Ogni anno, durante la stagione di Beach, c’è una settimana in cui il diavolo in persona, per mischiare le carte e buttarla un (bel) po’ in caciara, crea cose che non pensavamo si potessero creare. Ogni anno, durante la stagione di Beach, c’è una settimana in cui succede l’insuccedibile.
Quella settimana era la settimana scorsa, quella che ci ha portati alla tappa di Vigna di Valle. No, Tarquinia. No, Montalto di Castro. No aspe’, forse però si dice Montalto Marina, ancora non si è capito.
Elenco delle cose: un crociato anteriore rotto, infortuni e affaticamenti di vario genere, un matrimonio, un funerale, le minacce dei club perché ci sono gli infortuni mentre inizia la preparazione, gente che fa serata prima di giocare e arriva in ritardo, gente che lavora di sabato, la tappa spostata 3 volte in 3 giorni, la classifica, il giudice sportivo, le vacanze, il wakeboard, gli esami del master, gli esami dell’università, gli esami di maturità, le polemiche, la vita. Per un totale di (immaginatelo letto con la voce di quello che annuncia i punteggi a Ballando con le Stelle) 17 assenze.
Con queste premesse ci rechiamo nella ridente Montalto di Castro o Montalto Marina, ancora non si è capito. 9 squadre ai nastri di partenza, quindi 3 gironi da 3 e poi altri gironi da 3 in base al piazzamento nel primo girone da 3 validi per il piazzamento finale. Pare uno scioglilingua e infatti lo è.
Partiamo dai
Denotte. Nella settimana dell’insuccedibile, oltre al diavolo in persona, anche
la dea bendata decide di metterci i bastoni fra le ruote. Nel nostro girone ci
sono Crazy Crabs e Cimina Brothers, padroni di casa.
All’esordio
con i Crabs l’inabitudine a giocare insieme si fa sentire subito.
All’intervallo siamo sotto 4 a 0. Nella ripresa iniziamo a mettere in mostra il
nostro gioco e infatti segniamo 2 mete. Ma anche loro. Finisce 6 a 2 per i
Granchi. Però di fatto il secondo tempo finisce 2 a 2. Vale qualcosa?
Assolutamente no.
Nella seconda
e ultima del girone affrontiamo i Cimina Brothers, padroni di casa e freschi
della finale persa una settimana prima a Fregene. La loro organizzazione e la
loro compattezza si fanno sicuramente notare, ma noi abbiamo iniziato a giocare
già dal secondo tempo con i Crabs. Finisce 3 a 3, si va ai supplementari.
Sudden death la chiamano, la morte improvvisa. Infatti alla prima disattenzione
prendiamo meta al largo. 4 a 3 Cimina e Denotte condannati al girone per i
piazzamenti dal settimo al nono.
In questo
secondo girone da 3 debuttiamo con i Cimina Criminal, cadetta dei Cimina.
Consci dell’impresa sfiorata, maciniamo gioco alla grande. Ci divertiamo e
facciamo divertire. La vinciamo 7 a 2.
Ci giochiamo
il settimo posto con i Razzi, cadetta dei Rockets, nel più classico dei derby.
La tensione è alta e infatti le prime battute sono molto equilibrate. Poi,
sulla distanza, usciamo per voglia e qualità. Vincono i Denotte 5 a 2,
piazzandosi al settimo posto, tra mille assenze e mille difficoltà, a un passo
dall’ennesima impresa.
L’intervento
della dea bendata in coalizione col demonio c’è anche nel girone dei Belli
Dentro, accoppiati a Razzi, cadetta dei Rockets, e Sabbie Mobili.
Con i Razzi
partiamo contratti, subiamo subito meta. Poi rimontiamo e passiamo in vantaggio
prima dell’intervallo. Nella ripresa giochiamo quasi solo noi, raccogliendo
molto meno di quello che produciamo (un classico, ca va sans dire). Vinciamo 4
a 1.
Poi le Sabbie,
stavolta full optional. Andiamo sotto a inizio partita, poi rimontiamo ma
ripassano in vantaggio loro. Primo tempo 1 a 2. Ripresa in fotocopia
praticamente, loro molto cinici e concreti nel segnare quando hanno occasioni,
noi che raccogliamo molto meno di quello che produciamo (lo abbiamo già detto
che è un classico, ca va sans dire?). Finale 4 a 2 per le Sabbie. La formula
infame dei gironi da 3 ci condanna senza appello a giocarci i piazzamenti dal
quarto al sesto.
Becchiamo
dunque le Gabbie, cadetta delle Sabbie. Il girone “di consolazione” ci fa
svegliare, ci fa ricordare di quello che siamo stati capaci di fare fino alla
settimana prima. Iniziamo a giocare benissimo, puliti, precisi e concreti,
tutto ciò di cui avremmo avuto bisogno della prima parte della tappa. Ma
pazienza, così è la vita, così è il Beach Rugby. Con le Gabbie vinciamo 7 a 0,
concedendoci il lusso del primo clean sheet di giornata e di provare qualche
nuovo movimento simpatico.
Con i Cimina
Brothers, padroni di casa, ci giochiamo il remake della finale di una settimana
prima a Fregene, stavolta però con ambizioni meno nobili. Chi vince arriva
quarto. Ma a noi che ce frega, giochiamo. Mostriamo un bel Beach, segnando 3
volte nel primo tempo e 2 nel secondo, lasciando ai Cimina la meta della
bandiera nel finale e concedendoci il lusso di provare qualche vecchio
movimento simpatico. Quarto gradino del podio (sì, lo sappiamo che non esiste)
e una giornata con qualche esperimento e chiusa tutto sommato in crescendo e
soprattutto col sorriso.
Ronda,
premiazioni, panini con la salsiccia, pizza margherita, birrette, gin tonic e
moscow mule. Poi, a un certo punto, il locale dove stavamo facendo il terzo
tempo ci ha detto se per favore potevamo andare via, perché dovevano sistemare
per la serata per poi farci rientrare. Al terzo per favore ce ne siamo andati.
Quindi ci siamo dispersi, chi sulla strada di ritorno verso Roma, chi sulla
strada per il vicinissimo e romanordissimo Argentario, chi sulla strada della
perdizione.
Fino a oggi ci
siamo detti testa, che è ancora lunga. Ora è il momento di dire testa, che
manca poco.
You can't
always get what you want. But if you try sometimes, you might find, you get
what you need.
Giocavamo
così.
Belli Dentro:
Simone Valesini, Federico Sampalmieri, Leonardo Loiacono, Lorenzo Bilotti
(cap), Corrado Masetti (vicecap), Checco Roscioli, Guglielmo Di Giacomo,
Rodolfo Malaspina, Alberto Martelli, Niccolò Negroni, Paolo Di Giammarco,
Daniel Biagiotti (*).
All.: Tatto
(part-time) e Cecè
Belli Denotte:
David Biagiotti (**), Lodovico Palombi, Gabriele Cotino, Alessio Bruciaferri,
Edoardo Milletti, Claudio Di Pirro (cap), Matteo Moccia (vicecap), Michele
Manzi, Giovanni Di Carlo (**), Manuel Falanga, Valerio Cruciani (**), Gabriele
Giombetti (**).
All.: Emiliano
Assistenti
tuttofare: Mollilui
* = esordio
con i Belli Dentro
** = esordio
con i Belli Denotte
Bollettino
medico: tutto a posto, pare.






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