Lunedì pomeriggio un terribile incidente si è portato via Lele, il papà di Giovanni. I genitori degli Amatori sono mamme e papà come tanti: accorati e disponibili, assistono alle partite con l’ansia da prestazione e spirito di partecipazione gratuita e gioiosa, con il complesso di persecuzione e la leggerezza appassionata del rugby. Ce ne sono di tutti i tipi.
Per come l’abbiamo conosciuto Lele è stato il campione olimpico di “Prendila con allegria”. Possibile che sorridesse sempre? Noi ce lo ricordiamo così, la sua energia ironica, una lampadina sempre accesa, capace di curare le ossa dei rugbisti e le paturnie da genitori.
Come tutti noi sarà stato anche lui certe volte deluso o preoccupato, ma aveva il talento di rendere piacevoli gli attimi passati insieme con un sorriso, con una battuta sulle mamme, sui ragazzi, gli allenatori, i guardalinee, i dirigenti.
Ammorbidiva le tensioni. Siamo stati tutti sue prede, aveva l’intelligenza della risata, ci restituiva il diritto di essere ragazzi, a cinquant’anni.
Per tutta la vita è stato in movimento, innamorato della montagna, per motivi professionali ha avuto confidenza con il corpo e con i suoi limiti, a Giovanni ha trasmesso il gusto dello sport praticato per confrontarsi, per mettercela tutta, per stare insieme.
Se n’è andato in maniera traumatica per tutti noi e in special modo per i suoi figli e i sui affetti più cari, ma è possibile che stia già sorridendo, e preparando quelle parole che ci faranno sentire a casa, quando ci incontreremo di nuovo.
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