Da questa settimana si volta pagina per due motivi, nettamente distinti tra loro. 1) Al ‘Priami’ sono in programma le prime sedute con contatto per gli under 18 e gli under 16 della franchigia livornese del Granducato e per gli under 14 dei Lions Amaranto Livorno. 2) Nuove regole sperimentali saranno applicate, già in questo week-end, nel Guinness Pro14 Rainbow Cup, la prestigiosissima competizione intercontinentale nella quale sono impegnati anche Gianmarco Lucchesi e Federico Mori, atleti livornesi, classe 2000, ormai stabilmente nel giro della nazionale maggiore; rugbisti apprezzati, anche per la loro particolarissima carriera, da tutti i tesserati Lions.
(Lucchesi e Mori)
Notizia fresca: poiché le squadre sudafricane non hanno
ricevuto il permesso di viaggiare in tempo utile a garantire che la Guinness
PRO14 Rainbow Cup avesse luogo come originariamente pianificato, si svolgeranno
due competizioni distinte: la Guinness PRO14 Rainbow Cup dell’Emisfero Nord
avrà luogo nelle date precedentemente definite, con le formazioni di Irlanda,
Italia, Scozia e Galles che cercheranno di avere la meglio sugli otto volte
campioni del Leinster Rugby, mentre la manifestazione dell’Emisfero Sud si
chiamerà Rainbow Cup SA e offrirà il meglio del rugby sudafricano con Cell
C Sharks, DHL Stormers, Emirates Lions e Vodacom Bulls, con gli Springboks
campioni del mondo impegnati a prepararsi al meglio in vista dell’arrivo dei
British and Irish Lions.
(Gli Under 14 dei Lions Amaranto)
TUTTI NEGATIVI. Sono risultati tutti negativi i 62 giovani rugbisti livornesi sottoposti, tra lunedì 19 e martedì 20, al test rapido (tampone rinofaringeo) antigenico, step necessario ed essenziale per cominciare l’attività di allenamento con contatto. I tamponi, curati da personale sanitario autorizzato, sono stati effettuati nelle stanze adibite ad infermeria dell’‘Emo Priami’, l’ampissimo e funzionale impianto sportivo in gestione ai Lions Amaranto. I giocatori del Granducato under 18 e under 16 e dei Lions under 14, visto l’esito dei test, possono iniziare l’attività con contatto. Per tali atleti, il ‘secondo giro’ di tamponi è previsto lunedì 26 e martedì 27 aprile. Le formazioni under 18, under 16 e under 14, al pari delle squadre seniores, sono considerate dalla Fir attive in campionati di preminente interesse nazionale.
(Gli Under 16 dei Lions Amaranto)
Per costoro, da questo mese di aprile, rispettando il protocollo relativo ai tamponi, sono consentite le sedute con il classico ‘contatto’. Finalmente, sui campi da gioco del ‘Priami’ si tornano ad ingaggiare mischie e a piazzare placcaggi. Per troppo tempo i giovani giocatori livornesi si erano limitati ad esercizi di carattere fisico-atletico, senza poter saggiare il contatto, con le situazioni più caratteristiche del gioco del rugby.
(Gli Under 18 della Franchigia del Granducato)
PER LUCCHESI E MORI NUOVE REGOLE. Nel quadro della prima giornata del Guinness PRO14 Rainbow Cup, le Zebre di Federico Mori sfideranno in trasferta, al Murrayfiel Stadium, venerdì 23 alle 21:15, l’Edinburgh, mentre il Benetton di Gianmarco Lucchesi ospiterà al Monigo di Treviso i Glasgow Warriors. Nella seconda e terza giornata, poi, sono in programma i due derby tra le franchigie italiane. Tre nuove regole sperimentali sono state approvate da World Rugby per essere utilizzate nella Guinness PRO14 Rainbow Cup e si tratta di: sostituzione di un giocatore espulso; chiamata di un Challenge da parte del capitano; il calcio di liberazione dalla linea di meta. Le nuove regole sono state proposte dal comitato “Sports & Regulatory” del PRO14, con le nuove dinamiche che permetteranno giocate innovative e migliorerà i risultati del decision-making. Queste leggi sperimentali sono già utilizzate nell’Emisfero Sud per i campionati del Super Rugby Aotearoa e del Super Rugby Australia e il loro uso è stato sospinto da World Rugby per migliorare il gioco. Alan Gilpin, CEO di World Rugby, ha detto: “Ci congratuliamo con il PRO14 Rugby e i loro club per il loro entusiasmo nel provare le nuove leggi sperimentali durante la Rainbow Cup. L’aggiunta di ulteriori campionati di altissimo livello alle nuove regole proposte da World Rugby fornirà nuovi dati e riscontri preziosi per determinare sviluppi futuri, per quanto riguarda lo spettacolo del gioco e la salute dei giocatori”. David Jordan, direttore del Torneo del PRO14 Rugby ha detto: “Il nostro comitato “Sports & Regulatory” è stato molto proattivo nell’identificare nuove opportunità da introdurre per innovare il gioco e siamo entusiasti nell’implementare queste nuove regole durante la Guinness PRO 14 Rainbow Cup. Sappiamo che le nuove misure hanno origine dai meeting sul Player Welfare e con ciò pensiamo che ci sarà un impatto positivo sul gioco in generale”. Nel dettaglio le tre regole. Sostituzione di un giocatore espulso dopo 20 minuti. I giocatori che verranno espulsi rimarranno fuori dal campo di gioco per 20 