Sfida all’ultima meta: la spunta il Savona ad Imperia,
ma la Union dà spettacolo
Gran
partita tra Union Riviera Rugby e Savona under 18 al Pino Valle di Imperia
domenica 18 dicembre. Sfida al vertice del girone interregionale ligure
piemontese. E attese non tradite, per la gioia del numeroso pubblico accorso
nel catino imperiese, illuminato da un sole splendido a contrappunto dell’aria
frizzantina. La Union ha preparato la partita per due settimane ed è conscia
del duro confronto. Savona, per contro, schiera molti elementi all’ultimo anno
del ciclo under 18 e già inseriti nel giro della seniores. Squadra esperta a
fronte di una Union zeppa di carneadi. La mentalità, inizialmente, fa la
differenza. Dopo cinque minuti il Savona è in vantaggio per 12 a 6. La seconda
marcatura dei biancorossi della Torretta, in particolare, manifesta una netta competenza
nelle touches, seguite da una corretta maul avanzante. La maggiore fisicità
savonese viene contrappuntata da una velocità di esecuzione dei corsari,
orchestrata da Borzone e Marasco. La cosa ha prodotto risultati, perché i sei
punti sono frutto di calci piazzati che tengono a galla i locali. Le mischie
sono già di buona qualità e proprio dal ripetuto sforzo nel raggruppamento
ordinato viene fuori una buona palla per l’estremo corsaro Braccini, il quale,
serafico, se ne va in meta in mezzo ai pali per la facile trasformazione di
Marasco.
E siamo 13-12. La Union arremba e schiaccia Savona nei suoi 22. Per
contro, gli ospiti reagiscono. È partita aperta e le due squadre sono ben
preparate anche nel gioco alla mano, che, va detto, in Italia spesso latita.
Savona così riemerge e conquista una punizione che non piazza. Palla giocata,
dormita difensiva, Franceri, apertura leader, caracolla fra troppi e segna. 17
a 13. E trasforma. 19-13. Il primo tempo finisce così. Il linguaggio del corpo
dei giocatori Union è silenzioso. Brutto segno, ma arriva la sferzata dei
tecnici Giandomenico Lisco e Massimo Zorniotti. Stangalini rileva Dutto. Alla
ripresa c’è animosità. I placcaggi si fanno alquanto più duri. Damiano placca
tutto quello che è più alto della gramigna e della sabbia, così come le seconde
linee e le prime, con Mitolo che deborda e Gheza in crescita. Ne fanno le spese
la terza centro e il mediano di mischia ospiti, costretti ad uscire. Nonostante
le assenze di rilievo, Savona è squadra completa con bella panchina lunga. Non
a caso va ancora in meta giocando alla mano sulla sinistra. La palla finisce al
pilone Nasi, in posizione di ala. Ne consegue che l’ala stava giocando al
centro, con l’intenzione di cercare angoli di corsa in velocità. Non per questo
un pilone moderno non sa finalizzare: è così, meta per Savona. Ed è 24 a 13. Il
merito oggettivo della Union, in questo caso, è quello di tenere duro. Di
mostrare che si può reagire, nel rugby come nella vita. Braccini esce, toccato
duro al ginocchio ed entra Potter. Benjamin.
Le magie però le fa “Gus” Borzone,
che rinuncia al calcio su di un pallone tenuto da Franceri (elegante, ma in
questo caso supponente), gioca veloce e si invola in meta come il coltello nel
burro caldo. 24 a 18, partita riaperta, però Marasco fallisce la
trasformazione. Sul ribaltamento di fronte, altra frittata. Franceri non
piazza, indulge al calcio, che viene stoppato con un “in avanti” dalla difesa
locale. Peccato perché la palla alla fine ritorna allo stesso Franceri che si
fa il solito slalom e deposita quasi dietro la porta, trasformando. I punti
sono 31. La reazione dei locali è ancora una volta da memoriale del rugby
giovanile. Savona pensa di avere partita vinta, ma subisce una forte pressione.
Ancora una volta Borzone si carica la squadra sulle spalle e va in meta. E sono
23 punti, che diventano 25 con la trasformazione. L’odore della vittima è
ancora forte, Savona ferita difende con ordine, perché è una bella squadra. La
Union gioca ancora. La tenuta atletica, grande anche al lavoro dei tecnici e
del preparatore Calzia, è notevole. I ghepardi bianchi locali vincono una
touche sui dieci metri a destra. breack di Ascheri. E calcio in avanti, sempre
sulla destra dove Savona patisce. Il gioco si sposta repentinamente a sinistra
con vari punti di incontro. La palla arriva sulla chiusa. Dove c’è ancora Mirko
Ascheri. Si era fatto tutto il campo in diagonale. Peso, dinamismo e tuffo.
Meta. 31-30 alla bandierina.
Trasformazione difficilissima, fallita. Peccato.
Morale della favola, non i cinque punti per Savona o i due per la Union
(quattro mete e sconfitta con meno di 7 punti di differenza), ma soprattutto la
sconfitta che insegna. Uno dei “mantra” del rugby, dove si impara sempre. Una
giovane Union tiene botta ad un Savona di qualità ed esperto. C’è un girone di
ritorno e praterie da correre per i virgulti ponentini. Ne vedremo delle belle
ed anche questa categoria è da seguire con attenzione. Onorata quindi la nuova
maglia firmata Marzo autotrasporti. Merito e sacrificio di tutti.
UNDER 18 GIRONE
TERRITORIALE (VII GG. ANDATA)
Lions Tortona – Amatori
Genova 14/41
CUS Genova/B –
Monferrato/B 12/29
Union Rugby Riviera –
Savona 30/31
Volvera in sosta.
CLASSIFICA: Savona punti
30, *Union Riviera 22, *Monferrato/B 20, CUS Genova/B ed Amatori Genova 10,
Volvera 9, Lions – 8.
*Union e Monferrato/B una partita in meno
(Tutte le foto sono di Claudio Valente)
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