venerdì 4 novembre 2016


WADI GARBET è l’allenatore della squadra femminile del CUS Torino, che paretecipa al Campionato Naazionale di Serie A, nel Girone 1, quello con le Società tecnicamente piu’ quotate. E’ nato a Casablanca, in Marocco, ma è tecnmico di formazione italiana. Ma nsorge spontanea la domanda del perchè questa scelta:
“La decisione di allenare le ragazze  dice GARBET - viene dopo una lunga chiacchierata con Marco pastore, responsabile sezione rugby del CUS Torino, che grazie alla collaborazione con il Rivoli rugby ha deciso di dare una identità precisa e una progetto tecnico al movimento femminile. Ma il motivo che ha spinto tanto questa mia decisione è stata la voglia di crescere e di migliorasi delle ragazze. In Italia il movimento femminile è in grande crescita grazie anche ai successi della nazionale italiana femminile .”
(nella foto a sin. il trainer Wadi Garbet)

 Ma quali sono gli obiettivi principali di un allenatore come WADI GARBET? “Questa esperienza è molto stimolante  per me, nel senso che ho sempre avuto dei responsabile tecnici, dovevo seguire una linea guida tracciata da loro, invece ora sono felice di dover seguire una linea guida mia, un mio modo ed un personale metodo di allenamento. A livello umano  non ho trovato nessuna differenza tra allenare una squadra maschile ed una squadra femminile, perché per me sono giocatori di rugby, mi trovo bene con loro con rispetto dei ruoli” . La Serie A Femminile è torneo difficile in quanto proprio in questo girone c’è il fior fiore del rugby in gonnella con le formazioni venete a farla da padrone, su tutti Benetton Treviso, Valsugana Padova, Riviera del Brenta, Villorba, ma le altre avversarie come Colorno, ora in vetta alla graduatoria, il Monza non sono certo le ultime arrivate. Forse con Chicken CUS Pavia e Cus Ferrara si giocherà per evitare la coda della graduatoria.

 “All ‘inizio della stagione agonistica – conclude l’allenatore nord africano -  con il nostro staff composto da Antonio Campagna, secondo allenatore, Elisa Rochas capitano e responsabile del movimento femminile nel comitato rugby, abbiamo deciso di crescere come movimento creando una squadra che possa competere ad alti livelli contro le prime della classe. Personalmente devo dire grazie alla collaborazione con le altre società in quanto stiamo facendo un buon lavoro; abbiamo quarantacinque/cinquanta atlete che si stanno comportando alla grande ad ogni allenamento. Credo proprio che questa sia la strada giusta!”



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