sabato 10 dicembre 2016


I cussini ripartono dal primo posto, dopo quattro anni, e aspettano all’Albonico il Cogoleto
Di nuovo capolista a distanza di poco più di quattro anni fa. Era la stagione dell’esordio in serie A2 e il CUS Ad Maiora Rugby 1951 iniziò con quattro vittorie consecutive  su CUS Padova, Amatori Parma, Capoterra e Paese. Nel quinto turno, il 4 novembre 2012, perse a Badia e mantenne la testa della classifica, in coabitazione con il Colorno. Fu l’ultimo primato dei cussini. Domenica, battendo per 25-15 l’Amatori Capoterra in trasferta, con la prima meta di Gianmarco Perrone e la seconda e la terza di Sergiu Ursache, su azioni di maul, i ragazzi di coach Lucas D’Angelo, che allora era in campo e in quel campionato segnò cinque mete e un totale di 181 punti, sono tornati davanti a tutte le avversarie, anche se in serie B.
«Non penso proprio – spiega il tecnico – che la nostra prima posizione possa rappresentare un messaggio lanciato alle concorrenti, perché sono trascorse solo sette giornate ci sono sette squadre in sei punti. Siamo felici di essere lì, ma non significa ancora nulla. Più importante è invece per noi il risultato della partita di Capoterra, che ci siamo aggiudicati su un campo difficilissimo, sul quale i sardi finora quest’anno avevano sempre vinto. Pur essendosi trattato di una trasferta in giornata, la società l’ha organizzata perfettamente, permettendoci i tempi giusti per preparare il match. Il nostro avvio è stato molto positivo e abbiamo subito segnato due mete. Il Capoterra è parso in difficoltà, ma poi ha messo sul terreno la sua solita cattiveria agonistica e con due iniziative individuali ha bucato la nostra difesa. Ha calciato in mezzo ai pali anche un piazzato e ha ribaltato la situazione». Gli universitari si sono improvvisamente ritrovati da 12-0 a 12-15 e sono andati così al riposo.

«Nell’intervallo abbiamo aggiustato un po’ di situazioni, più a livello caratteriale che tecnico. Stavamo evitando lo scontro fisico e abbiamo parlato con la squadra di affrontare la gara nel modo giusto. Non tutti i match si possono disputare al largo con molto gioco alla mano. Talvolta bisogna essere cinici ed efficaci e portare a casa i punti a tutti i costi. Questo hanno fatto i ragazzi negli ultimi 30′. Abbiamo realizzato una meta di maul, tornando in vantaggio, e poi abbiamo continuato a giocare nella loro metà campo in modo non estetico e dinamico, ma ruvido. Questo saper vincere la gara mi è parso un passo avanti significativo da parte di tutti. Negli scontri diretti con il Capoterra è stata la prima volta che in casa loro abbiamo prevalso con uno scarto ampio. Non ci sono assolutamente recriminazioni per non aver conquistato il punto bonus, perché in questo caso era fondamentale il successo e averlo ottenuto è stato un’impresa».
Domenica alle ore 14,30, al centro sportivo Angelo Albonico,  i biancoblù ospiteranno il Cogoleto & Province dell’Ovest, che finora ha battuto solo il Lecco a tavolino e il Rovato, di un punto, ma negli altri turni ha impegnato l’Amatori Alghero, il VII e il Sondrio. «È una squadra – afferma D’Angelo – da prendere assolutamente con le molle. Ha bisogno di punti e gioca sempre con il coltello fra i denti. È una matricola che è stata ripescata per il posto lasciato libero dal Parabiago, salito in A al posto del Lumezzane, e si sta comportando molto meglio di quanto ci si aspettasse. Per quanto ci riguarda, ci sarà bisogno di un’altra prova di maturità».
Reduce da due vittorie consecutive è l’Under 16 Elite, che, dopo aver dominato la Longobarda, ha superato con un calcio all’ultimo secondo il Monferrato. «Abbiamo sicuramente – osserva l’allenatore Nicola Compagnone – incontrato una buona compagine e non siamo ancora al 100%, perché dobbiamo ancora assimilare bene gli schemi nuovi. A volte nei momenti di difficoltà perdiamo un po’ di fiducia nel nostro sistema. Al 3′ siamo andati in meta tenendo la palla viva a lungo e in quell’occasione si è visto quali sono le nostre capacità e dove possiamo arrivare. Avremmo però dovuto continuare su quel ritmo, invece loro hanno segnato subito e abbiamo smesso di credere in ciò che stavamo facendo, iniziando a giocare individualmente. Ognuno ha pensato di poter risolvere la situazione da solo ed è stato un errore. Non siamo ancora una squadra vera. In touche abbiamo sofferto molto. I nostri salatori erano marcati e i lanci non erano perfetti. In mischia sinceramente non me la sento di dire che non siamo stati all’altezza, dal momento che il Monferrato aveva una prima linea molto pesante. Ci siamo intestarditi un po’ troppo a cercare di avanzare, mentre avremmo dovuto aprire di più i palloni conquistati, per fare correre gli avversari il più possibile».

Nonostante i problemi, i giovani cussini hanno creduto fino alla fine di riuscire a ribaltare il risultato. «I ragazzi – racconta Compagnone – fino all’ultimo non hanno mollato. Tutti hanno voluto questa vittoria con tutte le loro forze. Alla fine è arrivata. Non sono soddisfatto, e non potrei esserlo, perché in passato abbiamo perso più che vinto partite come questa. Un successo trasmette comunque positività e certamente ci aiuterà ad allenarci bene in settimana. Vogliamo fare bene anche domenica a Mantova (calcio d’inizio alle 12,30), prima della pausa natalizia, e iniziare a credere un po’ di più in noi come gruppo. Non c’è sport più di squadra del rugby».

Il team femminile di serie A, guidato da Wady Garbet e Antonio Campagna, sarà in pausa per un fine settimana, mentre i Bulls di C di Dragos Bavischi saranno impegnati alle 14,30 a Ivrea. Riprenderà l’Under 18 territoriale di Roberto Marchiori e Manuel Musso, che alle 11,30 farà visita allo Stade Valdotain. Sabato alle 15,30 l’Under 14 di Vittorino Tosatto, Sergiu Ursache e Paolo Martina, dopo essersi aggiudicato il triangolare di Asti, battendo l’Amatori Genova per 19-12 e i locali per 42-5, sosterrà a Grugliasco un altro doppio confronto contro Acqui e Moncalieri.

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