GENOA dai due volti, quasi alla dottor Jekyll e mister Hyde, sconfitto di misura (2/3) al Luigi Ferraris da un Monza concreto e ben impostato da mister Raffaele Palladino, un altro ex atleta del club rossoblu’. Del primo tempo cosa dire se non che l’imbarazzo a qualificare il gruppo è grande. Pochi si salverebbero dalla sufficienza.
(Il tifo non manca mai )
La prima impressione è che la squadra è parsa priva di idee, stanca, quasi demotivata, con varie incertezze difensive ma soprattutto senza mai verticalizzare, come invece lo ha messo in pratica un avversario che fondamentalmente era alla portata del Genoa. Semplice e lineare la rete del vantaggio iniziale su testa di Pessina, lasciato solo davanti a Martinez. Si è forse sentita l’assenza di Vasquez, o si tratta addirittura di un “effetto Dragusin” !
(Il gol su rigore, ribattuto, da Albert Gudmundsson)
Fatto sta che dopo poco ci è scappata la splendida semirovesciata da fuori area di Dany Mota, splendida come esecuzione e con il due a zero Alberto Gilardino ha dovuto obbligatoriamente scaldare la panchina e operare alcune sostituzioni, inserendo Malinovsky, che poi non è che ha strafatto, e i due nuovi acquisti Spence, ottima la sua prova, e l’attaccante portoghese Vitinha, autore di una gara eccellente, contrassegnata da una rete di sinistro da vero goleador, costringendo la difesa lombarda agli straordinari, e mettendo in evidenza tra l’altro ad una importante elevazione nei colpi di testa, certo non comune.
(Lo splendido gol di Vitinha)
Purtroppo nonostante la convincente reazione e l’ottenuto pareggio, è arrivata come una doccia fredda anche il gol partita del Monza, finalizzato quasi casualmente da Daniel Maldini, figlio del ben noto ex nazionale Paolo Maldini. Il Genoa ha creduto, ottenuto il pareggio, di poter addirittura prendere i tre punti della vittoria scoprendosi non poco nelle retrovie, e ovviamente un avversario così astuto e pronto a ribattere ne ha tratto immediato profitto vincendo il confronto. Il Monza non ha rubato proprio nulla, anzi il Genoa dovra’ recitare qualche “mea culpa” e senza dubbio qualche modifica tecnica dovrà essere messa in pratica, ed al piu’ presto.
(Un contrasto tra il francese Warren Pierre Bondo e l'olandese Kevin Strootman)
Cio’ che ha fatto indispettire non poco il pubblico di fede rossoblu’, comunque, è stato il comportamento del team durante il primo tempo, diremmo regalato all’avversario. Nessuno, proprio nessuno che verticalizzasse, nessuno che si avventurasse in un classico dribbling, nel primo tempo nessuna iniziativa personale da segnalare, con un Retegui assente e lontano dal gioco, un Gudmundsson lontano da quell’Albert che la Gradinata Nord conosce bene da tempo, difesa “ballerina”, insomma qualche provvedimento mister Gilardino dovrà effettuarlo. E la prossima sfida con la Juventus incombe! (rr)
(Sotto la pioggia in elevazione si segnala Vitinha)
- FOTO GENOA CFC TANOPRESS -






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