‘O Capitano!
Mio Capitano!’ recita l’incipit della famosa poesia di Walt Whitman. E questo
dovrebbe essere anche l’incipit di chi vuol creare una squadra di rugby
vincente. Il Capitano non è un ruolo, ma un pezzo importante dell’anima della
squadra. Il Capitano viene nominato dal gruppo.
“Soprattutto – dice Luciano
Scardino (per tutti ‘Lucio’), terza linea e dall’annata 2015/16 capitano dei
Lions Amaranto Livorno – i gradi di capitano sono un grande onore per chi ha la
fortuna di indossarli”. A ben vedere, nella storia della prima squadra dei
Lions (nata nella stagione 2007/08), i Capitani hanno avuto fortuna nella loro
carriera di giocatori. Prima di Scardino, capitani amaranto sono stati
Francesco Pacini (dal 2007/08 al 12/13) e Edoardo Biagi (nelle due annate
successive). Pacini e Biagi, al pari di Luca Santoni, Lorenzo Rossi e Marco
Milianti, altri tre ‘personaggi’ che hanno legato il loro nome, per lungo
tempo, alle vicende dei ‘Leoni’ (anche tra il 2008 e il 2011, nelle prime tre
stagioni disputate in B) sono ‘campioni d’Italia’. Nel 1999/2000, con la maglia
del Rugby Livorno under 18, il quintetto ha vinto lo scudetto di categoria.
“Nel 2000 – sorride Scardino – avevo solo 11 anni. Pacini, Biagi, Rossi,
Santoni e Milianti hanno giocato in una grande squadra, d’esempio per tutti i
rugbisti livornesi.
La mia fortuna è quella di avere vissuto nella prima
squadra amaranto momenti di grande intensità. Prima di festeggiare, nel maggio
2019, il ritorno in B, siamo stati più volte beffati in dirittura d’arrivo.
Clamoroso come abbiamo perso allo sprint il salto di categoria nel 2013 e nel
2014. Credo che quelle amarezze e quelle delusioni abbiano cementato
ulteriormente il gruppo. Ci stiamo gustando ancor più le notevoli soddisfazioni
colte negli ultimi tempi”. Dopo la trionfale promozione dello scorso anno, gli
amaranto hanno disputato un torneo di B davvero ricco di ‘mete’. “Avevamo
dimostrato – annuisce ‘Lucio’ – di essere degni delle posizioni di centro
classifica.
Al momento della sospensione dettata dall’emergenza del Covid-19
eravamo sesti. Abbiamo ben presto messo al sicuro la permanenza nella
categoria. Non c’è la controprova, ma sono convinto che se il torneo fosse
proseguito, avremmo colto altri brillanti successi e probabilmente avremmo
anche scalato posizioni in graduatoria. Per noi il derby con il Livorno Rugby
non era un assillo, ma è evidente che avremmo molto volentieri giocato il
confronto con i ‘cugini’ biancoverdi inizialmente previsto per il 22 marzo sul
nostro campo amico ‘Emo Priami’ di Stagno”. I Lions hanno chiuso il torneo con
tre vittorie. Il tutto nonostante l’infortunio al ginocchio del tallonatore
Alberto Giusti, uno dei giocatori di maggior spicco della squadra, ed il
passaggio, a stagione in corso, di Andrea Bertini, il giovanissimo e valido
prima linea, girato in prestito all’Accademia FIR ‘Ivan Francescato’, in serie
A. “Avevamo trovato un’ottima chimica. Tutti i ruoli erano ben coperti. I
problemi fisici di ‘Mapo’ Giusti e la ‘perdita’ di Bertini, che, giustamente,
avendone la possibilità, ha effettuato il salto in Accademia, non avevano
frenato il nostro slancio”. A bloccare la squadra e tutto il rugby, purtroppo,
è stato il Covid-19. “Siamo rugbisti: siamo abituati a subìre placcaggi, per
poi ripartire con maggior carica. Speriamo presto di tornare sul campo. Non
vediamo l’ora di riprendere a giocare”. Il ‘capitano’ dei Leoni non vuole più
stare in gabbia…
FOTO: 1) PRIMO PIANO DI LUCIANO SCARDINO. 2) SCARDINO,
CON LA MAGLIA N. 7, ABBRACCIA IL COMPAGNO DI REPARTO SALVATORE FUSCO
Nessun commento:
Posta un commento