LE NUOVE REGOLE SPERIMENTALI PROPOSTE DAL PRO14 PER LA RAINBOW
CUP |
|
|
Tre
nuove regole sperimentali sono state approvate da World Rugby per essere
utilizzate nella Guinness PRO14 Rainbow Cup e
si tratta di: sostituzione di un giocatore espulso; chiamata di un Challenge
da parte del capitano; il calcio di liberazione dalla linea di meta. Le
nuove regole sono state proposte dal comitato “Sports & Regulatory” del
PRO14 e saranno implementate dal prossimo fine settimana, quando inizierà la
Guinness PRO14 Rainbow Cup con le nuove dinamiche che permetteranno giocate
innovative e migliorerà i risultati del decision-making. Queste
legge sperimentali sono già utilizzate nell’Emisfero Sud per i campionati del
Super Rugby Aotearoa e del Super Rugby Australia e il loro uso è stato
sospinto da World Rugby per migliorare il gioco. Alan Gilpin, CEO di World Rugby, ha detto: “Ci congratuliamo con il PRO14 Rugby e i loro club per il loro entusiasmo nel provare le nuove leggi sperimentali durante la Rainbow Cup. L’aggiunta di ulteriori campionati di altissimo livello alle nuove regole proposte da World Rugby fornirà nuovi dati e riscontri preziosi per determinare sviluppi futuri, per quanto riguarda lo spettacolo del gioco e la salute dei giocatori“. David Jordan, direttore del Torneo del PRO14
Rugby ha
detto: “Il nostro comitato “Sports & Regulatory” è stato molto proattivo
nell’identificare nuove opportunità da introdurre per innovare il gioco e
siamo entusiasti nell’implementare queste nuove regole durante la Guinness
PRO 14 Rainbow Cup. Sappiamo che le nuove misure hanno origine dai meeting
sul Player Welfare e con ciò pensiamo che ci sarà un impatto positivo sul
gioco in generale”. SPIEGAZIONE DI OGNUNA DELLE TRE REGOLE
SPERIMENTALI Sostituzione di un giocatore espulso dopo 20
minuti I
giocatori che verranno espulsi, rimarranno fuori dal campo di gioco per 20
minuti. Passato questo lasso di tempo, la squadra può sostituire il giocatore
espulso con un altro della panchina. Il giocatore espulso non può più
rientrare in campo. Il capitano può chiamare un Challenge Il
“Challenge’s captain” ha lo scopo di migliorare l’accuratezza delle decisioni
già oggetto di valutazione da parte degli arbitri ufficiali. Durante la
partita ogni squadra può utilizzare un Challenge chiamato da parte del
capitano. Ciò può essere utilizzato quando vengono assegnate mete, quando si
verificano incidenti provocati da falli di gioco, o per ogni situazione
dubbia di gioco negli ultimi cinque minuti di una gara. Il
Challenge sarà riferito al TMO che rivedrà il filmato con l’arbitro di gara
che trarrà la decisione finale. Se il Challenge chiamato sarà redditizio, la
squadra continuerà ad avere la possibilità di utilizzarne uno, se il
Challenge non sarà profittevole, la squadra non avrà più nessun Challenge a
disposizione. Il Challenge può essere chiamato fino a
20 secondi dopo il fischio dell’arbitro per fermare il
gioco, e solo per gli incidenti di gioco ci può essere il Challenge entro 20
secondi dall’ultimo passaggio. Prima
del 75esimo minuto, il Challenge può essere chiamato dal capitano solo per
controllare un’infrazione in situazioni che portano ad una meta o alla
revisione di un fallo di gioco. Il Challenge sarà applicato largamente dal
75esimo minuto in ogni match, purché il capitano non abbia già perso il
Challenge in precedenza. Sarà utilizzato per ogni decisione arbitrale,
indipendentemente se una meta è stata segnata. Il tempo di recupero è incluso
nel periodo dopo il minuto 75. -Il TMO
dovrà essere in grado di tornare indietro nel rivedere l’episodio,
indipendentemente da quante fasi siano state giocate; Per
togliere ogni dubbio, non ci sarà un’extra Challenge dopo il 75esimo minuto.
Ogni squadra riceve un Challenge a gara e lo manterrà solamente nel caso in
cui il Challenge chiamato in precedenza sia stato accolto. Quando
non può essere chiamato un Challenge: -Una
ripartenza nel gioco avvenuta in fretta, includendo un rapido tocco o un
rapido lancio, così la squadra ha deciso di riprendere il gioco velocemente. Il calcio di liberazione dalla linea di meta Per i
palloni tenuti oltre la linea di meta, per gli “avanti” che si verificano in
una segnatura o per le situazioni di “grounding” in area di meta dopo un calcio,
la squadra che difende può usufruire di un calcio di liberazione da ogni
punto sulla linea di meta. Il
calcio dovrà partire dalla linea di meta della squadra che difende, o dietro
la linea, e dovrà verificarsi senza ritardi di gioco. L’ovale dovrà varcare
la linea di meta e superare almeno i primi 5 metri della zona di difesa. Se
ciò non accadrà, una sanzione verrà applicata e la squadra che non ha
calciato può richiedere che il calcio venga nuovamente rifatto, oppure ci
sarà una mischia sui 5 metri nella linea parallela al punto in cui il calcio
è partito. Per
evitare ogni dubbio, quando un piazzato – fischiato per un fallo di punizione
– è sbagliato e non centra i pali, o un tentativo di drop è sbagliato e non
centra i pali di meta, ciò porterà ad un calcio di liberazione dalla linea
dei 22 metri da parte della squadra che sta difendendo in quel momento. |
|
|
|
|
|
FEDERICO ARIGANO |
RUGBY E SOCIALE di Roberto Roncallo (O.D.G. 170599 roncallo.roberto488@gmail.com ) creato da Dino Fruccio
giovedì 15 aprile 2021
RUGBY RAINBOW CUP - Regole sperimentali nella Guinness Pro 14 Rainbow Cup
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
RUGBY SERIE A4/ Prezioso pareggio in extremis del Paganica con la Primavera di Roma.
Serie A: il Paganica Rugby chiude il girone d’andata con un pareggio fuori casa 23 a 23 in casa dei romani della Primavera. Un pareggio pre...
-
44° TORNEO MINI RUGBY "CITTÀ DI TREVISO" E 2° ...
-
Con la tristezza nel cuore comunichiamo che ieri sera è mancato il caro Mario Fusco. Il funerale si terra’ per le ore 10,00 di sabato 3 feb...
-
Rugby ligure in lutto! Ieri è mancato Ennio Repetto, ottantenne, che insieme a Marino Moro nel lontano 1975 fondo’ il Delta Rugby Imperia. A...
Nessun commento:
Posta un commento