mercoledì 24 maggio 2017

I lupi di S. Olcese ospiti della Drola Rugby.

Ci si può sentire liberi anche se chiusi entro quattro mura giocando a rugby! così affermano i ragazzi della Drola che salutano gli avversari con il triplice grido “Libertà, libertà, libertà”. Su invito di Walter Rista e Mauro Cimino, ideatore e presidente della squadra composta dai detenuti della Casa Circondariale Lorusso e Cotugno, gli Amatori hanno concluso la loro stagione con l’ennesima trasferta in terra piemontese per affrontare questo particolare team. L’origine di questa storia nasce in Patagonia dove un pullman che trasporta Rista in tourneé con la nazionale “old”, si scontra letteralmente con un altro sul quale c’erano dei detenuti in trasferimento, e trova la sua conclusione quando il Direttore del Carcere di Torino decide di rendere possibile questa pazza idea. L’obiettivo che si propone la società è quello di sottrarre i detenuti dalla noia della vita chiusa in una cella senza fare nulla in compagnia solo dei propri pensieri e proiettarli in una nuova dimensione dove i principi fondamentali sono il rispetto delle regole e degli avversari, a persone che stanno scontando pene per reati contro la società viene insegnata l’importanza del sostegno ed a lavorare in gruppo in un ambiente dove la presenza di diverse etnie e religioni sono spesso la causa di scontri e contrasti. Il rugby forma in loro la mentalità che li aiuterà anche nella vita all’esterno dove al posto dell’avversario che ti impedisce di avanzare di un centimetro trovi il collega che cerca di tagliarti le gambe.


(il torinese Walter Rista ideatore della rappresentativa della Drola)

 Ai partecipanti è richiesta oltre che la buona condotta, la serietà nell’impegno: si allenano sei giorni su sette, tre in palestra e tre sul campo ma se uno sgarra dal percorso, commette una cavolata, è subito fuori dal progetto. Per tutti i giocatori  partecipanti la trasferta è stata una bella esperienza, anche se l’approccio alla struttura ha creato una qualche tensione mascherata da risa e scherzi che sono però cessate al momento in cui il grande cancello scorrevole è scivolato silenzioso a sanzionare la separazione definitiva con il mondo esterno. Mondo così vicino ma così lontano caratterizzato dal silenzio ovattato nel quale ci si muove imposto dalle alte mura che non permettono di raggiungere l’interno neppure alle urla del vicino stadio di calcio od al rumore del traffico della tangenziale. Anche i suoni nel piccolo campo sono attenuati e dalla tribunetta giungono solo le voci di un paio di spettatori mentre il cappellano e le guardie carcerarie osservano incuriositi, l’atmosfera si ravviva però all’arrivo di Walter Rista a cui tutti rivolgono un affettuoso applauso. L’incontro con gli avversari è circospetto come sempre, ci si scruta, ci si valuta e ci si conta, sì perché per vari motivi gli iniziali ventotto partecipanti si sono ridotti a diciassette di cui uno pro-forma, per fortuna anche gli avversari sono in pari numero ma di stazza doppia.

 Il reparto degli avanti è dimezzato, la prima linea quasi inesistente ma abbondano i trequarti e così Paul e Nico si inventano una formazione aliena con “Davits” e Moreno piloni ai fianchi del veterano Mastrangelo, “Fraratta”, “Spezia” e Virtuoso, tre hobbit schierati seconde, mentre solo le terze con GioPida, Nico e Paul sono al loro posto. Dal nove al quindici tanta gente a correre per sfuggire ai placcaggi avversari: ed allora ecco “Tony Coccola” mediano di mischia, Andrea Falchi apertura, “Giallo” e “Dave” centri, “Bilbo” e “Sem” ali ed il giovane Barabino estremo con licenza di piazzare, e lo fa bene, tanto che alla fine saranno dieci i punti per lui. In panchina “Virtuo” scalpita mentre un “Gioratta” a pezzi spera di non essere chiamato in causa, per fortuna anche gli avversari sono in sedici e d’accordo con loro si decide per una mischia “no contest” ma per il resto è partita vera. Gli avversari sono una buona squadra guidata da un ex giocatore di serie B, abbastanza statici nei primi cinque avanti ma forti e veloci nei centri e nell’estremo abile nelle prese al volo e nei calci ma anche capace di inserirsi nel gioco al largo. 

(La Dròla - foto R.R.)

La partita ha visto da una parte i giocatori in maglia nera attaccare a testa bassa commettendo però comprensibili errori di handling, dall’altra i blau-grana che pur subendo il maggior peso degli avversari si sono difesi con ordine per poi ripartire sfruttando la maggiore velocità. Nel primo tempo ad ogni vantaggio ospite i padroni di casa hanno saputo replicare ma ad inizio ripresa i lupi hanno azzannato tre volte la preda in rapida successione poi hanno dovuto solo controllare il gioco: la meta finale della Drola è servita solo a ridurre lo svantaggio. Piacevole terzo tempo con scambio di promesse per un prossimo incontro poi, incassati i complimenti degli avversari, il portone si riapre e la squadra “usci a riveder le stelle”.
Per la cronaca LA DROLA-AMATORI GENOVA è finita 21 – 35 ( 14 – 14 ), le cinque mete degli  Amatori sono state marcate: due da Alberto “Bilbo” Righetti al 9’ ed al 55’, due da capitan Palomba al 30’ e 50’ ed una da “Sem” Semino al 60’, tutte come detto trasformate da Pietro Barabino mentre quelle della Drola sono state segnate al 25’, 32’ e 70’.

AMATORI GENOVA: 15 Barabino P.; 14 Righetti A.; 13 Marshallsay D.; 12 Giallorenzo L.; 11 Semino E.; 10 Falchi A.; 9 Colloca T.; 8 Palomba N.; 7 Marshallsay P.; 6 Pidalà G.; 5 Ros F.; 4 Rattazzi F.; 3 Abbruzzese M.; 2 Mastrangelo F.; 1 Davitti S.;  16 Rattazzi G.; 18 Virtuoso D.; ( All. Marshallsay P. )

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