domenica 30 settembre 2018


Verona Rugby v S.S. Lazio Rugby 1927  27 - 7 (8-0)

Verona Rugby: Conor; Buondonno, Pavan (75’ Cruciani), Quintieri, Beltrame (73’ Mortali); McKinney, Soffiato (76’ Di Tota); Bernini, Rossi (23’ Zago, 63’ Mountariol), Zanini; Groenewald, Salvetti (cap); Cittadini (58’ D’Agostino), Delfino (55’ Silvestri), Furia (58’ Lastra Masotti). All.: Zanichelli (Head Coach), Mahoney (Assistant Coach), Sinclair (Skills Coach)

S.S. Lazio Rugby 1927: Borzone; Santoro, Coronel (23’ Guardiano), Vella, Bonavolontà F.; Ceballos, Bonavolontà D. ( 65’ Albanese), Giancarlini (50’ Duca), Filippucci (cap) (77’ Pagotto), Ercolani (75’ Blessano), Bruno, Ocampo; Forgini (65’ Marsella), Baruffaldi (67’ Amendola), Cafaro (65’ Bolzoni). All. Montella

Arbitro Gnecchi (Brescia), AA1: Bottino (Roma); AA2: Pennè (Lodi); Quarto Uomo Meschini (Milano).

Cartellini: al 45' giallo a Ocampo (S.S. Lazio Rugby 1927), al 48' rosso a Bernini (Verona Rugby).

Calciatori: McKinney (Verona Rugby) 3/5; Ceballos (S.S. Lazio Rugby 1927) 1/3.

Man of the Match: Beltrame (Verona Rugby).

Battesimo vincente del Payanini Center dove il Verona Rugby ha piegato, per 27 punti a 7, la Lazio Rugby 1927 nel terzo turno di campionato.

Dopo le prime due sconfitte sui campi di Calvisano e San Donà, il Verona pesca nel carattere e nel feroce desiderio di vittoria e offre una prestazione finalmente concreta e convincente.

Giornata storta per la Lazio, che cerca di imporre il gioco ma commette troppi sbagli. Unica nota positiva della giornata l’esordio in maglia biancoceleste del mediano di mischia  2001 Manfredi Albanese, ennesimo prodotto del vivaio laziale ad esordire in prima squadra che è subentrato ad inizio ripresa.

 Le parole di coach Zanichelli del Verona: “I primi venti minuti abbiamo avuto qualche problema, ma dopo abbiamo dimostrato il nostro vero valore e siamo riusciti a prevalere. Abbiamo difeso chiudendo abbastanza bene gli spazi. Sapevamo che loro sono molto validi all'esterno, ma siamo riusciti ad arginarli bene. Inferiorità numerica? Siamo stati bravi perchè non ci si è resi conto della differenza. Loro hanno provato a giocare, rischiando, e noi, avendo recuperato dei palloni importanti e avendo difeso con ordine, abbiamo approfittato dei varchi che hanno lasciato. L'impatto nel nuovo stadio? Bellisimo. Non mi sono girato più di tanto verso la tribuna, però ho sentito il calore del pubblico. La prossima con Petrarca? Andiamo col sorriso sulle labbra grazie alla vittoria di oggi, ma ovviamente sappiamo bene che ce la giocheremo in casa dei Campioni d'Italia in carica e non sarà facile. Dovremo fare una partita di grande sacrificio", conclude in tecnico veronese, "ma credo che questo gruppo sia pronto ad affrontare qualsiasi sfida”.


Anche Beltrame, Man of the Match di giornata, ha commentato la prestazione dei suoi nel post partita: "Abbiamo esordito nel migliore dei modi e siamo molto contenti di quanto fatto oggi. Sicuramente abbiamo ancora da lavorare per poter esprimere tutto il nostro potenziale, ma oggi abbiamo iniziato a raccogliere i primi frutti. Nonostante il primo tempo sia stato abbastanza duro, oggi siamo stati più concreti dei nostri avversari, riuscendo a finalizzare le azioni in attacco e questo ci ha premiati. Il pubblico? Ringrazio, a nome mio e di tutti i miei compagni, tutti i tifosi venuti oggi a vederci perchè in campo abbiamo sentito il loro sostegno. Quella di oggi è stata una vittoria di tutti, giocatori, staff e tifosi. Petrarca? Sappiamo bene che sono una squadra tosta, non per niente hanno lo scudetto ricamato sulla maglia. Andiamo là a testa alta e per giocarcela fino in fondo".


Nel primo tempo, in verità, è la Lazio - solida nel pack, fisica e aggressiva nella pressione, abile ad alternare corsa e piede nelle offensive - a fare la partita, dominando possesso e territorio. Ma, vuoi per la buona difesa scaligera vuoi per manciate di errori, non marca punti. Due piazzati di Ceballos vanno a vuoto - uno centrando il montante -, una meta di Borzone viene annullata per un velo su segnalazione dell’assistente Penne’, un paio di mischie a 5 metri e azioni in zona rossa vengono disinnescate. E invece Verona, quando riesce a metter fuori la testa, è micidiale. Siamo alla mezz’ora. Mischia a 40 metri dai pali, il mediano Soffiato si allarga a destra come a dettare l’allargamento dell’ovale e invece il numero otto Bernini si alza e innesca Pavan sul lato opposto: passaggio lungo per Beltrame, che sprinta e con un gancio ricicla su Soffiato placcato a un metro dalla linea bianca, ruck e schiacciata di slancio di Bernini. 5 a 0 e pubblico in estasi. E allo scadere del tempo, altra fiammata scaligera. La seconda linea bianco celeste Ocampo è costretta al fallo per bloccare l’azione veronese. Cartellino giallo e comodo penalty di McKinney per l’8 a 0 con cui si va al riposo.

La ripresa si apre con una doccia fredda per Verona, però. Schermaglia a metà campo, Bernini reagisce d’istinto, altra segnalazione dell’assistente e rosso diretto per il numero otto ex Petrarca. Pur in inferiorità numerica, il quindici veronese cambia ritmo, aggredisce, macina ovali e campo. E’ un’altra squadra, in pieno crescendo rossiniano, mentre i biancocelesti arretrano, cedono. Zanichelli e Montella, anche per il caldo e la fatica, danno spazio alla panchina, ma i cambi esaltano il piatto veronese della bilancia del match. Soprattutto lì davanti, nel fronte della mischia, è Verona ora a dettare legge. Arrivano così due segnature al 7’ e al 13’. Prima è Leonardo Quintieri a finalizzare al largo su assist di Beltrame un bel multifase nella zona rossa laziale e poi è Guglielmo Zanini a trovare, di forza e agilità, il varco giusto dopo un martellamento degli avanti. McKinney mette una conversione su due e Verona si issa sul 20 a 7. La Lazio, trascinata da Rodrigo Bruno, instancabile cuore della mischia biancoceleste, prova però a reagire e al 23’ va a segnare con il centro Guardiano, servito da Borzone dopo che Ocampo aveva trovato spazio sfruttando velocemente una punizione nella metà campo veronese. Ma è solo una vampata d’orgoglio. Verona riprende a tessere buon rugby, sente l’odore del bottino pieno, cerca il quarto sigillo. Al 36’ lo trova con Federico Silvestri, bravo a staccarsi da un raggruppamento avanzante dopo una touche ravvicinata e a marcare la meta del bonus. McKinney trasforma e inchioda il 27 a 7 finale.



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