L’ALA DELLE ZEBRE DI GIULIO SI RACCONTA AI MICROFONI
DEL SITO WEB DELLE ZEBRE
Con il campionato fermo per i Test Match delle
nazionali, si continua a lavorare alla Cittadella del Rugby di Parma. Tra i
giocatori impegnati in questi giorni c’è Gabriele Di Giulio, ala alla sua terza
stagione in franchigia che, dopo un avvio di stagione condizionato da un
piccolo infortunio, è ora pronto per affrontare un anno da protagonista con le
Zebre. Il giocatore ci ha parlato del suo modo di interpretare il ruolo, della
sua carriera e del suo percorso formativo, tra il Club della sua città, le
nazionali giovanili e l’Accademia Nazionale.
Sei uno dei tanti giocatori del Rugby Città di
Frascati giunti alle Zebre insieme a Bisegni e Giammarioli, cosa ha
rappresentato il club agli inizi della tua carriera? Ti senti un esempio per i
giovani che hanno da poco iniziato a giocare nella tua terra? Sicuramente
il mio club è stato come una casa, sono cresciuto lì.
[Di Giulio vola in meta nella vittoria contro Edinburgh al Lanfranchi - Amarcord Foto Video]
Ho iniziato a giocarci da
quando avevo 6 anni e l’ambiente era quello di una famiglia. Non so se posso
definirmi un esempio, ho ancora molto da imparare. Molti ragazzi sono contenti
per me e spesso i miei coetanei sono fieri di quello che sto facendo.
Anche il tuo gemello Daniele è un rugbysta
professionista, come è stato giocare al suo fianco ed arrivare insieme nel
massimo campionato italiano? Anche lui è un’ala: vi scambiate consigli o c’è
stata una sana rivalità? Il nostro è un rapporto di amore e odio,
soprattutto in campo. Nelle giovanili questo rapporto ci ha permesso di
migliorare a vicenda e di metterci in gioco. Giocare insieme è stato un
piacere, perché per me giocare a rugby è soprattutto un piacere. E farlo con
mio fratello lo è stato ancora di più: abbiamo raggiunto insieme la nazionale
u20 che per me è stato un passaggio importante, e senza di lui non sarebbe
stato lo stesso. C’è stata rivalità quando ero a Calvisano e lui giocava alla
Lazio. Abbiamo giocato da avversari ed eravamo agguerriti, ma è stata una sana
rivalità.
In cosa pensi sia stata più utile per la tua carriera
l’esperienza in Accademia Nazionale, prima a Tirrenia e poi a Parma? L’Accademia
Nazionale è stata molto formativa per me, un passaggio che mi ha permesso di
migliorare soprattutto dal punto di vista tecnico. Grazie a questa esperienza
ho potuto mettermi sempre in gioco.
Dopo l’esperienza da permit player, dal 2016 sei
tornato a Parma alle Zebre: cosa significa allenarsi in una squadra di questo
livello internazionale in termini di disciplina e attitudine? È una
sfida tutti i giorni, bisogna dimostrare sempre di essere all’altezza e bisogna
entrare in campo con determinazione e concentrazione.
La partita o il momento più bello vissuto su un campo
da rugby? Un periodo più che un momento, quello
durante il mondiale u20 in Nuova Zelanda con l’Italia. Abbiamo disputato
partite molto belle ed è stata una vetrina importante per me che mi ha permesso
di passare a un livello più alto.
Parlaci del tuo ruolo e di come preferisci
interpretarlo. Il ruolo dell’ala è molto particolare: in
attacco capita spesso di toccare pochi palloni e quelle poche occasioni che
capitano bisogna sfruttarle. È necessario essere precisi e determinati ogni
azione. Nel mio modo di interpretare il ruolo è importante sapersi proporre
durante il gioco al momento giusto.
Dopo un piccolo infortunio che non ti ha permesso di
giocare le prime giornate della stagione, ora il tuo minutaggio sta crescendo.
La competizione interna ha alzato le tue prestazioni? La
competizione, anche in allenamento, è alta, come il livello dei giocatori in
rosa. Questo ci permette di aumentare il livello della nostra prestazione,
anche grazie all’arrivo di nuovi giocatori come Elliott, che è un ottimo
giocatore.
Cosa ti aspetti da questa stagione sia a livello
individuale che di squadra? Voglio giocare il più possibile e il
meglio possibile. Per la squadra spero che miglioreremo ancora, come stiamo
facendo gradualmente in questi anni. Abbiamo ora più consapevolezza di poter
vincere anche con le squadre più forti della competizione.
Nei 12 precedenti con il Munster non è mai arrivata la
vittoria, cosa servirà per fare meglio domenica 25 Novembre qui al
Lanfranchi? Con il Munster serve una grande difesa e molta
precisione. Il loro attacco è cinico e preciso, quando entrano nei 22 riescono
sempre a fare punti, anche contro le squadre più forti. In difesa sono molto
aggressivi e dobbiamo essere molto organizzati per riuscire a fargli male.
La scheda del giocatore:
Nome: Gabriele
Cognome: Di Giulio
nato a: Aosta
Il: 30/04/1994
Altezza: 184 cm
Peso: 91 kg
Ruolo: ala
Honours: Italia Emergenti, U20, U18,
U17
Caps: 0
Presenze in Guinness PRO14: 22
Presenze in EPCR Champions Cup: 2
Presenze in EPCR Challenge Cup: 5
Club precedenti: Rugby Calvisano, Accademia
Nazionale “Ivan Francescato”, Rugby Città di Frascati
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