giovedì 10 novembre 2016


Ci siamo, DOMANI POMERIGGIO  i mitici All Blacks sfidano a Roma la nuova nazionale italiana di rugby! WALTER RISTA, cuneese di Vezza d’Alba, ex trequarti ala della nazionale azzurra 1968/69, ora direttore tecnico e fondatore del club di rugby LA DROLA, al carcere le Vallette di Torino, aspetta con vivo interesse questo confronto: “ Non siamo abituati a vedere gli All Blacks subire quaranta punti – dice RISTA – come è successo invece a Chicago con l’Irlanda, un’Irlanda aggressiva e di quel test già mi aveva impressionato l’anteprima della classica HAKA dei neozelandesi, ma non da parte dei tutto neri bensì dall’atteggiamento dei giocatori in divisa verde.

(Nella foto Walter Rista mentre istruisce un atleta de La Dròla di C2, la squadra del carcere delle Vallette di Torino)


 Si sono posizionati, infatti, a una certa distanza dagli All Blacks, formando teoricamente un numero otto, che si è potuto scorgere da una inquadratura dall’alto, e ignorando la famosa danza del sud Pacifico. Moralmente non hanno voluto considerare quegli avversari come mostri sacri. E subito dopo hanno iniziato a giocare alla grande, e con alcuni giocatori del tutto nuovi per questi test.”
Inattesa la sconfitta degli All Blacks con gli irlandesi, giunta dopo 118 anni di attività agonistica e una lunga recente fila di affermazioni!
“Era una squadra nuova l’irlandese – conferma WALTER RISTA – che non aveva alcun timore reverenziale, e nel punteggio gli stessi All Blacks hanno sempre inseguito il risultato. Credo fondamentalmente che per la nostra nazionale non sia sufficiente entrare in campo con una squadra rinnovata come la nostra, ma il C.T. O’Shea non ha del retorico, e afferma che noi italiani siamo sempre li a piangersi addosso, a dirci che siamo sempre inferiori agli altri. L’Italia deve uscire dal circolo vizioso della sconfitta.
(Il team de La Dròla del  delle Vallette di Torino, primo esempio di team rugbistico carcerario italiano, poi emulato da altre importanti realtà)

 Noi abbiamo l’alibi che gli altri sono sempre piu’ forti di noi, giocano ad un livello piu’ alto del nostro, ma dobbiamo smetterla perche’ se noi contnuiamo a piangerci addosso prenderemo sessanta punti! Fare la nostra partita vorrebbe dire, invece, perdere magari 32 a 22, per dire, conseguenza di una partita giocata al massimo delle nostre possibilità!“
Non sarà certo agevole affrontare una super squadra come quella degli All Blacks, Campioni del Mondo, per di piu’ reduci da una inattesa sconfitta, ma sarebbe vero spettacolo e conforto per tutto l’ambiente nazionale offrire una prova di carattere e d’orgoglio, indispensabile per fare del bene all’intero movimento della palla ovale dell’italico Stivale!
(un classico terzo tempo alla Casa Circondariale Lorusso e Cutugno di Torino)


“Purtroppo abbiamo uno sport che è il calcio – prosegue il tecnico piemontese -  il quale non aiuta ad essere concentrati, e soprattutto tutti sappiamo che nel calcio spesso non vince chi è piu’ bravo, bensi prevale il piu’fortunato. Questo nel nostro rugby non puo’ succedere, chi vince è il piu’ forte. Conor O’Shea ha dichiarato che la nostra nazionale per i futuri avversari dovrà diventare la piu’ difficile nazionale da affrontare,  questo la dice lunga sulla mentalità di questo tecnico. E pertanto bisognerà lavorare anche sulla mentalità dei giocatori della nuova nazionale. Personalmente credo che sarà facile perdere la partita, ma noi dovremo osare di piu’, magari perdendo il test ma dimostrando di aver voluto giocare la partita.”

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