ARRIVANO GLI ALL
BLACKS! (DUE)
REGAN SUE, è maori
neozelandese e la divisa tuttonera degli All Blacks l’ha pure indossata, ma
sino alle squadre giovanili, poi è emigrato per ragioni professionali. SUE,
laureato in scienze motorie, ha giocato come utily back e mediano d’apertura in
Galles con il Blackwood, poi in Francia a Nimes, negli U.S.A. ad Albany per poi
andare in Danimarca dove si sposo’, gioco’ nella nazionale biancorossa, ed
infine giunse in Italia ad allenare e giocare nella Med Italia Recco.
(Regan Sue - in fondo a des - in un locale neozelandese insieme alla moglie - a destra - Bronwyn Sue e loro amici - a sin - Troy H.Nathan' e Eimear Beirne)
La sua
passione per la guida tecnica di un club inizio’ a Recco, agevolato dalla
presenza di Manuel Ferrari, dove ottenne la storica promozione in Serie A, poi
trascorse momenti molto significativi allenando anche l’Asti (2006/09), il CUS
Torino (2009/2014) per chiudere la lunga parentesi italiana a Viadana
(2014/15). REGAN SUE ora è in Nuova
Zelanda e seguirà il test per TV: “ Effettivamente non so cosa pensare di
questo confronto – ammette REGAN SUE – forse gli All Blacks si affideranno in
campo ad una formazione un po’ piu’ giovane, anche perchè qualche giocatore ha
bisogno di riposare, tra l’altro ho visto Read piuttosto provato.
(Lo staff dell'Haka Camp organizzato questa estate ad Asti, Regan Sue è il secondo da sin.)
L’Italia se
vuole controbattere gli All Blacks deve gettarsi nel combattimento, devono
cercare di attaccare, evitando gioco al piede, in pratica emulare nei limiti
del possibile il comportamento che ha avuto la scorsa settimana la nazionale
irlandese. In questi giorni ho letto spesso su vari social network che la Nuova
Zelanda, colpita duramente dall’Irlanda che ha raggiunto la sua prima vittoria
sugli All Blacks dopo centoundici anni di storia rugbistica, arriveranno a Roma
per affrontare - RABBIOSAMENTE – gli
Azzurri, ma io non credo a questo.
(la danza maori HAKA versione baby)
Loro saranno sicuramente motivati, e questo
per gli All Blacks sarà sempre così, ma anche dopo una sconfitta non si cambia
certo mentalità. Noi in Nuova Zelanda abbiamo una frase di uso comune che in
questi casi l’adotterei sicuramente: gli All Blacks arriveranno a Roma con la
TESTA BLU, ovvero con la mente fresca, concentrati come sempre per giocare una
grande partita di rugby.”
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