Il profumo dell’erba è quella dello Stadio “Angelo Gobbato”, da
sempre quartier generale della Rangers Rugby Vicenza. Dopo due mesi di
lontananza, in cui le pareti domestiche erano diventate il rifugio oltre
che la palestra per cercare quelle prove di normalità che l’emergenza
Coronavirus aveva imposto, ecco che giocatori e staff biancorosso della
prima squadra di Serie A sono tornati a calpestare il terreno che tante
volte li aveva visti impegnati in touche, placcaggi, mischie e quanto
altro.
Questa volta, invece, i conetti disposti meticolosamente
andavano ad indicare spazi da occupare e distanze da mantenere, senza
possibilità di contatto o di scontri fisici. E così il primo
allenamento ha avuto un sapore del tutto speciale: fiato da rompere, muscoli
da rimettere in movimento anche se in tanti avevano cercato di mantenere la
forma da casa.
Però dal vivo e, di nuovo assieme, è tutta un’altra cosa e,
insieme con la fatica degli esercizi scanditi dal preparatore
atletico Riccardo Ton, rispunta il sorriso tra chi è
abituato a sfide all’ultima meta in cui la parola arrendersi è bandita dal
dizionario rugbystico.
“E’ una grande emozione tornare in campo dopo tanto tempo –
commenta Pietro Piantella, terza
linea del First XV della Rangers – e riassaporare la bellezza di ritrovare
i compagni e l’ambiente dopo questo periodo difficile per tutti. E’ un bel
segnale di ripresa e c’è la voglia di continuare così: ci alleneremo due
volte alla settimana prima della preparazione estiva e del campionato, che
ci auguriamo possa iniziare il prima possibile. Perchè, è inutile
nasconderlo, non vediamo l’ora”.
Emozione per i giocatori, ma anche per lo staff tecnico presente
in campo: “E’ sicuramente un po’ speciale oggi rivedere gli atleti che
riprendono l’attività – esordisce il direttore tecnico Fabio
Coppo – E’ una cosa che abbiamo fortemente voluto
cercando le soluzioni, quando è arrivato il via libera dalle istituzioni,
per ricominciare gli allenamenti: siamo partiti con i ragazzi della prima
squadra e poi vedremo di coinvolgere gli altri a cominciare dai cadetti. E’
una sorta di inizio ufficiale della stagione 2020 – 2021 sperando che possa
iniziare in maniera regolare. La Pro 14, quella della Benetton tanto per
capirci, dovrebbe scendere in campo a luglio secondo i nuovi protocolli
predisposti dalla Federazione internazionale e questo ci fa ben sperare.
Noi, invece, punteremo sul gruppo di quest’anno, tra conferme e qualche
nuovo innesto, cercando di confermarci il polo del rugby vicentino”.

La parola passa quindi ai tecnici. “Siamo stati contenti di
ricominciare – afferma Luca Faggin – e di
poterlo fare nel rispetto di tutte le disposizioni previste. Al di là del
lavoro vero e proprio, rigorosamente individuale, l’idea era quella di
ritrovarci. Ci mancava il campo e non poterci allenare per così tanto tempo
è stato deleterio, soprattutto per uno sport di squadra come il rugby”.
“E’ stata un’emozione particolare dopo l’emergenza sanitaria che
abbiamo vissuto – gli fa eco Giovanni Boccalon –
Ritrovarsi nel rispetto delle nuove regole e delle distanze è stato
particolare e sicuramente diverso per il gruppo, che si è allenato
singolarmente. Siamo però contenti di aver respirato nuovamente il profumo
dell’erba. L’importante è essere qui nella speranza di riuscire, mantenendo
il profilo giusto, ad uscire da questo periodo e di tornare a praticare
presto il rugby che conosciamo e tanto amiamo, anche con il contatto,
l’aggregazione e lo stare assieme”.
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