sabato 17 giugno 2023

RUGBY PRIMAVERA ROMA/Che problema c'è !


“Che problema c’è !”

Un’altra (la 47^) lunga e complessa stagione sportiva volge al termine. Un’annata intensa, difficile, personalmente devastante, si avvia a chiudere, in bellezza.

Abbiamo vissuto gioie e dolori, momenti molto alti ed altrettanti di una bassezza inenarrabile. Serate splendide e mattinate al gelo. Ma sempre felici, a testa alta, sicuri e fieri del simbolo che rappresentiamo. Il simbolo di una volontà di portare avanti un progetto tramandatoci dai nostri “padri”, da gente che prima di noi, forse anch’essa senza sapere bene perché, ha tenuto salda la barra del timone, per guidare questa complessa nave.

Alcuni numeri, che rendono l’idea di cosa voglia dire questa stagione sportiva:

• 11 mesi

• 51 settimane

• 361 giorni

• 11 categorie

• 566 tesserati

• 47 allenatori

• 14 Dirigenti Accompagnatori (quelli dello smazzo vero)

• 43 Personale Società

• 2 impianti sportivi

• 5 chiavi della palestra

• 80 palloni da “grandi” (di cui almeno 1/3 al fiume)

• 200 palloni da “piccoli”

• Buste di ghiaccio, tape e tensoplast non si conteggiano

• 9 scuole in cui abbiamo promosso il rugby

• 94 partite ufficiali

• 7471 km di trasferte

• 12 raggruppamenti in casa

• 18 raggruppamenti (per ognuna delle 4 categorie) fuori casa

• 18 tornei nazionali

• Una finale regionale U.19 (persa)

• Il primo “Teresa Profeta”

• Il Brucato

Dentro questi freddi numeri si raccoglie il lavoro, la pazienza e l’enorme, infinita, sconfinata passione di un gruppo di persone che si dedica a questo Club, alla sua gente, ai ragazzi, ai bambini e alle bambine, per far si che tutto fili, liscio o quasi. Che ognuno si senta “serenamente a casa” una volta arrivato al campo.

Intensa dicevo, la stagione; intensa di soddisfazione per me, che ho l’onore e l’onere di coordinare la giostra. Ho visto mucchi di bambini piccoli, piccolissimi venire al campo felici. E mucchietti di genitori, tranquilli, sereni che i loro figli si divertissero e prendessero parte a qualcosa di più grande, qualcosa che probabilmente gli entrerà nel cuore e nella testa e sarà uno dei fari nella loro vita.

I più grandi prendersi cura dei più piccoli; i piccoli a bordo campo a sostenere i più grandi; i giovani diventare grandi; i vecchi, (proprio i vecchi senza virgolette), rispondere in massa ad una chiamata e rendere magico quello che già consideravamo sacro.

Gente che qualche anno fa era piccola, prendere oggi in mano le redini e trottare.

Il valore più forte che sento è proprio la dedizione. La voglia di alcuni di rendere speciale il Quadrifoglio per tutti.

Nei ringraziamenti non voglio citare direttamente nessuno (mi scorderei sicuramente qualcuno) ma mi piace considerare tutti grandi e piccoli tasselli di un bellissimo puzzle.

Ecco, questa è la Primavera. La nostra Primavera.

Federico Alverà

General Manager

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