lunedì 23 marzo 2020

EMERGENZA RUGBY - Anche ad Alghero alta è l'attenzione.


L’emergenza sanitaria per contrastare il Coronavirus è attuata anche in Sardegna, e negli ospedali dell’isola si combatte contro questo terribile nemico invisibile capace di cambiare la vita a milioni di persone. 
Nel piccolo mondo del rugby della nostra penisola c’è sempre molta apprensione, ed anche in seno all’Amatori Alghero c’è grande attesa per le decisioni che obbligatoriamente la Federugby dovrà prendere al piu’ presto.
“Stiamo vivendo una situazione irreale qui ad Alghero, come credo sia anche nel resto d’Italia  - afferma ALESSANDRO PESAPANE(foto), dirigente del club isolano – entrando subito nel personale io  ho un ristorante con quindici dipendenti fermi, sono tutti a casa, vivono nella costante incertezza, come così le loro famiglie. Stiamo lavorando io e mio fratello. ed unicamente come consegna delle pizze. Al campo del club abbiamo una dozzina di atleti professionisti alloggiati nella nostra foresteria, escono a turno solo per consumare pranzo e cena. Per fortuna possediamo un piccolo alberghetto limitrofo alla club house e li vivono confinati. E’ una situazione terribile per la nostra Società e mi auguro che la FIR dia subito una sistemazione a questo campionato, in quanto rimandare di venti giorni in venti giorni non serve a nulla. Del resto ad oggi l’Alghero ha garantito lo stipendio a tutti i giocatori, ma se si decidesse per una sospensione definitiva, potremo lasciare tutti liberi di ritornare alla loro case, alle loro famiglie e pensare di ricominciare da zero.“
L’Alghero è attualmente impegnato nel Girone 1 della Serie A, ed è in piena battaglia nella lotta per evitare la retrocessione. L’ultima partita giocata dal team è stata giocata domenica 16 febbraio allo stadio Carlini di Genova.
“Il problema piu’ consistente pero’ lo abbiamo nella vita reale, nella vita di tutti i giorni – ribatte PESAPANE – il rugby è un bel divertimento, una grande passione, ma sappiamo bene che per portare avanti questo movimento bisogna metterci molti capitali,   e con dodici professionisti le spese sono proprio tante. Non sappiamo proprio come andare avanti, e ci auguriamo che si congelino tutte le attività come hanno fatto in altre parti dell’Europa rugbystica. Se così sarà quindi lasceremo liberi tutti gli atleti e quando saranno tempi migliori ricominceremo a programmare il tutto per l’anno prossimo. Per ripartire dovremo avere garanzie anche da parte dei nostri sponsor, che rappresentano la fonte primaria economica della Società, e purtroppo  attualmente i loro fondi li utilizzano per sopravvivere, per sistemare provvisoriamente i loro primari problemi. Le tasse si devono pagare pertanto si dovrà rinunciare a qualcosa, ed il rischio di perdere questi abbinamenti commerciali purtroppo è concreto. Mi auguro ovviamente in una positiva ripresa, pero’ non sono proprio ottimista.”
La città di Alghero soprattutto in questi due ultimi giorni ha rallentato in modo consistente il traffico urbano, chiudendo tutte le attività commerciali, le strade una volta affollate di tanta vita e serenità sono sempre piu’ deserte, e questa è una delle poche armi anti-virus.
“ In Sardegna il Coronavirus al momento non è risultato così devastante come sulla terra ferma – dice il dott. FRANCESCO BADESSI, Presidente Alghero Rugby, oltre che stimato chirurgo – anche se il timore che possa presentarsi dalle nostre parti una situazione simile è sempre presente. Per essere piu’ tranquilli bisogna che passi un poco di tempo proseguendo su questa strada, senza sottovalutare nulla. A livello  rugby siamo tutti in attesa delle decisioni della Federugby, e mi sembra che la soluzione maggiormente accreditata sembra  indirizzata a sospendere il campionato sino all’anno prossimo.”  (rr) 

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