giovedì 25 ottobre 2018



Mokom, l’eroe della vittoria di Firenze: “Quello che conta è sempre la squadra”
Una zampata che è valsa la vittoria. E’ quella di Peter Mokom, centro della Paspa Pesaro che domenica scorsa allo scadere ha messo a sedere il diretto avversario e infilzato la difesa toscana per andare a segnare la meta poi trasformata da Joubert che ha decretato la vittoria. “Ammetto che domenica neppure io credevo avremmo potuto vincere – racconta Peter – Abbiamo iniziato scarichi e siamo andati subito sotto e visti i primi 40 minuti la vedevo brutta. Però nel secondo tempo si è acceso qualcosa, e dall’unione del gruppo è venuta fuori una grande vittoria”. Per te una grande prestazione e il man of the match. “Sono contento e sto molto bene, ma non è questo che conta. 
Conta la squadra e se abbiamo vinto è merito di tutti”.
Che Peter potesse essere un’arma in più per la squadra di Mazzuccato era stato chiaro dall’inizio. Origini camerunensi, a 10 anni è arrivato a Brescia dove ha scoperto il rugby con l’Ospitaletto. E’ cresciuto poi fra Viadana, per questo il suo forte accento emiliano e l’accademia nazionale con cui aveva già provato la serie A. “A convincermi a venire a Pesaro il mio amico Giorgio Erbolini. Il fatto che mi abbia parlato così bene di questa città mi ha fatto scegliere questa avventura dandomi modo di riaffacciarmi in serie A”. Come giudichi la squadra? “Ho sensazioni molto positive rispetto il gruppo. Due soli punti deboli. In primis l’atteggiamento mentale con cui iniziamo le partite. Abbiamo visto che si tratta di un girone equilibrato e se concediamo sempre una partenza facile ai nostri avversari, prima o poi resteremo fregati, anche alla luce del fatto che dopo queste due vittorie ci terranno sempre più in considerazione. Inoltre mi piacerebbe vedere una maggiore etica del lavoro in allenamento durante la settimana. Senza criticare i miei compagni con cui mi trovo davvero bene, mi vien da pensare che se in settimana ci allenassimo con maggiore impegno potremmo migliorare ancor più di quanto facciamo. Ed è una cosa che vorrei migliorasse anche nelle giovanili, visto che seguo l’under 18”.
Quali fra i tuoi nuovi compagni di squadra ti hanno impressionato in positivo? “Due su tutti: Maccan, proprio per l’etica del lavoro e la serietà e capitan Villarosa, vero e proprio esempio in campo”. Domenica sarete a Perugia che viene da due sconfitte. Che partita sarà? “Dura, come tutte quelle in questo campionato. Nel rugby non esistono le amichevoli, figurati le partite facili. Starà a noi mostrare il nostro valore”. (Mario Diotallevi)

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