𝙋𝙖𝙧𝙩𝙞𝙖𝙢𝙤 𝙙𝙖𝙡𝙡𝙖 𝙛𝙞𝙣𝙚, 𝙨��𝙙𝙙𝙞𝙨𝙛𝙖𝙩𝙩𝙤 𝙙𝙚𝙡 𝙥𝙞𝙖𝙯𝙯𝙖𝙢𝙚𝙣𝙩𝙤 𝙛𝙞𝙣𝙖𝙡𝙚?
Sì… ma solo in parte. Abbiamo avuto la
possibilità di far scendere in campo 50 ragazzi, di cui 8 della giovanile
(2004-05) che rappresentano il futuro del San Dona’. Resta un po’ di amaro in bocca
per aver perso alcune occasioni. Visto il potenziale avevamo la possibilità di
arrivare primi.
𝘼𝙙 𝙞𝙣𝙞𝙯𝙞𝙤 𝙘𝙖𝙢𝙥𝙞𝙤𝙣𝙖𝙩𝙤 𝙦𝙪𝙖𝙣𝙙𝙤 𝙩𝙞 𝙝𝙖𝙣𝙣𝙤 𝙥𝙧𝙤𝙥𝙤𝙨𝙩𝙤 𝙞𝙡 𝙧𝙪𝙤𝙡𝙤, 𝙘𝙝𝙚 𝙖𝙨𝙥𝙚𝙩𝙩𝙖𝙩𝙞𝙫𝙚 𝙖𝙫𝙚𝙫𝙞?
Poiché conoscevo buona parte dei ragazzi,
mi aspettavo il primo posto in classifica. Non conoscevo Lucas Lehmann e
Michele Darpin ma come tutti gli altri sono cresciuti notevolmente, in
particolare il secondo. L’ambizione è quella andare in campo per fare sempre
meglio e considerando le difficoltà occorse durante l’anno – la sospensione di
gennaio e gli infortuni – possiamo essere soddisfatti del risultato.
𝘼𝙗𝙗𝙞𝙖𝙢𝙤 𝙫𝙞𝙨𝙩𝙤 𝙢𝙤𝙡𝙩𝙞 𝙜𝙞𝙤𝙫𝙖𝙣𝙞 𝙨𝙘𝙚𝙣𝙙𝙚𝙧𝙚 𝙞𝙣 𝙘𝙖𝙢𝙥𝙤 𝙘𝙤𝙣 𝙡𝙖 𝙥𝙧𝙞𝙢𝙖 𝙨𝙦��𝙖𝙙𝙧𝙖: 𝙣𝙚𝙘𝙚𝙨𝙨𝙞𝙩à 𝙤 𝙪𝙣 𝙫𝙚𝙧𝙤 𝙘𝙖𝙢𝙗𝙞𝙤 𝙙𝙞 𝙧𝙤𝙩𝙩𝙖?
A parte qualche “senatore” la squadra è
composta da ragazzi giovani a cui sono stati aggregati, specie nel finale di
stagione – complice la fine del campionato di competenza – alcuni giocatori
della under 19. Sono ragazzi interessanti che anche in allenamento hanno
dimostrato di avere le carte in regola per giocarsela alla pari con gli altri.
Per un allenatore è un piacere vedere che c’è competizione tra i ragazzi per
scendere in campo, questo fa bene alla squadra e al gruppo.
Ritengo sia giusto dare spazio a chi se lo
merita, in questo modo i ragazzi acquisiscono consapevolezza e al tempo stesso
valorizziamo un patrimonio della società.
𝙎𝙖𝙞 𝙜𝙞à 𝙘𝙤𝙨𝙖 𝙛𝙖𝙧𝙖𝙞 𝙡𝙖 𝙥𝙧𝙤��𝙨𝙞𝙢𝙖 𝙨𝙩𝙖𝙜𝙞𝙤𝙣𝙚? 𝙎𝙖𝙧𝙖𝙞 𝙖𝙣𝙘𝙤𝙧𝙖 𝙞𝙣 𝙥𝙖𝙣𝙘𝙝𝙞𝙣𝙖?
In vista della prossima stagione stiamo già
lavorando per recuperare alcune pedine che non erano presenti quest’anno e che
andranno a rafforzare il gruppo. Sono certo che il prossimo campionato ci sarà
da divertirsi.
𝙎𝙚𝙘𝙤𝙣𝙙𝙤 𝙩𝙚, 𝙦𝙪𝙖𝙡𝙞 𝙨𝙤𝙣𝙤 𝙜𝙡𝙞 𝙖𝙨𝙥𝙚𝙩𝙩𝙞 𝙘𝙝𝙚 𝙫𝙖𝙣𝙣𝙤 𝙢𝙞𝙜𝙡𝙞𝙤𝙧𝙖𝙩𝙞 - 𝙞𝙣 𝙘𝙖𝙢𝙥𝙤 𝙚 𝙛𝙪𝙤𝙧𝙞 - 𝙞𝙣 𝙫𝙞𝙨𝙩𝙖 𝙙𝙚𝙡 𝙥𝙧𝙤𝙨𝙨𝙞𝙢𝙤 𝙘𝙖𝙢𝙥𝙞𝙤𝙣𝙖𝙩𝙤?
In campo bisogna lavorare principalmente su
due aspetti: la disciplina e la mentalità. Allenare i ragazzi significa anche
migliorare il loro approccio alla partita. Auspico che anche il resto della
società lavori in questa ottica di crescita: ci vuole maggiore positività e coerenza
a tutti i livelli. Solo lavorando in sinergia per gli stessi obiettivi possiamo
crescere.
Evviva il rugby!
𝗕𝗼𝗿𝘀𝗲 𝗱𝗶 𝘀𝘁𝘂𝗱𝗶𝗼 𝗟𝗮𝗳𝗲𝗿𝘁 𝗚𝗿𝗼𝘂𝗽
Giovedì pomeriggio sono state consegnate le
borse di studio istituite dallo sponsor Lafert Group per premiare gli atleti
che si sono distinti anche in ambito scolastico. Dopo l’introduzione di Luigino
Zecchinel e del presidente Alberto Marusso, sono intervenuti il Sindaco Andrea
Cereser e, in rappresentanza dello sponsor, la Dott.ssa Cristiana Damele, i
quali hanno enfatizzato quanto i valori dello sport, e del rugby in
particolare, siano apprezzati anche in ambito aziendale. Ai giovani è stato
rivolto l’invito a credere nelle proprie capacità, perché aziende come Lafert
sono sempre disposte ad accogliere ed ascoltare le loro idee.
La cerimonia ha visto premiati i seguenti
atleti nati tra il 2001 e il 2007:
Parcianello Pietro, Dalla Nora Tommaso, Affusto
Lorenzo, Bertolini Samuele, Granzotto
Luca Gabriele, Cassia Matteo e Busato Tommaso.



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