Nuovo puntata della rubrica “A tu x tu con il Crc”, l’appuntamento fisso
che ogni settimana presenta un profilo diverso legato all’universo biancorosso.
In una settimana nella quale tiene banco l’ennesimo successo della serie B
allenata da Giampiero Granatelli e Mauro Tronca, stavolta tocca a Marco
Maddaloni sottoporsi al nostro oramai consueto faccia a faccia.
Allora Marco, sei allenatore under 16 del Crc, ma anche ex giocatore di B e C2. Cos’altro?
“Beh, hai detto tutto. Diciamo che hai sintetizzato quelle che sono state
le mie esperienze nel rugby. Il mio percorso nasce da giocatore in età matura,
a 22 anni, ma ho avuto grande fortuna di arrivare presto in serie B. Cosa
inaspettata e gradita ovviamente”.
Dicevamo, sei allenatore dell’under
16 biancorossa. Come nasce l’amore per questa disciplina sportiva?
“La passione per il rugby è nata un po’ per caso. Un giorno andai con un
mio amico in spiaggia, giocammo a beach rugby. In partita fui “maltrattato”, ma
è proprio in quel momento che ho scoperto un grande amore per questo sport”.
Cosa cambia per te da essere
giocatore e allenatore? Quali sono le differenze dal momento in cui c’è il
fischio d’inizio?
“Per quanto mi riguarda non cambia assolutamente nulla. Chi è stato
giocatore sente la stessa adrenalina, ma anche il tecnico. Non sento alcuna
differenza, forse dal punto di vista emotivo ti prende ancora di più perché non
puoi stare in campo”.
Da allenatore del Crc cosa vorresti
che rimanesse nelle menti dei ragazzi per capire bene il rugby?
“Beh, tante cose. Il nostro è uno sport di disciplina e di rispetto, questi
sono i valori più importanti, ma non dimenticherei la costanza”.
Ci sono giovani talenti nel Crc che
possono arrivare in prima squadra?
“Assolutamente si. Abbiamo ragazzi validi che si allenano, si applicano. Ho
avuto la fortuna di allenare alcuni di loro che sono prossimi a debuttare in
prima squadra. Alcuni possono mirare davvero in alto, giocare con la nostra
serie B o anche fare un salto di qualità più grande”.
Ultima domanda come sempre dedicata
alla prima squadra. Per ora un cammino perfetto, tutte vittorie. Come vedi i
prossimi impegni?
“Saranno tutte gare difficili, nel rugby non esistono partite facili. Il
cammino sarà duro, bisognerà mantenere alta la concentrazione, ma sono
fiducioso. Conosco alcuni ragazzi, so quanto valgono. I nuovi li ho visti
giocare, sono altrettanto validi. Serve grande determinazione, nel rugby i
risultati non sono mai scontati”.


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