Union Riviera Rugby
rompe l’incantesimo e si riaggancia alla lotta per il secondo posto in
classifica.
La classica partita di
rugby non adatta ai deboli di cuore. La trasferta di Aosta era sostanzialmente
una prova di quelle serie per la Union Riviera Rugby. Dopo due sconfitte,
inopinata con il Pavia, prevedibile, ma troppo larga, con Novara, Aosta poteva
rappresentare il riscatto. Avvenuto e non gratificato solo dal risultato perché
i nuovi piani di gioco si stanno rodando. Aosta si rivela per quella che può
essere in una primavera incipiente. Città splendida ed ordinata, memore di
antichi fasti romani. Ma città da duri, con il clima impietoso, lontano dalle
mollezze rivierasche. Domenica 2 aprile, primavera, ma non per tutti. Lo Stade
ha il dente avvelenato. Aveva perso ad Imperia, è incerottato per i molti
assenti, mentre la Union ha tutti gli effettivi ed altro ancora: una buona base
di partenza. Aosta gioca sul suo campo come sa: forza, pressione, fisicità,
quel buon vecchio rugby europeo che però da tempo non produce allori. Neanche
in Italia. Alla meta dei leoni gialloneri locali, risponde Calzia con un
piazzato. Seguono però due mete della Union. Si gioca in modo diverso, si segna
in modo diverso. Dopo i punti di incontro si sfrutta di più la manovra, come
nota il tecnico e giocatore Alessandro Castaldo.
Non a caso segnano i tre
quarti e non più le iniziative dirompenti degli avanti, dediti ai lavori
pesanti. Vallarino (ma quante ne ha fatte, il giovane del giro nazionale a 7
!!???) e Battistotti. Le rune locali dicono che sulla seconda meta c’era un
velo di protezione di un altro giocatore. Però va altrettanto detto che il
direttore di gara c’è per tutti e si vedrà. Non si contesta, cosa che
“calcisticamente” si è fatto sul campo di Aosta. Nigel Owens, il popolare
arbitro gallese, una delle vere icone morali del rugby, avrebbe quantomeno
dissentito con una delle sue celebri frasi raggelanti. Infatti, nello spirito
cavalleresco del rugby, il capitano locale Gontier fa appello all’onore e va a
calmare i suoi tifosi. Solo Bacilieri tiene a galla Aosta. E si sa, è un buon
calciatore. Nella ripresa è ancora Union, con la meta di “Invisibile” Roggero.
Sarebbe fatta, ma non è così perché il rugby non permette “meline”. Aosta gioca
con quello che ha: la mischia, da sempre molto forte. Non è però solo questione
di bistecche e buon latte di alpeggio.

È una mischia furba, che, secondo i corsari, ha giocatori sempre pronti a prendere una posizione storta. E in questo caso l’arbitro si rivelerebbe per quello che è stato. Di fatto la mischia Union, anche per stanchezza, cede. Due mete tecniche, dunque in mezzo ai pali e due trasformazioni sicure. La mischia ordinata è una partita nella partita e non piace perdere tutto così. Si deve considerare che le due mete tecniche sono cosa assai rara e ponderabile nel contesto rugbistico. Aosta gioisce come per una vittoria. Indubbiamente la Union ha qualcosa da rivedere, ma riappare il gioco spumeggiante che i campi di primavera potranno esaltare. Sperando di trovare un Pino Valle in condizioni quantomeno discrete, visto che ultimamente o è palude o patinoire senza ghiaccio, ma pietre. Infatti domenica 9 alle 15.30 è in programma la sfida sentitissima con il Savona, ora secondo in classifica, ma solo due punti sopra la Union. Tutti a raccolta per tifare un territorio, dunque.
(by Alessandro Giacobbe .- FOTO ROBERTO FRAZZETTA DI AOSTA)

È una mischia furba, che, secondo i corsari, ha giocatori sempre pronti a prendere una posizione storta. E in questo caso l’arbitro si rivelerebbe per quello che è stato. Di fatto la mischia Union, anche per stanchezza, cede. Due mete tecniche, dunque in mezzo ai pali e due trasformazioni sicure. La mischia ordinata è una partita nella partita e non piace perdere tutto così. Si deve considerare che le due mete tecniche sono cosa assai rara e ponderabile nel contesto rugbistico. Aosta gioisce come per una vittoria. Indubbiamente la Union ha qualcosa da rivedere, ma riappare il gioco spumeggiante che i campi di primavera potranno esaltare. Sperando di trovare un Pino Valle in condizioni quantomeno discrete, visto che ultimamente o è palude o patinoire senza ghiaccio, ma pietre. Infatti domenica 9 alle 15.30 è in programma la sfida sentitissima con il Savona, ora secondo in classifica, ma solo due punti sopra la Union. Tutti a raccolta per tifare un territorio, dunque.
(by Alessandro Giacobbe .- FOTO ROBERTO FRAZZETTA DI AOSTA)


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