L’emergenza della pandemia del Covid-19 ha
determinato, come noto, la sospensione e l’annullamento di tutti i campionati
di rugby. Sono saltati anche due derby livornesi del tutto particolari e molto
attesi da tutti gli appassionati. Due eventi che sarebbero andati ben oltre
l’importanza dei punti in palio. I due derby cittadini in questione si
sarebbero dovuti giocare nei primi giorni di primavera. Domenica 22 marzo, sul
prato dell’‘Emo Priami’ di Stagno, nel quadro della 14° giornata del campionato
di serie B, girone 2 - il raggruppamento del centro Italia - era -
originariamente - in agenda la sfida tra i Lions Amaranto ed il Livorno Rugby;
tredici giorni più tardi, sabato 4 aprile, sul sintetico posto all’interno
dell’istituto penitenziario de ‘Le Sughere’, si sarebbero dovute sfidare,
nell’ambito della 7° ed ultima giornata del campionato Old toscano, poule 2, la
squadra delle ‘Pecore Nere’ e la rappresentativa di categoria dei Lions
Amaranto, i ‘Rino..Cerotti’. Nella mischia dei Lions (al ‘Priami’) ci sarebbe
stato spazio per il seconda linea Leonardo Ciandri, classe ’96. Nella mischia
dei Rino..Cerotti (nella partita con le ‘Pecore Nere’, realtà attiva proprio
grazie all’opera della società dei Lions) ci sarebbe stato spazio - manco a
dirlo, in seconda linea… - per Paolo Ciandri, classe ’70, ‘storico’ consigliere
amaranto e padre di Leonardo.
FOTO: PAOLO (A SIN.) E LEONARDO (A DES.) CIANDRI IN AZIONE
“L’appuntamento con le ‘Pecore Nere’ - dice Paolo
- sarebbe stato un momento davvero speciale per tutto il movimento della palla
ovale toscana. Un momento significativo, come quello, per me indimenticabile,
che ho vissuto sabato 27 settembre 2014, una data del tutto particolare nella
storia dei Lions Livorno. In quel giorno di inizio autunno, insieme a Leonardo
e insieme ad altri 20 giocatori amaranto (giovani e meno giovani) ho avuto
l’onore di dare il via al progetto di una palla ovale da far rotolare
all’interno del carcere labronico. In quella occasione, sul terreno di gioco
dell’istituto penitenziario, svolgemmo un allenamento piuttosto sostenuto, con
tanto di partitella in famiglia. Circa cento detenuti osservarono
l’allenamento, mostrando entusiasmo e grande partecipazione. Sensazioni uniche.
E’ stato un onore aver dato il via ad una iniziativa tanto lodevole, che poi si
è sviluppata in modo brillante”. Sarebbe state ‘sensazioni uniche’ anche quelle
del derby di B da giocare al ‘Priami’. “Era una partita attesa da tutti quanti
con grande impazienza. A voler cercare il bicchiere mezzo pieno, per sua
fortuna Leonardo ha giocato all’andata, lo scorso 3 novembre, al ‘Carlo
Montano’, il primo derby tutto livornese della cadetteria…”. Leonardo, più in
generale, è sempre stato impiegato nel quindici titolare amaranto, quando
convocato: al suo attivo, in questa stagione conclusa (circa) a metà, sei
partite. Nelle altre cinque gare giocate dai Lions, ‘Ciandri junior’ non è
andato a referto (per due gare era out per infortunio e nelle altre tre
indisponibile perché all’estero per impegni personali). ‘Leo’ ha cominciato a
praticare rugby solo nel 2009 (secondo anno di under 14, ovviamente nei
Lions). Grazie anche alle sue notevoli doti fisiche, ha ben presto scalato le
gerarchie: sempre minorenne, nella stagione 2013/14, ha esordito in prima
squadra. E’ poi diventato - sotto la conduzione tecnica dei vari Daniele
Conflitto, Marco Milianti e Giampaolo Brancoli - un importante punto di
riferimento della mischia dei ‘Leoni’. Ha esordito in B in questa stagione
2019/20. Paolo Ciandri, viceversa, in B, non ha mai debuttato. Ciandri ‘senior’
ha cominciato a giocare a rugby solo nel 2000, quando il figlio Leonardo aveva
già 4 anni. Paolo, a livello di prima squadra, ha militato ‘solo’ in serie C,
con le maglie degli Etruschi Livorno e del Carli Salviano (la seconda squadra
Lions). Poi è entrato a far parte della rappresentativa Old (i Rino..Cerotti
appunto). Paolo Ciandri è dal 2005 pure consigliere della società amaranto. Uno
dei tanti ‘personaggi’ che, dietro le quinte, operano per la crescita del club:
nel giro di pochi lustri i Lions hanno compiuto passi da gigante. Un costante processo
di crescita che il ‘duro placcaggio’ portato dal Covid-19 non può certo
interrompere… (FabioGiorgi)
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