Le giovanili del CUS
Genova Rugby da lunedì 8 Giugno, ripartono con gli allenamenti allo Stadio
Carlini.
I genitori, ma
soprattutto i ragazzi, hanno accolto con trepidazione ed entusiasmo la notizia
che speravano di ricevere da quando furono interrotti causa COVID-19.
Per riuscire a
ripartire, abbiamo atteso le disposizioni Federali in merito e aspettato che
anche il campo potesse essere utilizzato con le dovute cautele.
Sono stati mesi di
distanziamento sociale, ma la vivacità di tecnici, genitori e ragazzi hanno
fatto sentire tutti legati sotto lo stesso tetto del Club.
Fin dall’inizio i
tecnici delle varie categorie, sollecitati da Achille “Chicchi” Borzone, hanno
lavorato per mantenere uniti i ragazzi delle rispettive annate, inizialmente
attraverso brevi video di esercizi, condivisi via WhatsApp, finalizzati a
mantenere confidenza col pallone e tenere il fisico in esercizio.
Lo spirito di squadra,
invece si è tenuto alto con le “Challenge”: sfide di abilità, lanciate dai
ragazzi stessi, in cui di volta in volta veniva nominato un compagno che doveva
eseguire e a sua volta rilanciare l’attività proposta…una specie di catena di
Sant’Antonio giocosa. Il divertimento di queste sfide è stato tale, che anche
fra i genitori si sono presto diffuse sfide più scherzose. Altra cosa che ha
fatto sentire tutti uniti è stato il bel video realizzato da Francesco
Imperiale, capitano della prima squadra, che ritrae tutti i ragazzi, ognuno a
casa sua, intenti a passarsi virtualmente e idealmente la palla.
Quando la confidenza
con la tecnologia ha raggiunto livelli più alti, si è cominciato a svolgere gli
allenamenti in remoto, in videoconferenza.
“Sono stati molto utili
per far sentire tutti parte della stessa squadra”, ci ha detto un tecnico della
Under 14, “perché anche se i ragazzi non potevano materialmente passarsi il
pallone, potevano constatare che erano tutti DISTANTI MA UNITI”.
La sorpresa
poi di avere anche Tommy Castello (foto sopra in azione in maglia azzurra con la Georgia) presente ad alcuni allenamenti ha
entusiasmato i ragazzi e li ha fortemente motivati.
Ora finalmente si
riparte: non sarà ancora il rugby fatto di contatto e placcaggi, ma sarà sempre
lo stesso rugby, fatto di Sostegno e Fatica. Ogni settimana la Federazione
aggiungerà un piccolo step e noi siamo pronti ad accoglierlo nel migliore dei
modi, come in questi mesi di Lockdown.
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