giovedì 10 novembre 2016


ARRIVANO GLI ALL BLACKS!  (DUE)

REGAN SUE, è maori neozelandese e la divisa tuttonera degli All Blacks l’ha pure indossata, ma sino alle squadre giovanili, poi è emigrato per ragioni professionali. SUE, laureato in scienze motorie, ha giocato come utily back e mediano d’apertura in Galles con il Blackwood, poi in Francia a Nimes, negli U.S.A. ad Albany per poi andare in Danimarca dove si sposo’, gioco’ nella nazionale biancorossa, ed infine giunse in Italia ad allenare e giocare nella Med Italia Recco. 

(Regan Sue - in fondo a des - in un locale neozelandese insieme alla moglie - a destra - Bronwyn Sue e loro amici - a sin - Troy H.Nathan' e Eimear Beirne)

La sua passione per la guida tecnica di un club inizio’ a Recco, agevolato dalla presenza di Manuel Ferrari, dove ottenne la storica promozione in Serie A, poi trascorse momenti molto significativi allenando anche l’Asti (2006/09), il CUS Torino (2009/2014) per chiudere la lunga parentesi italiana a Viadana (2014/15).  REGAN SUE ora è in Nuova Zelanda e seguirà il test per TV: “ Effettivamente non so cosa pensare di questo confronto – ammette REGAN SUE – forse gli All Blacks si affideranno in campo ad una formazione un po’ piu’ giovane, anche perchè qualche giocatore ha bisogno di riposare, tra l’altro ho visto Read piuttosto provato.
(Lo staff dell'Haka Camp organizzato questa estate ad Asti, Regan Sue è il secondo da sin.)

 L’Italia se vuole controbattere gli All Blacks deve gettarsi nel combattimento, devono cercare di attaccare, evitando gioco al piede, in pratica emulare nei limiti del possibile il comportamento che ha avuto la scorsa settimana la nazionale irlandese. In questi giorni ho letto spesso su vari social network che la Nuova Zelanda, colpita duramente dall’Irlanda che ha raggiunto la sua prima vittoria sugli All Blacks dopo centoundici anni di storia rugbistica, arriveranno a Roma per affrontare  - RABBIOSAMENTE – gli Azzurri, ma io non credo a questo.
(la danza maori HAKA versione baby)
 Loro saranno sicuramente motivati, e questo per gli All Blacks sarà sempre così, ma anche dopo una sconfitta non si cambia certo mentalità. Noi in Nuova Zelanda abbiamo una frase di uso comune che in questi casi l’adotterei sicuramente: gli All Blacks arriveranno a Roma con la TESTA BLU, ovvero con la mente fresca, concentrati come sempre per giocare una grande partita di rugby.”

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