, Valsugana Padova, Riviera del Brenta, Villorba, ma le
altre avversarie come Colorno, ora in vetta alla graduatoria, il Monza non sono
certo le ultime arrivate. Forse con Chicken CUS Pavia e Cus Ferrara si giocherà
per evitare la coda della graduatoria.
“All ‘inizio della stagione agonistica –
conclude l’allenatore nord africano - con il nostro staff composto da Antonio Campagna,
secondo allenatore, Elisa Rochas capitano e responsabile del movimento
femminile nel comitato rugby, abbiamo deciso di crescere come movimento creando
una squadra che possa competere ad alti livelli contro le prime della classe.
Personalmente devo dire grazie alla collaborazione con le altre società in
quanto stiamo facendo un buon lavoro; abbiamo quarantacinque/cinquanta atlete
che si stanno comportando alla grande ad ogni allenamento. Credo proprio che
questa sia la strada giusta!”
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