Un gradito e
importante ritorno quello della seconda
linea Matteo Cesari, che dopo le due stagioni al Romagna in serie A, torna a giocare a
Bologna. Già atleta del Rugby Bologna 1928 fino al 2020, cresciuto tra Castel
San Pietro, Lions Bologna e Pieve, classe 1993, Cesari è un giocatore solido
(186 cm per 100 kg), in grado di far bene sia in seconda sia in terza linea. Ottimo
ball carrier, efficace nei placcaggi e grande saltatore in touche, con il nuovo
arrivato Balsemin potrebbe
contribuire a portare altezza, peso e soprattutto esperienza alla mischia
bolognese.
Torni a Bologna dopo due stagioni. Come è stata l’avventura con il Romagna in serie A?
Una bella esperienza, per me di grande
crescita rugbistica. Giocare in serie A e nel girone veneto capisci cosa sia il
rugby vero. Le squadre sono ben organizzare, il gioco molto dinamico: elementi
che indubbiamente ti spingono a crescere. E’ veramente un altro rugby rispetto
a quello che conoscevo.
E il tuo ritorno a
Bologna?
E’ stata una scelta dettata in parte dalla volontà di avvicinarmi a casa. Abito
e lavoro a Castel San Pietro Terme – nell’azienda di famiglia – e giocare nel
Bologna è indubbiamente una buona soluzione. Era un po’ che ci pensavo e ora è
arrivata l’opportunità per farlo.
E poi conosci già la
Società e tanti atleti…
E’ stato determinante conoscere già
l’ambiente. Per i compagni di squadra che ritroverò non posso che essere
felice. In queste due stagioni di “lontananza” con molti di loro ho continuato
a vedermi fuori dal campo, sono sempre rimasto in contatto: ritroverò tanti amici.
Sul Club devo dire che la situazione mi sembra diversa da quella che lasciai
durante l’anno del Covid. Parlando con i dirigenti e gli ex compagni mi sembra
che gli obiettivi siano più chiari, l’organizzazione migliorata e ci sia mossi
per tempo per fare una squadra che può davvero puntare alla serie A.
E dell’allenatore
Francesco Brolis?
Non lo conosco se non per quello che mi
hanno detto i ragazzi. Però so che gli piace fare gruppo, curare l’aspetto
umano oltre quello sportivo, e questo è positivo. E poi ama il gioco dinamico,
veloce, dove anche gli avanti portano palla, corrono… qualità nelle quali mi
ritrovo e che nelle categorie superiori sono la regola.
Appunto, le tue
qualità di atleta?
Direi che sono una seconda linea dinamica,
mi piace muovere palla, correre, arrivare presto sui punti d’incontro, lottare
su ogni pallone. La sfida con l’avversario mi piace proprio. Sembrerà strano,
ma credo di trovare più soddisfazione nel vincere un confronto diretto,
strappando l’ovale all’avversario, che a marcare una meta. Non che mi
dispiaccia segnare, ma sono nato per la lotta.
Tra poco sapremo se il
Bologna Rugby Club sarà nel girone “veneto” o il quello “toscano”. Quale
preferiresti?
Dipende dalle squadre che comporranno i
gironi. Mi piacerebbe trovarmi a giocare con il Romagna, con i miei ex
compagni. Sia quelli che ho conosciuto in queste due stagioni, sia a quelli
amici da sempre (Sergi e Giannuli ndr), coi quali ho condiviso anche
l’esperienza nel Bologna 1928 e una buona parte della mia vita rugbistica.
L’obiettivo per la
prossima stagione?
La promozione in serie A. Magari giocandocela fino all’ultimo con il Romagna.
(AM)
(ANDREA)
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