Considerazioni trovate
in rete...
"Niente da fare,
non si può giocare a rugby, non ancora. Così le Società ed i media del rugby,
che non sanno ormai più che fare per solleticare il pubblico, cominciano a
“sognare” il rugby. Da queste parti si coglie l’occasione per una bricconata
ma….partiamo dall’inizio.
FIR: RICOMINCIAMO, MA
ANCHE NO… E’ uscito il regolamento per la ripresa degli allenamenti nel mondo
del rugby, una sorta di finto “ricominciamo”. Non è certo colpa della FIR che
applica le norme che gli arrivano da “più in alto”, ma leggiamoci solo tre
passaggi della finta ripartenza ovale.
“….la distanza
interpersonale minima laterale tra due atleti deve essere non inferiore a 2
metri. Laddove si eseguano esercizi di corsa con atleti in scia, la distanza interpersonale
minima tra ogni singolo componente deve essere non inferiore ai 10 metri“. Mica
male per uno sport di contatto. Felicitazioni ai Coach che, con il metro in
mano, passano il pomeriggio a misurare i 10 metri in corsa ed in particolare
sugli scatti in progressione.
“È possibile
l’utilizzo in forma individuale del pallone, che può essere riutilizzato da
altro atleta solo previa accurata pulizia o igienizzazione…” Per uno sport nel
quale ci si passa il pallone anche questo è un record ma è meravigliosa la
visione virtuale del rugbista che prima di passare il pallone ci da un giro di
salviettina igienizzante.
Come terzo esempio c’è
stato un dubbio fra proporvi “Non sputare o liberare il naso in terra“, in
alternativa c’era “Non effettuare fasciature o massaggi” ma alla fine ha vinto
“Le riunioni di squadra dovranno svolgersi in via telematica“. Perchè
l’immagine dei ragazzi che senza doccia (non si può) corrono a casa e si
mettono davanti al pc per fare la riunione tecnica è davvero troppo… elegante.
Non si faceva prima a
dire: non si può tornare in campo?"
(foto da archivio, ante COVID 19)
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