Che ne dite se, un post alla volta, oltre a
raccontarvi le nostre avventure diamo voce ai nostri protagonisti?
Iniziamo
dal nostro coordinatore generale, Mario Occhialini che, con determinazione e
una buona dose di romanticismo, ci racconta la sua visione sul futuro della
Rugby Udine.
“Consiglio
nuovo.
Volti nuovi, rugosi ma nuovi.
Volti vecchi rientrati dopo anni.
Persino un atleta, Enrico Macor, a
riavvicinare gli attori che calcano il palco a quelli che lavorano dietro le
quinte.
In
gioco ci sono scommesse importanti: far rifiorire il minirugby, ricordare a chi
ci frequenta e a chi indossa questa maglia cosa è la Rugby Udine e da dove
viene.
Nel
2028 avremo cent'anni.
Il nostro obiettivo è quello di tornare con i
piedi per terra, con grande umiltà: un valore che sta alla base della nostra
disciplina e che non dovrebbe mai essere messo in secondo piano.
Tanta
voglia di fare, volontà di cambiare e girare pagina al punto che oggi si può
assistere a scene simili a quelle di camerieri agitatissimi per l'inaspettato
pranzo con ospite il RE.
C'è il rischio di scontrarsi e far cadere i
vassoi.
Di invertire la posizione delle posate.
Rischi concreti.
Ma tranquilli perchè per l'inizio dei
campionati sarà tutto a posto (!).
Alla
fine, la vicinanza e il sostegno di atleti, staff, famiglie, appassionati,
amici e parenti, farà la differenza come sempre!
Vi
aspettiamo al campo a gridare con noi “Forza Udine! Cuore Udine!” come urlava
l’indimenticato Marco Pellegrini.”
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