RUGBYTOTALE riceve e pubblica.
GIORGIO MORELLI giorgiomorelli54@gmail.com;
giorgio.morelli1@ingpec.eu
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L’Aquila 25
ottobre 2018
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Sig. Presidente
dell’Associazione Pronti al Cambiamento
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Signori
Consiglieri del Consiglio Direttivo dell’Associazione Pronti al Cambiamento
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Egregi Soci
dell’Associazione Pronti al Cambiamento
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Oggetto:
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DIMISSIONI
DALL’ASSOCIAZIONE PRONTI AL CAMBIAMENTO
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Gentili Signori,
con la presente
notifico le mie dimissioni dall’Associazione.
È con rammarico
che ho maturato questa decisione; purtroppo ho dovuto prendere atto che non
trovo più nell’Associazione le stesse istanze che mi avevano spinto a farne
parte, peraltro fin dalla sua costituzione.
Eravamo nati per dare
continuità al programma elettorale di Marzio Innocenti, candidato alle scorse
elezioni federali, dove ha raccolto più del 45% dei voti, tramite
un’Associazione che aveva lo scopo, appunto, di portare avanti le idee di
Marzio per un cambiamento del Rugby in Italia.
Non sto qui a
descrivere analiticamente qual è la visione nuova per il rugby italiano che ha
animato ed anima l’azione di Marzio, voglio solo ricordare come tutte le
complesse azioni che si vogliono realizzare hanno il fine di riportare il vertice
vicino alla base del movimento, nella convinzione che la forza della
Federazione sia la fitta rete di club del territorio e che da questi si debba
generare l’alto livello.
Diversamente,
come purtroppo sta accadendo, avremmo una separazione, non solo fisica, ma
tecnica ed organizzativa, tra un alto livello, sostenuto solo da risorse
economiche dedicate invece che da un intero movimento che pulsa e spinge dal
basso, ed una base negletta che naviga a vista alla ricerca della
sopravvivenza.
Ebbene è a questa
base che con la candidatura di Marzio che ci si è rivolti, con queste idee mi
sono presentato all’elezioni del Comitato Regionale Abruzzese che mi onoro di
presiedere, queste idee sono ancora il principio ispiratore del nuovo programma
elettorale di Marzio Candidato per le future elezioni federali secondo una
coerente continuità.
Invano, in molte
Assemblee di Pronti al Cambiamento, ho chiesto di presentarci ai club in tutta
Italia con Marzio Innocenti quale Leader e prossimo Candidato per costruire insieme
ai Presidenti delle Società, insieme ai tecnici ed ai rappresentanti dei
giocatori, il nuovo programma.
Con in mano
questa idea di cambiamento, ho chiesto di ascoltare le loro istanze affinché il
nuovo programma di Marzio, fermo restando i principi cardine, possa essere
attualizzato e reso flessibile, secondo le multiformi esigenze territoriali,
per condividere attese e necessità della base.
Per essere leali
trasparenti con i club ho sempre sostenuto che occorra metterci la faccia
perché gli impegni che si prendono devono fondarsi su persone che si guardano,
si rispettano e che decidono di mettersi insieme in cammino.
Questa linearità
di percorso, che vede Marzio Innocenti come Leader e Candidato, ma di più, come
garante della direzione che si chiede di prendere insieme, ad un certo punto
non l’ho trovata in Pronti al Cambiamento.
Devo prendere
atto che l’Associazione o, meglio, parte di essa che non so se sia
effettivamente maggioritaria, pensa invece che sia più utile una ricerca di
strategie diverse, ritenute, secondo me a torto, più raffinate, di ricerca al
momento opportuno di un candidato alle prossime elezioni federali, seguendo il
criterio degli accordi e delle strategie e quindi delle scelte che meglio
possano portare al risultato di vincere le elezioni.
Non condivido
questo cambio di rotta, mi appare fumoso, credo che la mancanza di un leader
candidato non consenta quella trasparenza e fiducia necessaria agli elettori
per convincersi a condividere il progetto proposto.
Penso altresì che
questi tatticismi, oltre a non essere in linea con ciò che ci ha spinto a
fondare Pronti al Cambiamento, si prestino alla tentazione di trovare, comunque,
delle alleanze, anche incompatibili con il programma che si vuol realizzare,
pur di arrivare al risultato.
L’interesse di
Marzio, mio e di tutti coloro che sostengono il suo progetto è quello di
provare a cambiare il Rugby italiano, non quello di sedersi in una poltrona,
dunque le strategie, secondo me, devono andare in questa direzione, vincere le
elezioni per cambiare e non, come mi sembra voglia Pronti al Cambiamento, fare
di tutto, anche accantonare il proprio riferimento, pur di vincere.
Peraltro sono
convinto che quella che si crede essere la strategia migliore di avere il
candidato ad hoc nel momento utile potrebbe essere vista nel mondo dei rugbysti
come l’attesa del carro, battezzato come vincente, sul quale salire.
Credo anche che
molti Soci la pensino come me, ho persino pensato e richiesto di provare in
un’assemblea di trovare un ricompattamento con una nuova votazione,
considerando la precedente, pur se formalmente corretta, non rispondente alla
volontà della maggioranza degli iscritti e non solo dei presenti, ma riconosco
che non avrebbe nessun senso perché comunque una separazione profonda si è
creata e le visioni non sono compatibili.
Ne prendo atto e
dunque mi dimetto da Pronti al Cambiamento.
Voglio
rassicurare tutti gli amici che l’impegno di Marzio, sostenuto da molti altri
che tengono al futuro del rugby, come me, continua e la Sua candidatura alle
prossime elezioni federali, peraltro già comunicata in svariate occasioni,
troverà anche un clima diverso da quello recente, accadrà che la dialettica,
anche aspra, sarà solo un confronto d’idee per il bene del rugby tra persone
che hanno la sana abitudine di mettere la faccia a sostegno dei progetti e dei
programmi perché essere chiari, leali e trasparenti è un valore che ancora
conta nel nostro mondo ovale!
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