COMUNICATO
UFFICIALE
La Società
Colleferro Rugby nella persona del suo presidente, dirigenza e staff a seguito
delle notizie riportate da alcune testate giornalistiche, e da alcune pagine
social, si vede costretta ad esporre quanto segue e a smentire categoricamente
le ricostruzioni ivi riportate.
La società
Colleferro Rugby 1965, di cui ricorrono nel 2025 i 60 anni dalla fondazione, è
da sempre sinonimo di fair play e rispetto per gli avversari.
Non tolleriamo
alcun tipo di violenza.
Da sempre
Chiediamo a tutti di mantenere un comportamento sportivo, sia dentro che fuori
dal campo.
Il rugby è uno
sport di contatto, sì, ma anche di lealtà e rispetto reciproco.
Questi sono i
valori che abbiamo sempre cercato di trasmettere ai nostri atleti e che ci
contraddistinguono come società.
Leggere
ricostruzioni di parte in relazione a un episodio di gioco da dove scaturisce
una scazzottata è contrario alla realtà dei fatti.
L’evento si è
sviluppato in modo rapido e inatteso ed è stato caratterizzato da una forte
carica emotiva e da una perdita di controllo da parte di tutti i ragazzi in
campo ed ha avuto una durata molto ma molto limitata.
In questo
contesto, risulta difficile ipotizzare qualsivoglia premeditazione elaborata,
ovvero una pianificazione dettagliata dei tempi, dei modi e dei luoghi da come
si evince da qualche ricostruzione di parte.
Ci duole
rimarcare che parlare di colpi a senso unico è contrario alla logica dei fatti
poiché l’evento comporta ed Implica un'interazione reciproca tra le parti se
viene chiamato parapiglia.
L’evento si
verificava sul 32 a 8 per il Colleferro rugby a 20 minuti dalla fine
dell'incontro.
Indi per cui,
come si può parlare di premeditare un aggressione come viene raccontato da
certi organi di stampa?
Quale era
l’eventuale interesse di una squadra in netto vantaggio a scatenare la caccia
all' uomo di cui si parla in maniera del tutto pretestuosa e non veritiera?
Abbiamo dovuto
leggere accuse e offese di ogni tipo sulle pagine social …..da persone non
presenti, e non identificate,( al momento) che hanno pubblicato e commentato
post pieni di falsità con una ricostruzione illogica dei fatti oltre che di
parte.
Questa ribalta
mediatica a chi fa bene, a chi interessa e dove dovrebbe portare?
Basta
utilizzare una goccia di buon senso per capire che la ricostruzione è del tutto
parziale, fuorviante e non corrispondente ai fatti.
Cosa si vuole
far intendere con l’accezione in tanti anni di gioco pulito, cosi come
riportato testuale da alcune testate?
Chi farebbe il
gioco sporco e chi farebbe il gioco pulito?
Ribadiamo con
forza che ciò che è accaduto è evidente che sia frutto di una serie di
intemperenze e scaramucce, che vantaggio doveva derivare da quello che è
accaduto?
Tra le due
squadre non vi erano e/o esistevano rancori o dissidi pregressi, era il primo
incontro ufficiale, che quindi potessero portare all’evento in questione,
la stessa
partita è ripresa e terminata in maniera del tutto corretta,
sottolineiamo
come a fine partita ci sia stato il giusto saluto, delle e tra le squadre, con
relativo abbraccio in condivisione, per poi proseguire nel terzo tempo nella
nostra club house.
Augurando
all’atleta una pronta guarigione, ci teniamo a sottolineare che appena saputo,
abbiamo cercato di offrire supporto alla famiglia del ragazzo ma nelle persona
del presidente del Bari abbiamo ricevuto un netto rifiuto.
Ci siamo
quindi attenuti a quanto ci è stato comunicato con tono fermo e deciso.
Purtroppo, gli
aggettivi usati da alcuni media sono contrari alla realtà dei fatti e quindi
con la presente diffidiamo chiunque di diffondere, direttamente o
indirettamente, notizie false, inesatte o tendenziose, nonché commenti
diffamatori, relativi alla scrivente società in merito alla partita di cui
all’oggetto.
Chiunque violi
questa diffida sarà ritenuto responsabile civilmente e penalmente, e verrà
perseguito nelle sedi opportune.
Colleferro
Rugby 1965
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