mercoledì 5 novembre 2025

RUGBY SERIE B4/ Continua il momento magico dell'Olbia, vincente anche a Prato.

Calcio d’inizio alle 14:30.

Sul campo Chersoni di Prato si affrontano Cavalieri Union Prato Sesto e Olbia Rugby 1982. Le Api olbiesi, con gli otto punti conquistati nelle prime due partite disputate, precedono i pratesi di tre lunghezze nella classifica generale di Serie B, girone 4. Il match si rivela subito durissimo: le Api premono, ma i calci dei padroni di casa fanno arretrare le linee gialle, che faticano a trovare la via della meta.









A smuovere il punteggio sono i calci di punizione. Il numero 15, Delli Carpini, non sbaglia un colpo e calcio dopo calcio porta gli olbiesi in vantaggio. Dopo una percussione insistita sulla difesa pratese arriva la prima meta dei gialloneri. La risposta dei Cavalieri non si fa attendere, ma trova di fronte una difesa potente, precisa e ben organizzata.









Nel secondo tempo in campo ci sono praticamente solo le Api, che pungono con precisione chirurgica. Il divario si allarga fino a diventare incolmabile. Nell’ultimo quarto d’ora il match si fa spigoloso: l’arbitro è costretto a estrarre più volte il cartellino giallo. Nel finale gli olbiesi rimangono addirittura in dodici, ma nonostante l’inferiorità numerica gli avversari non riescono ad aggiungere nulla ai tre punti iniziali.

L’Olbia conquista così quattro punti fondamentali nel cammino verso la promozione. Il risultato finale è 31 a 3 per le Api. Prossimo impegno: sabato 29 novembre, tra le mura di casa, contro il Siena.









Guido Cambareri (foto sotto)

Ci sono personaggi la cui immagine, come un’icona vivente, incarna in modo sorprendente il senso stesso dello sport che praticano. Intendo dire che questi uomini diventano espressione corporea della disciplina sportiva a cui si dedicano. Nel rugby, a mio avviso, è il pilone a rappresentarne l’essenza. Il pilone nasce tale e, se ha la fortuna di crescere nell’ambiente giusto, può esprimere al meglio il proprio ruolo.








Un pilone non lo è soltanto in campo: lo è in tutto ciò che fa, nella vita di ogni giorno. Quando lo vedi per strada, persino da lontano, lo riconosci immediatamente. Le Api Olbiesi sono riuscite a portarne uno nel loro alveare e ora ne fa parte in tutto e per tutto.

Più che un’ape, lo definirei un calabrone: ma l’essenza del rapporto non cambia. Questo perché il pilone possiede una qualità straordinaria: la capacità di adattarsi. E se, come nel caso di Guido, arriva dall’Argentina, da Buenos Ayres, in breve tempo diventa più locale dei locali.

Stiamo parlando di Guido Gambareri, pilone delle Api Olbiesi per la stagione 2025/2026, allenatore della mischia e man of the match nell’ultima partita disputata contro i Cavalieri Prato.

Partiamo dalle sue dimensioni. È morfologicamente basso, nel senso brevilineo, malgrado superi il metro e novanta.

Chi lo vede senza qualcuno accanto andrà in giro a dire: «Quel piccoletto…», salvo poi avvicinarsi e capire che è tutt’altro che piccolo. Pesa poco meno di centoquaranta chili e, con quella testa, potrebbe sfidare a testate un elefante.

Il pilone non teme il freddo: persino in Groenlandia lo vedresti in pantaloncini e maglietta. Quando la situazione lo consente, non indossa mai le scarpe. Non ama radersi la barba e i suoi capelli — di un nero corvino — li taglia solo prima della stagione estiva, quando iniziano a infastidirlo per il caldo. Preferisce il contatto con il suolo: non ama sedie, divani o sedute classiche. Mangia come due tre quarti e dorme completamente nudo.

È un uomo da campo che si esprime al meglio dentro il rettangolo di gioco, proprio come un pesce nel suo mare. Guido è un fortissimo giocatore, un ottimo allenatore e un grande professionista. Domenica scorsa, nella trasferta di Prato, lo ha dimostrato ancora una volta: ha gestito il pacchetto di mischia e portato la palla in meta per ben due volte.

Una risorsa preziosa per il coach Mirko Luciano, fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi delle Api in questa stagione.

 

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