lunedì 19 dicembre 2016

 



Sfida all’ultima meta: la spunta il Savona ad Imperia, ma la Union dà spettacolo
Gran partita tra Union Riviera Rugby e Savona under 18 al Pino Valle di Imperia domenica 18 dicembre. Sfida al vertice del girone interregionale ligure piemontese. E attese non tradite, per la gioia del numeroso pubblico accorso nel catino imperiese, illuminato da un sole splendido a contrappunto dell’aria frizzantina. La Union ha preparato la partita per due settimane ed è conscia del duro confronto. Savona, per contro, schiera molti elementi all’ultimo anno del ciclo under 18 e già inseriti nel giro della seniores. Squadra esperta a fronte di una Union zeppa di carneadi. La mentalità, inizialmente, fa la differenza. Dopo cinque minuti il Savona è in vantaggio per 12 a 6. La seconda marcatura dei biancorossi della Torretta, in particolare, manifesta una netta competenza nelle touches, seguite da una corretta maul avanzante. La maggiore fisicità savonese viene contrappuntata da una velocità di esecuzione dei corsari, orchestrata da Borzone e Marasco. La cosa ha prodotto risultati, perché i sei punti sono frutto di calci piazzati che tengono a galla i locali. Le mischie sono già di buona qualità e proprio dal ripetuto sforzo nel raggruppamento ordinato viene fuori una buona palla per l’estremo corsaro Braccini, il quale, serafico, se ne va in meta in mezzo ai pali per la facile trasformazione di Marasco. 

E siamo 13-12. La Union arremba e schiaccia Savona nei suoi 22. Per contro, gli ospiti reagiscono. È partita aperta e le due squadre sono ben preparate anche nel gioco alla mano, che, va detto, in Italia spesso latita. Savona così riemerge e conquista una punizione che non piazza. Palla giocata, dormita difensiva, Franceri, apertura leader, caracolla fra troppi e segna. 17 a 13. E trasforma. 19-13. Il primo tempo finisce così. Il linguaggio del corpo dei giocatori Union è silenzioso. Brutto segno, ma arriva la sferzata dei tecnici Giandomenico Lisco e Massimo Zorniotti. Stangalini rileva Dutto. Alla ripresa c’è animosità. I placcaggi si fanno alquanto più duri. Damiano placca tutto quello che è più alto della gramigna e della sabbia, così come le seconde linee e le prime, con Mitolo che deborda e Gheza in crescita. Ne fanno le spese la terza centro e il mediano di mischia ospiti, costretti ad uscire. Nonostante le assenze di rilievo, Savona è squadra completa con bella panchina lunga. Non a caso va ancora in meta giocando alla mano sulla sinistra. La palla finisce al pilone Nasi, in posizione di ala. Ne consegue che l’ala stava giocando al centro, con l’intenzione di cercare angoli di corsa in velocità. Non per questo un pilone moderno non sa finalizzare: è così, meta per Savona. Ed è 24 a 13. Il merito oggettivo della Union, in questo caso, è quello di tenere duro. Di mostrare che si può reagire, nel rugby come nella vita. Braccini esce, toccato duro al ginocchio ed entra Potter. Benjamin.


 Le magie però le fa “Gus” Borzone, che rinuncia al calcio su di un pallone tenuto da Franceri (elegante, ma in questo caso supponente), gioca veloce e si invola in meta come il coltello nel burro caldo. 24 a 18, partita riaperta, però Marasco fallisce la trasformazione. Sul ribaltamento di fronte, altra frittata. Franceri non piazza, indulge al calcio, che viene stoppato con un “in avanti” dalla difesa locale. Peccato perché la palla alla fine ritorna allo stesso Franceri che si fa il solito slalom e deposita quasi dietro la porta, trasformando. I punti sono 31. La reazione dei locali è ancora una volta da memoriale del rugby giovanile. Savona pensa di avere partita vinta, ma subisce una forte pressione. Ancora una volta Borzone si carica la squadra sulle spalle e va in meta. E sono 23 punti, che diventano 25 con la trasformazione. L’odore della vittima è ancora forte, Savona ferita difende con ordine, perché è una bella squadra. La Union gioca ancora. La tenuta atletica, grande anche al lavoro dei tecnici e del preparatore Calzia, è notevole. I ghepardi bianchi locali vincono una touche sui dieci metri a destra. breack di Ascheri. E calcio in avanti, sempre sulla destra dove Savona patisce. Il gioco si sposta repentinamente a sinistra con vari punti di incontro. La palla arriva sulla chiusa. Dove c’è ancora Mirko Ascheri. Si era fatto tutto il campo in diagonale. Peso, dinamismo e tuffo. Meta. 31-30 alla bandierina.

 Trasformazione difficilissima, fallita. Peccato. Morale della favola, non i cinque punti per Savona o i due per la Union (quattro mete e sconfitta con meno di 7 punti di differenza), ma soprattutto la sconfitta che insegna. Uno dei “mantra” del rugby, dove si impara sempre. Una giovane Union tiene botta ad un Savona di qualità ed esperto. C’è un girone di ritorno e praterie da correre per i virgulti ponentini. Ne vedremo delle belle ed anche questa categoria è da seguire con attenzione. Onorata quindi la nuova maglia firmata Marzo autotrasporti. Merito e sacrificio di tutti.

UNDER 18 GIRONE TERRITORIALE (VII GG. ANDATA)
Lions Tortona – Amatori Genova  14/41
CUS Genova/B – Monferrato/B  12/29
Union Rugby Riviera – Savona 30/31
Volvera in sosta.
CLASSIFICA: Savona punti 30, *Union Riviera 22, *Monferrato/B 20, CUS Genova/B ed Amatori Genova 10, Volvera 9, Lions   – 8.

*Union e Monferrato/B una partita in meno

(Tutte le foto sono di Claudio Valente)










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