Sono trascorsi circa 14 mesi da quel 16 febbraio 2019, da quella partita vinta in extremis dal Livorno Rugby sul campo dell’Imola. Un successo, condito dal bonus-attacco, che consentì ai biancoverdi di scavalcare, nella classifica del girone 2 di serie B, il Modena e di tornare ad occupare il secondo gradino del podio. Poi, per l’emergenza della pandemia, è arrivato lo stop agonistico.
Tutti i campionati domestici 2019/20 sono stati sospesi e annullati e tutti i campionati domestici 2020/21 (con la sola eccezione del massimo torneo, quello del Top10) non sono neppure iniziati. Il mirino, per i labronici, è già puntato al prossimo mese di ottobre, quando dovrebbe iniziare il campionato di B 2021/22. Per ora, i giocatori biancoverdi si stanno limitando a sedute di carattere fisico-atletico, con tabelle personalizzate. Secondo il protocollo, valido dal primo di aprile, la Fir consentirebbe alle compagini attive nei cosiddetti ‘campionati di preminente interesse nazionale’ di effettuare classici allenamenti con contatto e addirittura di programmare, da giugno, partite amichevoli (senza veri titoli sportivi in palio). Il tutto a patto di sottoporre l’intero gruppo squadra, settimanalmente, a tamponi antigenici rinofaringei.
Il Livorno Rugby, al pari di tutte le altre formazioni del girone
2 di B, ha preferito ‘rinunciare’ a tale opportunità. Una scelta – condivisa da
tutti, dirigenti, tecnici e giocatori – legata allo status degli atleti,
realmente dilettanti e dunque rugbisti solo per pura passione: costoro avrebbero
‘rischiato’ grosso per eventuali focolai, con antipatiche conseguenze nelle
loro attività professionali e nei loro rapporti interpersonali. Come noto,
orbitano nel giro della prima squadra anche alcuni giovanissimi atleti attivi
anche nella rappresentativa under 18. Questi, sottoponendosi ai tamponi,
riprenderanno nei prossimi giorni, con la propria formazione giovanile, sedute
con contatto. Nella categoria under 18 sono protagonisti, oltre ai classe 2003
e 2004, anche i giocatori nati nel 2002 (i cosiddetti ‘rientranti’). (FabioGiorgi)
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