mercoledì 28 novembre 2018



Nuovo puntata della rubrica “A tu x tu con il Crc”, l’appuntamento fisso che ogni settimana presenta un profilo diverso legato all’universo biancorosso. Siamo a pochi giorni dal big match di questa prima parte di stagione, in casa della capolista Romagna. Il faccia a faccia però è con Fabrizio Regina, allenatore dell’under 14 del Crc.

Fabrizio Regina, tu sei un personaggio poliedrico. C’è il tuo amore per il rugby da allenatore, la passione per la musica, un diploma in musica e tanto altro ancora. Ci racconti qualcosa?
“Con il rugby ho iniziato 11 anni fa. C’erano pochi ragazzi allora, allenai l’under 8 e 10, fino alla 14 che seguo adesso. Abbiamo iniziato dal nulla, poi c’è stata la crescita costante”.
Cosa c'è in comune tra la tua carriera lavorativa, il tuo grande amore per il rugby e la musica?

(in foto Fabrizio Regina, allenatore Under 14 del Civitavecchia Rugby Centumcellae)

“Punti in comune possono essere tanti, in primis c’è la passione, poi il rispetto. Quando inizio sia nel rugby che nella musica devi fare le cose in un certo modo. Ma se non hai la passione non parti nemmeno”.
Tu hai allenato molti giovani sia nel Crc che in altri club di rugby che sono diventati grandi giocatori. Come si scoprono le potenzialità in un talento?
“Ci sono alcuni che possono essere avvantaggiati, anche per come si gestiscono fuori dal campo. Oggi ci sono le tecnologie, è tutto un po’ più difficile. Ma un giocatore si vede man mano che cresce, in un under 16 si possono vedere le qualità in modo più concreto e definitivo. Anche caratterialmente”.
Si dice che nel Crc stiano crescendo nuovi giovani talenti, sei d'accordo?
“Beh, questo è vero. Ci sono dei ragazzi che stanno uscendo fuori. Seguendoli da vicino si vede ancora di più. Ci sono dei giocatori che possono anche fare un salto di qualità, anche in un’Elite”.
Cosa consigli ad un genitore che deve far conoscere il rugby al proprio figlio/a? Perchè dovrebbe consigliare di provare a cimentarsi nel rugby?
“A differenza di altri sport c’è un ambiente diverso. Si preferisce perché parte da presupposto che ci siano delle regole da rispettare. Un ragazzino può crescere molto bene, con dei valori ben precisi. E’ uno sport che a livello fisico e mentale ti permette di crescere alla grande. Ti migliora anche nella vita con le amicizie che può fare all’interno dello spogliatoio”.  
Allora parliamo anche della serie maggiore la B. Dove potrà arrivare secondo il tuo punto di vista il Crc?
“Quest’anno abbiamo dei giocatori con ottime qualità, si può fare una categoria superiore. Sono convinto che le qualità stiano emergendo sempre di più”.

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