minuti. Passato questo lasso di tempo, la squadra può sostituire il giocatore espulso con un altro della panchina. Il giocatore espulso non può più rientrare in campo. Come succede per i giocatori ammoniti, i 20 minuti di espulsione saranno calcolati secondo il “game time”, vale a dire che l’orologio di gioco non andrà avanti durante i momenti di pausa della gara. Suddetta regola sull’espulsione sarà applicata anche per i giocatori che durante l’incontro ricevono due cartellini gialli (automatica espulsione). I giocatori usciti per ragioni tattiche in precedenza all’espulsione possono essere utilizzati per rimpiazzare un giocatore espulso. Le usuali regole, riguardo le sostituzioni, saranno confermate, per cui un giocatore sostituito potrà ritornare in campo per riprendere il posto di un giocatore infortunato. Un infortunio dovuto ad un fallo di gioco, a perdita di sangue o per infortuni alla testa (HIA: Head Injury Assessment). Il capitano può chiamare un Challenge. Il “Challenge’s captain” ha lo scopo di migliorare l’accuratezza delle decisioni già oggetto di valutazione da parte degli arbitri ufficiali. Durante la partita ogni squadra può utilizzare un Challenge chiamato da parte del capitano. Ciò può essere utilizzato quando vengono assegnate mete, quando si verificano incidenti provocati da falli di gioco, o per ogni situazione dubbia di gioco negli ultimi cinque minuti di una gara. Il Challenge sarà riferito al TMO che rivedrà il filmato con l’arbitro di gara che trarrà la decisione finale. Se il Challenge chiamato sarà redditizio, la squadra continuerà ad avere la possibilità di utilizzarne uno, se il Challenge non sarà profittevole, la squadra non avrà più nessun Challenge a disposizione.
Il Challenge può essere chiamato fino a 20 secondi dopo il fischio dell’arbitro per fermare il gioco, e solo per gli incidenti di gioco ci può essere il Challenge entro 20 secondi dall’ultimo passaggio. Prima del 75esimo minuto, il Challenge può essere chiamato dal capitano solo per controllare un’infrazione in situazioni che portano ad una meta o alla revisione di un fallo di gioco. Il Challenge sarà applicato largamente dal 75esimo minuto in ogni match, purché il capitano non abbia già perso il Challenge in precedenza. Sarà utilizzato per ogni decisione arbitrale, indipendentemente se una meta è stata segnata. Il tempo di recupero è incluso nel periodo dopo il minuto 75. -Il TMO dovrà essere in grado di tornare indietro nel rivedere l’episodio, indipendentemente da quante fasi siano state giocate; -Il Challenge per i falli di gioco può essere chiamato anche dopo che il gioco si è fermato, se il capitano crede che il fallo di gioco non sia stato fischiato dagli arbitri; -Il capitano deve indicare le referenze specifiche del fallo o delle infrazioni; -Il filmato della revisione della chiamata deve essere “chiaro e ovvio” per accogliere un Challenge; -I capitani non possono riferire una penalità in mischia o in rimessa laterale, dove la decisione arbitrale è quella finale. Per togliere ogni dubbio, non ci sarà un’extra Challenge dopo il 75esimo minuto. Ogni squadra riceve un Challenge a gara e lo manterrà solamente nel caso in cui il Challenge chiamato in precedenza sia stato accolto. Quando non può essere chiamato un Challenge: -Una ripartenza nel gioco avvenuta in fretta, includendo un rapido tocco o un rapido lancio, così la squadra ha deciso di riprendere il gioco velocemente. -Nessuna decisione, quando l’arbitro non fischia per una decisione e il gioco continua (anche se c’è un fallo di gioco). -Le decisioni coinvolgenti le piattaforme di gioco (mischia e rimessa laterali) non permettono la chiamata di Challenge perché sono decisioni tecniche che possono provocare diversi esiti basati sull’interpretazioni dei giocatori e degli arbitri. Il calcio di liberazione dalla linea di meta. Per i palloni tenuti oltre la linea di meta, per gli “avanti” che si verificano in una segnatura o per le situazioni di “grounding” in area di meta dopo un calcio, la squadra che difende può usufruire di un calcio di liberazione da ogni punto sulla linea di meta. Il calcio dovrà partire dalla linea di meta della squadra che difende, o dietro la linea, e dovrà verificarsi senza ritardi di gioco. L’ovale dovrà varcare la linea di meta e superare almeno i primi 5 metri della zona di difesa. Se ciò non accadrà, una sanzione verrà applicata e la squadra che non ha calciato può richiedere che il calcio venga nuovamente rifatto, oppure ci sarà una mischia sui 5 metri nella linea parallela al punto in cui il calcio è partito. Per evitare ogni dubbio, quando un piazzato - fischiato per un fallo di punizione - è sbagliato e non centra i pali, o un tentativo di drop è sbagliato e non centra i pali di meta, ciò porterà ad un calcio di liberazione dalla linea dei 22 metri da parte della squadra che sta difendendo in quel momento. (FabioGiorgi)
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