Verona
Rugby v S.S. Lazio Rugby 1927 27 - 7 (8-0)
Verona Rugby: Conor;
Buondonno, Pavan (75’ Cruciani), Quintieri, Beltrame (73’ Mortali); McKinney,
Soffiato (76’ Di Tota); Bernini, Rossi (23’ Zago, 63’ Mountariol), Zanini;
Groenewald, Salvetti (cap); Cittadini (58’ D’Agostino), Delfino (55’
Silvestri), Furia (58’ Lastra Masotti). All.:
Zanichelli (Head Coach), Mahoney (Assistant Coach), Sinclair (Skills Coach)
S.S. Lazio Rugby 1927:
Borzone; Santoro, Coronel (23’ Guardiano), Vella, Bonavolontà F.; Ceballos,
Bonavolontà D. ( 65’ Albanese), Giancarlini (50’ Duca), Filippucci (cap) (77’
Pagotto), Ercolani (75’ Blessano), Bruno, Ocampo; Forgini (65’ Marsella),
Baruffaldi (67’ Amendola), Cafaro (65’ Bolzoni). All. Montella
Arbitro Gnecchi (Brescia),
AA1: Bottino (Roma); AA2: Pennè (Lodi); Quarto Uomo Meschini (Milano).
Cartellini: al 45' giallo
a Ocampo (S.S. Lazio Rugby 1927), al 48' rosso a Bernini (Verona Rugby).
Calciatori: McKinney
(Verona Rugby) 3/5; Ceballos (S.S. Lazio Rugby 1927) 1/3.
Man
of the Match: Beltrame (Verona Rugby).
Battesimo vincente del
Payanini Center dove il Verona Rugby ha piegato, per 27 punti a 7, la Lazio
Rugby 1927 nel terzo turno di campionato.
Dopo le prime due
sconfitte sui campi di Calvisano e San Donà, il Verona pesca nel carattere e
nel feroce desiderio di vittoria e offre una prestazione finalmente concreta e
convincente.
Giornata storta
per la Lazio, che cerca di imporre il gioco ma commette troppi sbagli. Unica
nota positiva della giornata l’esordio in maglia biancoceleste del mediano di
mischia 2001 Manfredi Albanese, ennesimo prodotto del vivaio laziale
ad esordire in prima squadra che è subentrato ad inizio ripresa.

Nel primo tempo, in
verità, è la Lazio - solida nel pack, fisica e aggressiva nella pressione,
abile ad alternare corsa e piede nelle offensive - a fare la partita, dominando
possesso e territorio. Ma, vuoi per la buona difesa scaligera vuoi per manciate
di errori, non marca punti. Due piazzati di Ceballos vanno a vuoto - uno
centrando il montante -, una meta di Borzone viene annullata per un velo su
segnalazione dell’assistente Penne’, un paio di mischie a 5 metri e azioni in
zona rossa vengono disinnescate. E invece Verona, quando riesce a metter fuori
la testa, è micidiale. Siamo alla mezz’ora. Mischia a 40 metri dai pali, il
mediano Soffiato si allarga a destra come a dettare l’allargamento dell’ovale e
invece il numero otto Bernini si alza e innesca Pavan sul lato opposto:
passaggio lungo per Beltrame, che sprinta e con un gancio ricicla su Soffiato
placcato a un metro dalla linea bianca, ruck e schiacciata di slancio di
Bernini. 5 a 0 e pubblico in estasi. E allo scadere del tempo, altra fiammata
scaligera. La seconda linea bianco celeste Ocampo è costretta al fallo per
bloccare l’azione veronese. Cartellino giallo e comodo penalty di McKinney per
l’8 a 0 con cui si va al riposo.
La ripresa si apre con una
doccia fredda per Verona, però. Schermaglia a metà campo, Bernini reagisce
d’istinto, altra segnalazione dell’assistente e rosso diretto per il numero
otto ex Petrarca. Pur in inferiorità numerica, il quindici veronese cambia
ritmo, aggredisce, macina ovali e campo. E’ un’altra squadra, in pieno
crescendo rossiniano, mentre i biancocelesti arretrano, cedono. Zanichelli e
Montella, anche per il caldo e la fatica, danno spazio alla panchina, ma i
cambi esaltano il piatto veronese della bilancia del match. Soprattutto lì
davanti, nel fronte della mischia, è Verona ora a dettare legge. Arrivano così
due segnature al 7’ e al 13’. Prima è Leonardo Quintieri a finalizzare al largo
su assist di Beltrame un bel multifase nella zona rossa laziale e poi è
Guglielmo Zanini a trovare, di forza e agilità, il varco giusto dopo un
martellamento degli avanti. McKinney mette una conversione su due e Verona si
issa sul 20 a 7. La Lazio, trascinata da Rodrigo Bruno, instancabile cuore
della mischia biancoceleste, prova però a reagire e al 23’ va a segnare con il
centro Guardiano, servito da Borzone dopo che Ocampo aveva trovato spazio
sfruttando velocemente una punizione nella metà campo veronese. Ma è solo una vampata
d’orgoglio. Verona riprende a tessere buon rugby, sente l’odore del bottino
pieno, cerca il quarto sigillo. Al 36’ lo trova con Federico Silvestri, bravo a
staccarsi da un raggruppamento avanzante dopo una touche ravvicinata e a
marcare la meta del bonus. McKinney trasforma e inchioda il 27 a 7 finale.
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